MANIFESTO
#61
ART NOW
CASSI NAMODA
JENNIFER GUIDI
ARIANA PAPADEMETROPOULOS
MICKEY LEE
IX SHELLS
MUSE TALK
Amo la moda, per me è un modo di esprimere il mio universo e la mia sensibilità. Amo la collezione di Fendi perché è moderna e iconica allo stesso tempo, nei colori e nei tagli.
FROM THE MAGAZINE
So che non voglio essere ripetitiva. Non voglio essere associata ad un tipo. Ad esempio quando ho letto Azriel, non mi aspettavo di morire dalla voglia di fare la parte di una psicopatica muta. Ero davvero elettrizzata perché era cosi spaventoso come ruolo.
MUSE TALK
C’è anche un elemento di coraggio nel fare ciò che mi spaventa. La maggior parte delle volte non penso troppo se fare o meno qualcosa, è una decisione istintiva. Quando inizio a sentirmi spaventata, il più delle volte è un segno che devo farlo. L’adrenalina può essere un incentivo molto produttivo.
MUSE TALK
In conversazione con Michael Kagan, artista basato a New York, che condivide con MUSE la sua eclettica attività artistica. I suoi dipinti scenografici raffigurano esseri umani che sfidano i limiti della natura attraverso la resistenza fisica e la tecnologia.
MUSE TALK
In conversazione con Emma Stern, artista newyorkese che combina abilmente la pittura a olio con software 3D creando futuristiche opere di grande formato.
MUSE TALK
” Mi è piaciuto molto studiare arte, ed è bello poter esprimere il mio spirito creativo, sia nel lavoro di modella che attraverso il mio senso dello stile. ”
– STELLA
MUSE TALK
” La vita è una sola, e credo che vivere facendo ciò che voglio davvero, sia il meglio che possa desiderare. ”
– KIKO
CASEY CADWALLADER
Dopo diversi tentativi di riportare agli splendori degli anni ’70, ’80 e ’90 la Maison fondata da Thierry Mugler nel 1974, è arrivato Casey Cadwallader, designer americano nominato Direttore Creativo nel gennaio 2018, che ne ha rigenerato i codici con un linguaggio contemporaneo.
BECOMING MYTHIC
“American project è un pezzo di tessuto americano con il quale non ci si è sempre confrontati e che non è sempre stato amplificato nel contesto della narrativa storica americana”.
DIGITAL DYSTOPIA
In conversazione con l’artista concettuale Aram Bartholl, noto per la sua ricerca sulla relazione tra realtà fisica e digitale. I suoi lavori si concentrano spesso con l’anonimato e la privacy in generale. Secondo il paradigma di ricerca dei media, Bartholl non solo si chiede cosa l’uno sta facendo con i media, ma anche cosa i media fanno all’uomo.