Wilhelm Sasnal
Sadie Coles HQ, London
24 January – 16 March 2024
Wilhelm Sasnal continua a interrogarsi su cosa sia la pittura in un presente visivamente e artisticamente saturo: nel suo caso, la pittura stessa viene infatti messa al servizio di una lotta esasperata contro la condizione contemporanea di precarietà, instabilità e continuo cambiamento. La mostra presso la Sadie Coles HQ presenta un’accurata selezione di dipinti dell’artista di origine polacche realizzati tra il 2021 e il 2023 senza un’evidente standardizzazione delle dimensioni e del tema delle opere; tuttavia, nel suo insieme, l’esposizione colloca inconfondibilmente lo spettatore non solo in un ambiente geografico, ma anche nel paesaggio mediato dalla tecnologia digitale, dai cicli di produzione e dallo sciame generale di notizie derivante dai mass media. I dipinti di Sasnal non solo raffigurano l’ambivalenza della realtà, ma ci invitano a considerare il nostro posto al suo interno.
Sasnal utilizza regolarmente immagini fotografiche tratte da film, mostre, poster o dagli scatti del suo stesso telefono come punto di partenza per i suoi dipinti, che subiscono poi vari livelli di distorsione o di astrazione. Poiché il suo lavoro affronta spesso temi storici di grande peso, come l’Olocausto, o le condizioni della Polonia post-Comunista, i dipinti di Sasnal rifiutano volontariamente l’idea di una rappresentazione reale e abbracciano la soggettività e la posizione riflessa del segno del pittore. Una recinzione a maglie aleggia in modo innaturale di fronte a un’immensa massa d’acqua; la pesante materialità della catena è resa su tela e allo stesso tempo sospesa su tutti i lati e scollegata dal suolo, ostacolando la nostra vista. L’effetto dell’impossibilità fisica è privilegiato rispetto alla sua vera rappresentazione, avvicinando lo spettatore sempre di più a una sensazione immaginaria della scena. Qui, la distinzione tra una superficie pittorica come piano di interazioni affettive e la superficie come cornice entro cui vedere il mondo, si confonde.
Questo introduce una separazione tra lo spettatore e la scena rappresentata, eppure, facendolo, la sensazione di distanza e di isolamento è messa in primo piano e diventa il soggetto stesso dell’opera. L’immagine di recinzioni, limiti e confini si estende in tutta la sua produzione, principalmente nei dipinti ambientati a Los Angeles, continuando una più ampia serie di opere di Sasnal basate sul suo tempo trascorso nel suo studio in città. In modo inequivocabile, il muro graffitato con la scritta LA IS NOT SAFE introduce il tema della violenza e dell’agitazione in un luogo turisticamente descritto come scintillante e sicuro. Altrove, sulla rappresentazione iper-realistica di un’interazione tra due esseri umani per strada, una singola linea continua e intrecciata di vernice blu, simile a uno scarabocchio, ostacola la scena. L’intervento astratto ci porta fuori dalla modalità di osservatore passivo, minando la possibilità di utilizzare lo sguardo neutro del documentarista.