MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

LOEWE LAMPS

2024.04.17

Testo di Francesca Fontanesi

L’esposizione di LOEWE al Salone del Mobile 2024 riflette il costante investimento del marchio nell’artigianato, e la sua dedizione a collaborare con artisti all’interno e al di fuori della sua produzione immediata: tra questi ci sono Alvaro Barrington, Akiko Hirai e Jennifer Lee.

LOEWE Lamps
Palazzo Citterio, Milan
From 15–21 April, 2024

 

 

Per Loewe, la Design Week è un evento che consente al marchio di avventurarsi in esperimenti creativi con gli artisti, approfondendo conoscenze maturate nel corso di generazioni nel campo del design e dell’artigianato. Questa per molti dei 24 artisti presenti è stata la prima volta in cui hanno creato una lampada; il progetto ha permesso loro di utilizzare un’ampia gamma di materiali, facendo leva sulle caratteristiche di ciascuno di essi per creare interazioni sorprendenti con la luce. Per molti di loro è stata anche l’occasione per introdurre nuove tecniche e materiali nella propria pratica artistica. Giocando con la flessibilità del bambù, dei rami di betulla e del crine di cavallo; con la traslucenza della carta e delle finiture laccate e con i dinamici effetti riflettenti a contrasto di vetro, pelle e ceramica creano forme che traggono ispirazione da oggetti naturali e creati dall’uomo: dagli accendini a serrande di vetrine, dai microrganismi mutanti alle zucche in sospensione. Tra i progetti di lampade a sospensione, il lavoro di Genta Ishizuka ricorda una cellula organica amorfa. Ishizuka è un artista della lacca urushi che nel 2019 ha vinto il Loewe Foundation Craft Prize. La sua lampada è rifinita con strati di lacca lucida che vengono rimossi per rivelare bagliori di finiture dorate, esaltando il delicato chiarore della luce che emana dall’interno. La celebre ceramista Dame Magdalene Odundo ha invece utilizzato il cuoio per la sua lampada a sospensione. Arricciate in modo da formare guglie appuntite, le strisce di cuoio sporgono da una colonna centrale: una deviazione sperimentale rispetto ai vasi rotondi e lavorati a mano ai quali l’artista deve la sua fama. Ma c’è anche la lampada da tavolo di Enrico David: David racchiude il suo interesse per la forma umana quale teatro di metamorfosi e trasformazione, somiglia infatti a una figura inarcata con il volto che si staglia sul disco di onice illuminato.

Let There Be Light!

 

 

 

La lampada da tavolo di Hafu Matsumoto è realizzata con filamenti intrecciati di bambù appiattito e testimonia la sua maestria nel padroneggiare la flessibilità della pianta, acquisita in decenni di formazione, tra cui quella del maestro intrecciatore di bambù Iizuka Shokansai. La lampada da terra di Alvaro Barrington, che ha la forma di una vetrina di un negozio con serrande di metallo – come quelle delle bodegas newyorkesi – completa di un cavo di trazione che ha la forma della catena ad anelli a ciambella dorati firmata Loewe è frutto della sua esplorazione degli iconici portoni e del paesaggio urbano di New York della sua giovinezza. Analogamente, il lavoro di Zizipho Poswa attinge ai suoi ricordi personali della vita nella provincia di Eastern Cape in Sudafrica e ai rituali quotidiani Xhosa a cui ha assistito da ragazza. La sua lampada da terra è realizzata in ceramica, vetro e bronzo e ha la forma di un vaso che sostiene una ciotola di sfere luminose. L’elenco completo degli artisti partecipanti è il seguente: Alvaro Barrington (Venezuela), Nicholas Byrne (Regno Unito), Enrico David (Italia), Andile Dyalvane (Sudafrica), Ernst Gamperl (Germania), Kazunori Hamana (Giappone), Anthea Hamilton (Regno Unito), Akiko Hirai (Giappone), Joe Hogan (Irlanda), Ann Van Hoey (Belgio), Genta Ishizuka (Giappone), Dahye Jeong (Corea del Sud), Takuro Kuwata (Giappone), Jennifer Lee (Regno Unito), Young Soon Lee (Corea del Sud), Anne Low (Canada), Hafu Matsumoto (Giappone), Magdalene Odundo (Kenya), Zizipho Poswa (Sudafrica), Magali Reus (Paesi Bassi), Chikuunsai Tanabe IV (Giappone), Andrea Walsh (Regno Unito), Cerith Wyn Evans (Regno Unito) e Shohei Yokoyama (Giappone).

Per il Salone, Loewe presenta inoltre ancora una volta una collezione di articoli per la casa, composta da vasi ikebana, fermaporta e fermacarte realizzati in pelle intrecciata, oltre che da progetti su misura creati in collaborazione con gli artisti presenti nell’esposizione di quest’anno. L’artista del bambù Hafu Matsumoto ha reimmaginato le iconiche borse Puzzle e Hammock, e creato due inediti, una hobo e una pocket bag, tutte disponibili in pelle nera o color cuoio. Anch’egli rinomato per la maestria nella lavorazione del bambù, il finalista del 2017 del Loewe Foundation Craft Prize Chikuunsai Tanabe ha trasposto la sua abilità di intrecciatore sulla pelle di vitello per creare intricati cesti. Ann Van Hoey ha invece creato una serie di ciotole, realizzate con scarti di nappa d’agnello, in 21 varianti di colore esclusive, che dimostrano la sua emblematica padronanza delle proporzioni e della precisione matematica. Dando prova del suo lavoro pionieristico nella tessitura a telaio e ispirandosi alla sua serie del 1999 Takarabako, l’artista Kay Sekimachi ha reimmaginato le tote Puzzle Fold in due dimensioni, creando anche un nuovo modello di borsa a secchiello, entrambe realizzate in un tessuto jacquard. Tutti questi articoli saranno disponibili in esclusiva a Palazzo Citterio insieme a una selezione di candele in edizione limitata create caratterizzate dal nuovo profumo Roasted Hazelnut, ispirate dalla filosofia giapponese del wabi-sabi, ovvero riconoscere la bellezza nell’imperfezione e nella spontaneità degli oggetti fatti a mano.

Per maggiori informazioni loewe.com.

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