In occasione di Paris+ par Art Basel, Louis Vuitton rinnova il suo impegno nei confronti dell’arte esponendo una selezione di collaborazioni creative e opere originali di celebri artisti internazionali. La Maison si dice orgogliosa di essere Partner Associato globale di Art Basel e conferma la stretta relazione con essa, iniziata quasi un secolo fa quando Gaston-Louis Vuitton, nipote del fondatore, iniziò a commissionare ad artisti collaborazioni con il brand per la realizzazione di pubblicità e bottiglie di profumo. Lo stand Louis Vuitton presso il Grand Palais Éphémère, è stato progettato per assomigliare ad un baule Louis Vuitton: l’esterno è ispirato al Copper Courrier di Pharrell Williams, presentato in passerella per il debutto della sua collezione Primavera/Estate 2024. Le pareti interne dello stand, invece, sono realizzate nell’iconico motivo malletage. Louis Vuitton inoltre, ha presentato con l’occasione la quinta edizione della collezione Artycapucines.
Michelangelo Pistoletto, Daniel Buren – Paris + par Art Basel, Palais d’Iéna
Oltre i confini fisici del Grand Palais Éphémère troviamo a Parigi il Palais d’Iéna, che ospita una doppia mostra di Daniel Buren e Michelangelo Pistoletto, curata dallo storico d’arte Matthieu Poirier e sostenuta da Galleria Continua. La mostra riunisce due artisti dalla carriera eccezionale, Michelangelo Pistoletto (Biella, Italia, 1933) e Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, Francia, 1938). Il progetto riunirà elementi concepiti e realizzati in base alle specificità del Palais d’Iéna, costruito da Auguste Perret nel 1937: un’architettura monumentale dalla sottile policromia del cemento grezzo. La sua singolare luminosità e la complessa simmetria dona all’ambiente una scultura incredibilmente sofisticata. Daniel Buren ha esplorato fin dagli anni Settanta il rapporto tra motivo e supporto, nonché tra forma e contesto. Questo lo ha portato a scegliere per l’occasione come motivo esclusivo delle strisce verticali fisse di 8,7 cm di larghezza, che alternano il bianco ad altri colori, basandosi su un motivo di tessuto industriale. Partendo da questo registro visivo neutro, Buren lo impoverisce ulteriormente ripetendolo sistematicamente per ottenere un “grado zero” della pittura. Mentre a metà degli anni Cinquanta, Michelangelo Pistoletto inizia un’esplorazione pittorica dell’autoritratto, seguita dal monocromo, utilizzando vernici metalliche. Intorno al 1961-62, questa esplorazione è stata sintetizzata, dando vita a dipinti specchianti, realizzati mediante il collage di un’immagine unica su una lastra di metallo lucido, quelli che Pistoletto presenta al Palais d’Iéna. Il dialogo di queste opere offre alla spettatore sia un’immagine che un riflesso fugace di se stesso e dello spazio circostante.
“Mi piace l’idea che la solennità dell’architettura possa essere scossa dagli interventi combinati di Pistoletto e Buren, che le opere invitino i visitatori a sperimentare insieme, a vedersi e persino a dialogare.”
Mike Kelley – Ghost and Spirit, Bourse de Commerce
La nuova retrospettiva di Bourse de Commerce è dedicata ad uno degli artisti americani più influenti della fine degli anni ’90 e inizio 2000, Mike Kelley. La mostra Ghost and Spirit è l’occasione di conoscere un grande corpus di lavori che ha sempre resistito a una facile categorizzazione. Mike Kelley (1954-2012) ha lavorato principalmente con la performance, ispirandosi alle pratiche femministe militanti per proporre un approccio innovativo al fare arte che ribaltava il canone istituzionale. Per tutta la vita ha fatto parte di vari gruppi musicali, a partire dal 1974 con la band proto-punk Destroy All Monsters, e ha collaborato regolarmente con altri artisti. Tra le sue opere più famose ci sono sculture e installazioni realizzate con animali di peluche che evidenziano il condizionamento di genere e di consumo a cui siamo sottoposti fin dalla più tenera età. Tutto il suo lavoro è impregnato da un umorismo cupo e schietto. L’opera di Mike Kelley in mostra a Bourse de Commerce si nutre della tensione tra la profondità del pensiero critico e l’apparente superficialità di un’estetica pop.
