MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

WOMEN!

2024.04.12

Testo di Francesca Fontanesi

WOMEN, Pirate Edition! 女性  è la versione fanzine del volume originale dedicato al lavoro di Nadia Lee Cohen, fotografa di paesaggi onirici, saturi e surreali che catturano i piaceri e i terrori viscerali dell’ambiente urbano.

Women, il bestseller di Nadia Lee Cohen originariamente pubblicato da IDEA, è stato ri-pubblicato in una versione bootleg che si ispira alla cultura delle fanzine giapponesi: un’ode alla lunga storia di opere creative self-published del Giappone, come le stampe ukiyo-e del periodo Edo e i più recenti dojinshi (fumetti autopubblicati), e all’estetica delle cine-icone nipponiche. Il movimento delle zine, così come è conosciuto oggi, ha iniziato a radicarsi in Giappone intorno agli anni 2000, con la diffusione dei blog e l’influenza delle comunità internazionali di zine: a differenza degli inizi, le zine nipponiche tendono a concentrarsi sull’espressione artistica e individuale piuttosto che sui contenuti politici e sovversivi. Nella stessa opera di Cohen, l’artista ha dichiarato che sebbene non ci siano messaggi palesi in gran parte del suo lavoro, l’obiettivo è quello di puntare un grande e luminoso riflettore teatrale sulle cose che possiamo considerare noiose o familiari. Gli oltre 100 ritratti in mise-en-scêne della serie WOMEN sono presentati sotto forma di pagine editoriali, che aggiungono un nuovo livello all’esplorazione cinematografica della femminilità contemporanea di Lee Cohen.

IMAGES FROM THE BOOK "WOMEN", PIRATED EDITION. PUBLISHED BY IDEA.
COPYRIGHT NADIA LEE COHEN.
IMAGES FROM THE BOOK "WOMEN", PIRATED EDITION. PUBLISHED BY IDEA.
COPYRIGHT NADIA LEE COHEN.
IMAGES FROM THE BOOK "WOMEN", PIRATED EDITION. PUBLISHED BY IDEA.
COPYRIGHT NADIA LEE COHEN.

Artista, regista e fotografa, Nadia Lee Cohen lavora da sempre immersa nella della pop culture. Cinema, pubblicità, centri commerciali e i luridi avanzi del consumismo occidentale ispirano il suo lavoro, che poi rientra tra le reti dei mass media sotto forma di copertine di riviste, video musicali e post su Instagram. Nata in una piccola fattoria isolata nel verde della campagna inglese, Lee Cohen comincia con l’aiuto dei suoi genitori a costruire in garage i set per i suoi primi progetti cinematografici e fotografici. Circondata da artisti – la madre ha dipinto alcuni dei protagonisti del cartone animato Watership Down del 1978, e lo zio era un disegnatore scelto come caricaturista di Playboy nei primi anni Sessanta – decide di trasferirsi a Los Angeles alla ricerca di nuovo materiale ispirata dallo scenario hollywoodiano, per poi scoprire che la vera Hollywood Boulevard è fatta di luci al neon malconce e sogni infranti. Questa triste ma cruda realtà diventa per l’artista una nuova fonte di ispirazione: le sue fotografie e i suoi film sono visioni di paesaggi onirici, saturi e surreali, che catturano i piaceri manifesti e i terrori viscerali dell’ambiente urbano. Nel 2020 pubblica il suo primo libro – Women, oggi in edizione fanzine – un’importante monografia realizzata in sei anni di lavoro, comprendente oltre 100 ritratti inediti. Un’opera straziante di ambiguità teatrale, nuda nella sua onestà e profondamente commovente: attingendo alla dualità della forma e della figura femminile, Nadia Lee Cohen fissa la nostra ottica su quel paradiso contorto che si nasconde all’interno della sua mente, esplorando il paradossale stallo tra forza e fragilità. L’artista segue la tradizione di Cindy Sherman, Gillian Wearing e Frida Kahlo, donne concettualiste che hanno visto nel candore dell’autoritratto un invito a diventare qualcun altro.

IMAGE FROM THE BOOK "WOMEN", PIRATED EDITION. PUBLISHED BY IDEA.
COPYRIGHT NADIA LEE COHEN.

“Mi piace creare immagini capaci di generare un sottile senso di disagio in chi le osserva. Non direi che ho dei tabù, ma preferisco esprimere determinati concetti in maniera sottile piuttosto che creare qualcosa che offenda apertamente il pubblico”.

– Nadia Lee Cohen

L’opera di Cohen ha un’incisiva prospettiva da outsider sulla cultura degli Stati Uniti, guidata dalla perfezione. È un tema che ricorre ripetutamente nelle sue immagini e che è riuscita ad affinare attingendo all’iconografia della periferia americana degli anni ’60 e ’70: l’artista utilizza la fotocamera per sovvertire e mettere in discussione gli ideali della società, siano essi incentrati sulla bellezza, la ricchezza, la femminilità o la desiderabilità in generale. Crea personaggi che operano all’interno del paradigma in cui sono nati, ma solo alle loro condizioni. L’irriverenza si scatena insieme a un livello elevato di autoconsapevolezza; ritrae figure che si abbandonano alle loro libertà pur comprendendo i sistemi artificiali che li imprigionano. Invitata agli eventi più importanti del panorama creativo internazionale, Nadia Lee Cohen siede in prima fila e appare se stessa. O forse ci sembra, se stessa. Se queste apparizioni personali confondono i confini tra artista e celebrity, il suo lavoro di autoritratto non lo fa di certo: in Hello, My Name Is, pubblicato da IDEA nel 2021, Nadia Lee Cohen si auto-manifesta in 33 personaggi diversi. Ossessionata dai mercatini delle pulci, dalle aste di discarica e dai negozi dell’usato, l’artista ha raccolto le carte d’identità di 33 persone sconosciute e da questi resti ha dato vita a nuovi personaggi, tra cui Teena, fan di Jane Birkin che fuma Marlboro Red; Ivett, il malinconico croupier del casinò; Michael, lo sportivo che legge Playboy e Diane, quella specializzata in piercing per le orecchie. Ogni ritratto nel libro è accompagnato da una natura morta a tutta pagina; e oggetti che l’artista ha acquisito per dare dettagli alle sue figure, come il contenuto di una borsa, un cassetto della scrivania o il vano portaoggetti di un’auto. Nadia stessa è irriconoscibile in molti dei ritratti: si vede solo il vero carattere del personaggio. Il progetto dà spunto a una riflessione: chi non è Nadia Lee Cohen?

 

IMAGE FROM THE BOOK "WOMEN", PIRATED EDITION. PUBLISHED BY IDEA.
COPYRIGHT NADIA LEE COHEN.

“La nostra personalità e il modo in cui scegliamo di apparire sono frammenti di tutto ciò che abbiamo incontrato, letto o guardato. Siamo tutti come Frankenstein”.

– Nadia Lee Cohen

IMAGES FROM THE BOOK "WOMEN", PIRATED EDITION. PUBLISHED BY IDEA.
COPYRIGHT NADIA LEE COHEN.
IMAGES FROM THE BOOK "WOMEN", PIRATED EDITION. PUBLISHED BY IDEA. COPYRIGHT NADIA LEE COHEN.
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Per maggiori informazioni ideanow.online.

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