MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

Libertà creativa

2024.02.28

Una collezione che ripensa al concetto di moda come manifestazione di potere e piena rappresentazione di creatività, che indaga eredità storica e futuro della femminilità. I look della collezione FW24 di Dior trasmettono la forza radiante di una femminilità pluralistica, autonoma e versatile, riattivando quel momento chiave di libertà creativa di cui Miss Dior è l’emblema.

Per questa sfilata di prêt-à-porter autunno-inverno 2024-2025 di Dior, Maria Grazia Chiuri ha riflettuto sull’era di transizione della fine degli anni ’60, quando la moda ha lasciato l’atelier per conquistare il mondo. Da qui la nascita nel 1967 di Miss Dior, una linea femminile che ha introdotto il prêt-à-porter e che è stata affidata da Marc Bohan al suo assistente Philippe Guibourgé. La sfida per la moda allora era quella di creare abiti che potessero essere riprodotti e che fossero soprattutto adatti al ritmo di una vita in cui l’immaginazione era predominante. Nel contesto dinamico di una società sempre più complessa e in continua evoluzione, si è passati dal paesaggio del corpo a quello del globo. Così, la cultura visiva ha riunito arte, moda, architettura e musica per ideare un affresco spontaneo, una forma di espressione senza precedenti. Gabriella Crespi, una fonte di ispirazione affascinante per Marc Bohan, era un’artista e designer, una creatrice cosmopolita e, per Maria Grazia Chiuri, simboleggia quella generazione pionieristica di donne indipendenti determinate a farsi un nome attraverso il loro lavoro. Molti dei suoi oggetti e pezzi artistici hanno contribuito al successo degli abiti Dior in quegli anni. Marc Bohan ha cambiato il linguaggio della moda attraverso Miss Dior, perché è la linea che deve portare a un prodotto che ha una funzionalità diversa. Si vede che ci fu un cambio radicale, compaiono i pantaloni, l’intimo e i foulard che sono quasi un manifesto del nuovo corso.

“L’intuizione di Marc Bohan, quella di creare Miss Dior fu una rivoluzione, ma noi, credendo che il sistema moda sia sempre stato così come lo conosciamo, non ce ne accorgiamo.”

– Maria Grazia Chiuri

La collezione celebra le forme e i materiali che, all’apertura della boutique Miss Dior a Parigi, hanno dato impulso a un nuovo modo di vestire che poteva unire numerose donne e renderle tutte speciali. Il foulard, caro alla Chiuri, è ancora una volta l’accessorio must-have. Nella vita di tutti i giorni, al lavoro o in viaggio, il foulard è regolabile e compatto, protettivo, avvolgente e decorativo come richiesto. Silhouette libere e fluide, come quelle nella linea A, facilitano il movimento verso nuovi orizzonti, valorizzando il corpo della donna senza costringerlo. I colori riprendono la gamma di Marc Bohan: bianco, arancione, rosa, verde neon, con tonalità adattate al trucco. I pezzi sono per la maggior parte in doppio cashmere, così come in gabardine, compresi abitini, pantaloni, cappotti, giacche e gonne tagliati sopra il ginocchio. Il logo di Miss Dior è rappresentato come un manifesto-firma in una palette di blu, rossi e marroni. Le borchie sono sostituite da perline e il ricamo ha un impatto audace. Le modelle si muovono in mezzo a un allestimento ideato dall’artista indiana Shakuntala Kulkarni, che esplora il corpo femminile e il suo rapporto con gli spazi urbani. I look trasmettono la forza radiante di una femminilità pluralistica, autonoma e versatile, riattivando quel momento chiave di libertà creativa di cui Miss Dior è l’emblema. Un’installazione concepita dall’artista per la sfilata di prêt-à-porter autunno-inverno 2024-2025 Dior ideata da Maria Grazia Chiuri.

Questa collezione mette in discussione la soggettività femminile, non solo dal punto di vista del corpo e della sua vulnerabilità sociale e politica, ma soprattutto dal suo potere in relazione allo spazio urbano e al sistema sociale in cui evolviamo.

Nata nel 1950 nel Karnataka, Shakuntala Kulkarni è un’artista indiana che vive a Mumbai. Il suo lavoro esplora il rapporto tra il corpo femminile e gli spazi urbani pubblici e privati. Questo corpo è spesso stato rappresentato e percepito come privo di forza, nel senso di forza fisica, muscolare, la cui primazia è stata conferita agli uomini. Inserito nel cuore della città, il corpo non può essere neutro, poiché è interconnesso con definizioni materiali, simboliche e sociologiche. È sempre collocato in situ, occupando la sua posizione e ubicazione nel mondo e quindi rappresenta il mezzo primario di una relazione politica, in quanto restituisce soggettività alla sua dimensione esposta, di genere e plurale. Un corpo femminile, al di fuori della sfera domestica, diventa una costruzione sociale. Nella sua serie “di corpi, armature e gabbie”, utilizza la canna, un mezzo flessibile ed elastico, nel 2016 ha anche prodotto un video intitolato Juloos, in cui interpreta il ruolo principale, evolvendo come una guerriera femminile, indossando un elmo e altri elementi di canna. Nell’installazione posta al centro della sfilata per la sfilata prêt-à-porter autunno-inverno 2024-2025 di Dior ideata da Maria Grazia Chiuri, ai Jardin des Tuileries, l’artista svela, accanto alle sue sculture, vari estratti di questo film. Stampati su tela, essi integrano gli elementi dell’allestimento per conferire all’intero un’essenza performativa. La riscoperta della forza combattiva che può incarnare il corpo di una donna è un punto chiave nel percorso personale, politico e culturale della liberazione femminista, un tema di attualità prevalente in molte parti del mondo.

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