Quello che va in scena per la collezione primavera/estate 2023 della Maison Louis Vuitton è una narrazione fiabesca, quasi surreale. Nella cornice della Cour Carrée del Louvre è stata pensata una struttura mobile che richiama i grandi giochi dei parchi a tema, “monster-flower”, realizzata in collaborazione con l’artista Philippe Parreno, raffigura un fiore gigante che rappresenta il lavoro del designer sulla macro dimensione e la sua attenzione alla femminilità. Il carattere femminile esce con grande enfasi, in tutta la sua complessità e magnificenza. Il punto di vista da cui parte l’analisi e la progettazione della collezione si allarga, non si ferma all’apparenza bensì trova l’essenza vera in ogni dettaglio, rendendolo evidente e conferendogli un’importanza enorme. Sembra un gioco, un racconto dall’aria sporty chic divertente che regala uno spettacolo unico.
“È un esercizio stilistico che rivaluta le proporzioni dell’abbigliamento, una prova per cui i codici della femminilità
si scompongono in scala. L’infinitamente grande
e l’infinitamente piccolo si uniscono nelle silhouettes
invitando a un nuovo punto di vista.”
Le zip che solitamente chiudono gli abiti e tendono ad essere nascoste diventano l’abito stesso, per intero; i fiocchi sono grandi elementi di volume; fibbie e ganci tornano fondamentali anche nell’abito, come lo sono in taglia micro per borse e accessori; la targhetta porta indirizzo e i lucchetti che solitamente vediamo su borsoni e valige sono una pochette portata a mano. È tutto sapientemente pensato e armonizzato per raccontare un punto di vista unico, dall’equilibrio perfetto. Tutti gli elementi che si vedono sfilare sono caratteristici della storia del brand, parte del grande savoir-faire artigiano che lo caratterizza. Ogni parte si adatta al gioco di proporzioni: maxi bag con monogram giganti, macro tasche che rimandano all’elemento del viaggio tanto caro alla Maison. La palette colore e la scelta dei materiali è ampia, proprio come la prospettiva che vuole darci Ghesquière della sua moda. Dai toni classici di bianco e nero che aprono il défilé, si arriva a verde, azzurro, rosso e rosa. Tutte queste sfumature sono presentate in tessuti a contrasto, vi è ricerca tecnica e tradizione, modernità e storia, jersey e pelle, lana e cotone. Il lavoro fuori scala del designer coinvolge lo spettatore a riflettere sulla propria percezione globale dell’immagine del dettaglio e della femminilità. Una visione che stravolge le dimensioni e le concezioni dell’individuo.