Il look di apertura racconta e racchiude l’intensa riflessione di Miuccia Prada sugli eventi correnti, in una stratificazione di capi ordinari portatori di una complessità, indossati dalla musa del brand Esther McGregor. La direttrice creativa ci spiega che la moda ha un uso e uno scopo, sia concreto, per vestire il corpo, sia per esprimere un sentimento più ampio, un’emozione universale, condivisa. Così, la collezione si mostra concreta, immediata, ma allo stesso tempo profonda.
Le nuove maxi tasche utilitaristiche che esprimono praticità sono ovunque, e vengono declinate in vari tessuti, applicate a diversi pezzi, in contrasto con i crop tops sempre più mini. La complessità si esprime attraverso la sovrapposizione di cotone, seta e cashmere in colori tenui, neutri, o nylon tricot in tonalità più accese.
L’ormai già iconico Miu Miu Set, crop top e mini skirt, viene riproposto in diverse versioni, come nel caso di un top a fascia con fibbia di plastica a clip, che sembra provenire direttamente dall’abbigliamento tecnico da performance. Ancora in linea con le due stagioni precedenti, con l’impeccabile styling di Lotta Volkova, riemergono i capi classici come giacche sartoriali, cappotti, camicie, maglioni; in questa occasione attraverso lavorazioni differenti, realizzazioni in pelle o denim lavato, vissuto, che ne sconvolgono la realtà.

I pezzi chiave del marchio si susseguono tra trasparenze, sovrapposizione di strati, il ricamo e il colore, i tagli grezzi, le minigonne, la pelle, dove la superficie viene animata attraverso bande grafiche di indumenti intimi e sandali (alti e bassi) che svelano la pelle; la decorazione come forma di non ostentazione, il tutto espresso con nuova delicatezza. Tra le borse torna la Miu Wander, alternata a classiche mini bags in pelle e a maxi pouches da portare sotto braccio.
Miuccia Prada continua ad inserire nelle sue collezioni alcuni look per l’uomo, in un cast di gender eterogenei, che sfida le convenzioni e abbraccia la nostra nuova realtà.
E in collaborazione con l’artista Shuang Li, l’ipostilo del Palais d’Iéna viene trasformato da AMO in una dimensione sconosciuta della realtà, una rappresentazione delle strutture elettroniche sottomarine. Il sottofondo della sfilata è un tappeto sonoro creato dal musicista Eli Osheyack; concepito come sequenza di messaggi perduti, comunicati non consegnati e quindi mai ascoltati.
“Finchè vivo voglio essere così, lavorare per il bene”
A chiudere la sfilata la cantante FKA Twigs, e tra le altre muse Ísadóra Barney, Lindsey Wixson, Ethel Cain, Miranda July, Sibyl Buck, Emily Ratajkowski e Bella Hadid.
In un’interessante nota per la stampa, Miu Miu ha aggiunto che i materiali utilizzati per l’allestimento della sfilata troveranno nuova vita dopo l’evento grazie al supporto di La Réserve des arts: associazione no-profit che sostiene il settore culturale e creativo nello sviluppo dell’economia circolare e solidale, offrendo servizi di raccolta, recupero e ricircolo di tutti i tipi di materiali provenienti dalle varie attività creative del settore culturale.
“Sono molto seria ma anche divertente. Sono entrambe le cose”.