Pia Riverola, fotografa spagnola, si è avvicinata a questo mondo da bambina quando usava la camera per catturare l’ambiente che la circondava, come un modo per preservare i suoi ricordi e la bellezza del suo mondo quotidiano. Il suo avventurarsi in Messico dopo gli studi è stato determinante per la sua carriera: la varietà di paesaggi nuovi, la cultura e lo stile di vita differente hanno alimentato l’interesse nel riportare ciò che vedeva, ritrovandosi a documentare in modo del tutto spontaneo la vita messicana, nella maniera più reale possibile. Le sue fotografie hanno la capacità di prendere per mano l’osservatore e portarlo con sé nel mondo della fotografa attraverso ritratti autentici dai colori pastello. Flechazo è una raccolta di scatti che mostrano i 10 anni di Pia Riverola trascorsi in Messico, dedicando l’intero libro al paese stesso, come fosse una vera e propria dichiarazione d’amore, da qui la scelta del titolo che in italiano significa “amore a prima vista”. Sfogliando le pagine si conosce Pia: i suoi scatti sono come uno specchio attraverso il quale lei scopre se stessa, i suoi pensieri e le sue persone.
“Il Messico è diventato immediatamente la mia patria, la mia guida e la mia ispirazione. La sua gente e la sua natura si sono prese cura di me in un momento decisivo della mia vita, mi hanno nutrito per diventare me stessa, sia personalmente che professionalmente.”
Flechazo, pubblicato da Homecoming Gallery, trasporta il lettore all’interno di un viaggio nostalgico lungo le destinazioni e gli incontri messicani, catturando in modo dettagliato e romantico la ricca cultura che li contraddistingue, la loro anima ottimista, la natura lussureggiante e la flora tropicale che li circonda. Che ci si riferisca a ritratti autentici, paesaggi naturali o scene di strada quotidiane, gli scatti di Pia Riverola collettivamente riescono a trasmettere la sua eccellente abilità artistica, l’empatia che prova per i soggetti ritratti e l’amore innato che sente verso il Messico, la sua più grande musa.
“Sono i gesti, i momenti intermedi, le parti a volte nascoste, i rituali del passato ma soprattutto il ritmo della quotidianità a rivelare il cuore e l’anima di una cultura.”