L’ispirazione arriva dal lavoro di un gruppo di artisti contemporanei, che hanno preso parte anche alla realizzazione della collezione collaborando con le sarte di eccezionale talento della Maison. Lo show prende piede all’Arsenale di Venezia, l’antica fabbrica di navi per antonomasia, come una rappresentazione fisica di idee e luogo di creazioni degli innovatori. La collezione biennale di Haute Couture di Valentino continua a presentare entrambe moda maschile che femminile sulla stessa passerella, e grazie al contributo per la cura della collezione dell’artista italiano Gianluigi Ricuperati, il focus della sfilata sono gli enormi capispalla.
Creati dai 17 artisti selezionati, essi sono decorati con stampe in colori vibranti, e riescono ad evocare la pittura come disciplina più nobile dell’arte, come l’Haute Couture lo è per la moda. Non da meno, Piccioli è in grado di portare comunque la sua visone innovativa dell’eleganza più pura, intervallando vestiti da gala con vestiti mini, abbinati a guanti lunghi in pelle e copricapi di piume. Le forme sono minimal ma al tempo stesso fluenti, ed esplodono in enormi spalline, mantelle senza maniche con ampi cappucci e blazers lunghi oversize, decorati con fiocchi o paillettes.
Venezia era parte della visione che avevo avuto sin dal principio: era l’unico posto al mondo nel quale presentare una collezione del genere, e inoltre si tratta di un contesto nel quale non aggiungere o togliere nulla: la luce e la potenza di Venezia sono la cornice perfetta nella quale immergere il mio lavoro.