Mark Rothko
Fondation Louis Vuitton, Paris
From October 18th, 2023 until April 2nd, 2024
I “capolavori tragici” di Mark Rothko rappresentano alla perfezione la tragedia esistenziale dello stesso artista, non vi è mai un soggetto nitido e riconoscibile, le tele cercano invece di creare un legame emotivo profondo con chi le osserva. Il suo linguaggio astratto è unico e personale, il vero senso e carattere della sua pittura è proprio quello che ha permesso all’artista di raccontare al mondo la complessa visione che sta dietro il suo lavoro. Una realizzazione chiara e ben definita, la superficie pittorica divisa e la distribuzione omogenea del colore sono caratteristiche riconoscibili di ogni suo dipinto. Il colore è un altro elemento cardine della sua ricerca e del suo sviluppo artistico-creativo, virando sempre verso una palette di colori accesi e brillanti. All’interno degli spazi della Fondazione, le opere sono disposte in ordine cronologico, raccontando le diverse fasi dell’artista e indagando a fondo sulla sua carriera. “Sono diventato un pittore perché volevo elevare la pittura al livello di intensità emotiva della musica e della poesia”, sostiene l’artista. La sua è infatti una pittura essenziale, ridotta al minimo, efficace, diretta e sincera, fatta di cromia pura, nella sua espressione più luminosa e vibrante. Il mistero avvolge sempre il suo lavoro, un’aura contemplativa e profonda lascia che gli occhi si immergano completamente nelle sue pennellate, impercettibili e leggere. Il colore assume un forte valore emotivo e spirituale. L’obiettivo del suo lavoro è quello di risvegliare nello spettatore sensazioni ed emozioni autentiche, nascoste e pure, di stimolare un inconscio sensibile che viene alimentato solo attraverso le forme d’arte. La mostra ospita quindi il grande interrogatorio di Rothko, il suo desiderio di un dialogo senza parole con chi osserva, e il suo rifiuto di essere considerato un “colorista” sono elementi che permettono una nuova interpretazione del suo lavoro multiforme all’interno della mostra.
“Sono diventato un pittore perché volevo elevare la pittura al livello di intensità emotiva della musica e della poesia.”