Issy Wood – Study For No, Lafayette Anticipations
Situata nel cuore di Parigi, nel quartiere del Marais, Lafayette Anticipations invita i visitatori a scoprire altri modi di vedere, sentire e ascoltare il mondo di oggi per immaginare meglio, grazie agli artisti, il mondo di domani. Study For No è la prima mostra personale di Issy Wood, pittrice britannica che esplora la contemporaneità attraverso i temi dell’intimità, interiorità, cura, desiderio e femminilità. Prendendo in prestito il titolo da un dipinto del 2019, la mostra si sviluppa intorno alla nozione di rifiuto e resistenza. L’opera di Wood getta uno sguardo divertito e sconcertato sulle dinamiche di potere che lo governano, i personaggi e le scene che ritrae si svolgono come allegorie dei giochi di potere che governano il nostro modo di vivere. Tematiche esplorate dall’artista attraverso una serie di dipinti di giacche di pelle ipersessualizzate, interni di automobili scintillanti, servizi di porcellana immacolati, ritratti singolari di animali domestici, esami dentistici invasivi e una moltitudine di autoritratti. Iperproduttiva, Issy Wood affronta la sua pratica pittorica come una forma di diario, che accompagna con scritti quotidiani e composizioni musicali che formano un ritratto intimo dell’artista. Il suo lavoro si distingue per il rifiuto di un certo ordine, esprimendo un disagio di fronte ai sistemi di oppressione -consci ed inconsci – che controllano gli esseri e li rendono vulnerabili. La mostra Study For No invita “a imparare il potere dell’uso della parola no”.
Elmgreen & Dragse – Perrotin
Perrotin Paris presenta una mostra personale di Elmgreen & Dragset. Dopo 20 anni di collaborazione con la galleria, i due artisti scandinavi con sede a Berlino ritraggono gli effetti emotivi di una vita dominata dai dispositivi, una preoccupazione che persiste per loro attraverso il tempo e i media. La pratica artistica del duo racconta storie dei nostri tempi, immersa nella tecnologia ma rappresentata grazie a un mezzo tradizionale, la scultura a tutto tondo, messa al servizio, a volte, dell’installazione. Il contesto dell’exhibition da Perrotin Paris è articolato come scena di vita quotidiana in una sorta di coreografia di gruppi scultorei. L’esperienza è raramente diretta e spontanea, perché tutto è riflesso, come i bambini in bronzo laccato disposti all’interno di uno specchio circolare. L’identità dei personaggi è affidata alla loro gestualità, stereotipata e filtrata dai caschi della realtà virtuale al posto degli occhi. Gli oggetti presenti sono quelli della tecnologia, ma anche del quotidiano quando ad essere raffigurato è un incidente in Delivery (2023). Nella drammaticità tecnologica della mostra permane il sentimento umano come unico imperativo di reazione alla condizione contemporanea.
Delcy Morelos – El oscuro de abajo, Marian Goodman Gallery
El oscuro de abajo è la mostra inaugurale di Delcy Morelos con Marian Goodman Gallery ed è la prima personale dell’artista in Francia. La mostra presenta un’installazione su larga scala utilizzando la terra, il materiale al centro del suo lavoro dal 2012. Il lavoro di Morelos comprende anche opere pittoriche su tessuto, fibra naturale e carta, realizzate negli ultimi due decenni. Nel loro insieme, queste opere delineano una pratica che affonda le sue radici nella cosmovisione ancestrale e nell’estetica della Minimal Art. Le opere astratte di Morelos, con le loro formidabili evocazioni, ispirano una riflessione sull’interazione tra gli esseri umani e la terra, il corpo umano e la materialità. La sua ricerca cromatica ha indirizzato l’attenzione verso l’intersezione tra corpo e violenza e, con il tempo, la sua esplorazione sui materiali si è estesa alla ceramica e ai tessuti, insieme all’uso costante di materiali naturali come la terra, l’argilla e le fibre vegetali. Attualmente Delcy Morelos ha gradualmente scoperto una pratica più scultorea con installazioni multisensoriali su larga scala.
