Era il 1993 quando Issey Miyake si pone l’obiettivo di dedicarsi a nuovi sistemi di manipolazione dei tessuti usando la modellazione tessile e nuove tecniche di usura. Pur tenendo in considerazione le proprie origini culturali Miyake ha attinto anche ad altre tradizioni vestimentarie, anticipando nel campo della moda la globalizzazione di cui tanto si sarebbe parlato nei decenni successivi, i cambiamenti non riguardavano solo la forma degli indumenti, ma anche il taglio e i materiali usati per confezionarli. Oggi PLEATS PLEASE ISSEY MIYAKE presenta PATH, una serie speciale caratterizzata da stampe astratte delle lettere delle parole “PLEATS PLEASE”, che sembrano muoversi liberamente sul corpo. I capi MONTHLY COLORS: MAY invece si ispirano direttamente al logo originale di PLEATS PLEASE ISSEY MIYAKE ricordandone i colori accesi e i toni pastello. Così silhouette vivaci multicolori si alternano ad altre chic e monocromatiche.
“I vestiti devono essere comodi, non troppo stretti, in modo da avere spazio per muoversi e pensare liberamente.”
L’amore per la ricerca che Kenzo Takada, Junko Koshino, Yohji Yamamoto, Rei Kawakubo, Junya Watanabe e il connazionale Miyake scrivono tra gli anni ’70 e ’80 nella storia della moda appare oggi necessaria per poter pensare a una nuova donna sicura di sé per intelletto e non per forma: gli abiti devono essere caratterizzati da strutture fluide per celare le silhouette femminili. Netta la contrapposizione con la moda italiana ed europea, che aveva puntato in quegli anni l’attenzione sui corpi delle donne per renderle più seducenti. Le modelle che indossano oggi le serie dedicate all’anniversario del brand, simboleggiano delle noti musicali, che insieme formano una sinfonia; il movimento che ancora una volta unisce gli abiti e il corpo, torna protagonista. PLEATS PLEASE ISSEY MIYAKE ci ricorda a distanza di trent’anni che è possibile e necessario continuare a ribaltare le visioni arcaiche della moda, annullando l’opposizione tra abbigliamento giapponese e occidentale, giungendo alla fusione di identità culturali anche molto diverse.