“La mia inclinazione alla pittura, e specialmente alla vita, è piuttosto politica. Noi apparteniamo a questo posto. Ci meritiamo di essere presi in considerazione. Ci meritiamo di essere ascoltati con spudorata generosità e accuratezza.”

Quest’Autunno il Whitney Museum of American Art proporrà una collezione di 30 dipinti e disegni realizzati da Jennifer Packer, con la più ampia delle sue collezioni, intitolata “Jennifer Packer: The Eye Is Not Satisfied With Seeing”. Le sue opere d’arte combinano l’osservazione, l’improvvisazione e i suoi più intimi ricordi, con l’arte astratta generata dall’opacità dei colori, creando un dialogo tra rappresentazioni realistiche di fiori, membri della sua famiglia ed amici. Jennifer Packer è capace di rivisitare le regole della pittura classica con lavori monocromatici, estrapolandoli dal contesto e facendoli diventare personali, consapevole quindi di rappresentare i suoi soggetti attraverso un pensiero politico:
“La rappresentazione e, in particolare, l’osservazione dal vero, sono la reale testimonianza di quel che viviamo e che dobbiamo condividere.”