“Creo un’esperienza per i sensi umani con immagini, odori, silenzi, sapori, consistenze. Mi piace la sinestesia e mi commuove l’alchimia che risveglia emozioni diverse in ogni persona. Parlo al corpo umano, lo porto attraverso una soglia sensoriale alla dimensione del sacro, al vuoto, al grembo terrestre primordiale.”
Urs Fisher – Gagosian
Gagosian presenta dipinti, sculture e fotografie degli artisti della galleria, con un’attenzione particolare alle opere nuove, in alcuni casi create appositamente dagli artisti per la fiera e mai esposte prima in Europa. Ad attivare lo stand di Gagosian è l’intervento architettonico di Carol Bove, con quattro sculture che utilizzano acciaio inossidabile sabbiato, contorto e dipinto. Sensual Math e Peradam (entrambe del 2023) sono opere che incorporano dischi dello stesso metallo, dipinti con finiture contrastanti. Le giustapposizioni che ne derivano alludono all’Art Déco e a stili storici affini. Un elemento unificante della mostra è l’uso di una tonalità grigio-marrone tenue, chiamata Dead Salmon, usata per le pareti e per il piedistallo che Sensual Math occupa. Eternity (2023), una nuova opera della serie Problem Paintings di Urs Fischer (2010-), interrompe l’aria romantica dello stand, gettando l’ironia di un dipinto di una coppia di innamorati con un pezzo di pancetta. L’artista sottolinea l’aspetto ibrido della sua pratica anche con la sbalorditiva scultura pubblica Wave (2018) che Urs Fischer fa svettare oltre cinque metri di altezza al centro di Place Vendôme. Il corpo organico di metallo scintillante definito “un gesto sensuale e ripetitivo come un movimento corporeo” si alza in aria e si inarca in una forma arrotondata e biomorfa che evoca immediatamente la sensazione di un’onda che si infrange, con la conseguente esplosione di energia.
Jamian Juliano-Villani – MASSIMODECARLO Pièce Unique
Lo spazio di MASSIMODECARLO Pièce Unique – rinnova la sua idea originale di offrire un nuovo modello espositivo presentando il lavoro di Jamian Juliano-Villani. L’attrazione per la pittura, la moda, la fotografia, l’illustrazione e la storia dell’arte è incanalata al fine di creare scene e ritratti iper-saturati dall’estetica cartoon. Sotto la superficie instabile della formalità delle opere di Juliano-Villano si trova tutta l’essenza della cultura popolare americana: una forte coesistenza di umorismo, erotismo, fragilità e trauma. Attraverso un processo che l’artista descrive come “Photoshop dei poveri”, attingendo a un repertorio di immagini tratte da film, meme, stock di fotografie, storia dell’arte e carta stampata collezionata, i suoi acrilici ad aerografo, pur essendo caotici, fungono da accurati specchio dell’anarchia della vita quotidiana. Le composizioni in mostra di Juliano-Villani sono ricordi personali trasposti su tela.
Gaetano Pesce, Double Heart – Jardin des Tuileries
Gaetano Pesce presenta Double Heart, scultura creata traendo ispirazione da una lampada che ha progettato nel 1969. Il motivo del doppio cuore trafitto si è presentato durante la sua pratica di disegno. Il pezzo incarna uno dei principi chiave della filosofia artistica di Pesce: l’idea che l’età contemporanea dovrebbe impegnarsi con la gioia e il romanticismo esuberanti inerenti a così tanti oggetti e esseri umani allo stesso modo. Posta all’ingresso del giardino Tuileries – un luogo per passeggiare e amare – l’immagine dei cuori trafitti, profondamente poetica nel suo simbolismo, contiene anche una forma di incertezza e la possibile tragedia del destino.
Per maggiori informazioni parisplus.artbasel.com