Pioniera nell’uso delle nuove tecnologie, Iris van Herpen trasgredisce le norme convenzionali dell’abbigliamento, abbracciando sia l’artigianato tradizionale della Couture che le tecniche innovative. La mostra interroga il corpo inteso come spazio, e ripensa il suo rapporto con l’abbigliamento e l’ambiente circostante. Una selezione di oltre cento capi di alta moda realizzati da Iris van Herpen dialoga con opere d’arte di artisti vicini alla designer, oltre a oggetti provenienti dalla sfera delle scienze naturali, come scheletri e fossili, infondendo così una risonanza unica. Nata nel 1984, Iris van Herpen cresce in un piccolo paese dei Paesi Bassi, in armonia con la natura e il mondo vivente, che sono, insieme alla danza classica che ha praticato intensamente fin da piccola, gli elementi fondanti del suo rapporto con il corpo e l’abbigliamento. Dopo un periodo formativo con Alexander McQueen e Claudy Jongstra, nel 2007 ha fondato la Maison Iris van Herpen ad Amsterdam, combinando le sottigliezze dell’artigianato con lo spirito pionieristico dell’innovazione, decomponendo e aprendo la sua pratica a una serie di altre discipline, con il risultato di un design sensoriale che cattura la complessità e la diversità del mondo naturale.
“Per me la moda è una forma artistica molto legata a me e al mio corpo. La vedo come un’espressione di identità combinata con il desiderio, gli stati d’animo e l’impostazione culturale.”
L’impegno di Iris van Herpen per una moda lenta e ponderata permette una reimmaginazione del rapporto normato con la moda per renderla qualcosa di più. La designer stessa sogna di poter avere a che fare, prima o poi, con abiti non materici, fatti da sole molecole. La retrospettiva curata da Cloé Pitiot, volendo celebrare questo aspetto unico della designer, è organizzata attorno a nove temi, che trovano la loro conclusione nella collezione più recente, intitolata Carte Blanche, che dialoga con l’opera Origins di David Spriggs, invitando letteralmente il visitatore a immergersi nell’universo acquatico della stilista. Uno spazio speciale del Musée des Arts Décoratifs rivela gli ambienti naturali invisibili a occhio nudo già svelati nel XIX secolo nelle illustrazioni di Ernst Haeckel e negli straordinari modelli in vetro di Léopold e Rudolf Blaschka, che vengono contrastati dalle opere leggerissime in carta di Ren Ri e Tomáš Libertíny.
“Trovo la bellezza nel continuo plasmare il caos, che incarna chiaramente il potere primordiale dell’esecuzione della natura.”
Sembra proprio di plasmare il caos e di scolpire i sensi quando entrando in un’altra sala si ha la possibilità di esplorare il tema dello scheletro dall’abito Skeleton che riecheggia l’opera dell’artista giapponese Heishiro Ishino. Lo spazio occupato dal corpo è evocato dalle reti organiche e architettoniche che formano un abito al centro di una sala, metafora di una cattedrale gotica. Successivamente, i visitatori sono invitati a uscire dalla dimensione fisica del proprio corpo per esplorare il mondo sensoriale attraverso le fotografie di Tim Walker e la scultura di Matthew Harrison. L’arte, la danza, la fisica, l’architettura, la chimica, sono tutte le forme che van Herpen utilizza per una messa in discussione delle nozioni di Haute Couture: la sua è una moda ibrida che gioca soprattutto con la volontà di collaborare sempre più spesso con creativi e pensatori di ogni genere.
Gli abiti di van Herpen danzano nel cielo, dove i corpi fluttuano nello spazio e nel tempo, mentre il corpus di altre opere artistiche li ruotano attorno, incoraggiando così i visitatori a immergersi in un mondo nebuloso e sospeso. In conclusione della retrospettiva è possibile prendere parte del processo creativo dell’atelier attraverso centinaia di campioni di materiali: il suo laboratorio viene messo a disposizione assieme a tutti gli accessori e agli elementi di scienze naturali e video che la creativa utilizza quotidianamente. Iris van Herpen: Sculpting the Senses è accompagnata da una composizione sonora site-specific di Salvador Breed, che sfida i sensi e immerge lo spettatore in un viaggio intorno al corpo e ai suoi infiniti temi.
Per maggiori informazioni madparis.fr