Kinds of Kindness, il nuovo film di Yorgos Lanthimos, è una favola in tre atti: un uomo senza scelta che cerca di prendere il controllo della propria vita; un poliziotto preoccupato dal fatto che la moglie scomparsa in mare sia tornata e sembri un’altra persona; e una donna determinata a trovare una persona specifica con una speciale abilità, destinata a diventare un prodigioso leader spirituale. Nel corso degli anni il film ha assunto diverse forme narrative, evolvendosi infine in un’antologia: “Avevamo iniziato con una storia, ma mentre lavoravamo ci siamo resi conto che sarebbe stato interessante fare un film con una struttura diversa da ciò che avevamo fatto prima,” spiega Lanthimos. “Identificando le storie successive, volevamo mantenere un filo tematico, in modo che sembrasse tutto appartenere allo stesso insieme“
“Con un’antologia, porti con te quello che hai pensato dalla prima storia alla successiva. È più complesso e più coinvolgente. Persone diverse identificano temi diversi, il che è estremamente interessante”.
Nella prima storia, Plemons interpreta Robert, un diligente impiegato la cui routine è dettata e controllata – dai pasti fino alle attività sessuali – dal suo capo, Raymond (Willem Dafoe). Strani regali da parte di Raymond nei suoi confronti lasciano il posto a richieste ancora più strane, ma la dedizione al limite del romanticismo di Robert nei confronti del suo capo paternalista garantisce un tortuoso dilemma morale: anche grazie alla presenza di ruoli minori popolati da personaggi come Emma Stone, Joe Alwyn, Hong Chau e Margaret Qualley, questa fiaba contorta sulle aspettative maschili riporta indietro di diversi anni l’approccio tonale di Lanthimos, spingendo allo stesso tempo in avanti il suo stile visivo.
“Uno degli aspetti esplorati dal film è il desiderio di controllo delle persone: il controllo della propria vita, il controllo della vita degli altri, il sentirsi controllati da qualcun altro e il cercare di ritrovarlo”.
Tutte le caratteristiche tipiche della scrittura di Lanthimos sono avvolte in modo nuovo dal direttore della fotografia Robbie Ryan, che riprende New Orleans come Paul Thomas Anderson ha ripreso Los Angeles in Licorice Pizza: un luogo di notti sudate, con colori pungenti ad alto contrasto e insegne al neon che bombardano i sensi. La dissonanza tra questa vivacità visiva e il carattere freddo e calcolatore dei personaggi è particolarmente presente nella seconda storia, in cui Plemons interpreta l’agente di polizia Daniel, che vede negli criminali che si ritrova ad arrestare il volto della moglie scomparsa in mare. La compassione e l’infelicità di Plemons si rifanno anche alla prima favola, ma quando Liz viene finalmente salvata, l’incapacità di Daniel di riconciliarsi con il suo ritorno lo porta sulla bizzarra strada di richiedere prove di fedeltà sotto forma di automutilazione.
Filo conduttore in tutti i film di Lanthimos, interpretato diversamente in ognuno di essi, è il senso dello humour. Per Lanthimos, è un aspetto essenziale del processo narrativo, poiché parte essenziale della natura umana: Kinds of Kindness ne rappresenta la condizione, e la caratteristica chiave dei suoi personaggi è la capacità ridere di fronte alle avversità. “Quando siamo condannati, l’unica cosa che possiamo fare è ridere. È quasi una specie di terrore esistenziale, dove c’è disperazione nel tentativo di trascendere queste cose umane che non puoi trascendere. Spesso risulta divertente, proprio perché è impossibile“.