MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

FORME di SOTTILE PROVOCAZIONE

2023.03.27

HELMUT NEWTON. LEGACY

 

Palazzo Reale a Milano ospita la prima tappa italiana del tour internazionale della mostra Legacy dedicata a Helmut Newton, fotografo rivoluzionario che trasforma, attraverso i suoi scatti, la moda in arte. 

Helmut Newton si definisce rivoluzionario dal momento che ha anticipato tendenze culturali e sociali che si sono diffuse negli anni seguenti: la sua visione ampia, ricca e sistematica ha contribuito a definire anche la nostra cultura visiva attraverso scatti provocatori e innovativi che hanno codificato nuovi linguaggi e trasformato la rappresentazione della moda in vera e propria arte. Il suo stile inimitabile e irripetibile, visibile in ognuna delle sue immagini, stravolge ancora oggi l’immagine di moda, creando nuove tendenze rintracciabili nell’arte contemporanea. Palazzo Reale esplora la sua persona e il suo carattere attraverso una retrospettiva, Helmut Newton. Legacy, che indaga i suoi scatti iconici e le molteplici collaborazioni con soggetti della moda, del cinema e dell’arte a lui affini. Il curatore della mostra, Matthias Harder, racconta Newton difficile da inquadrare in quanto il suo lavoro è così prestigioso ed emblematico che qualunque analisi rimane una risposta superficiale, non riuscendo mai a raggiungere la completa profondità dei suoi progetti: non è stato un semplice provocatore, come suggerisce il suo soprannome “the King of Kink”, o solamente il maestro del nudo femminile, ma si parla della sua figura toccando un contesto ben più ampio in quanto è stato capace di reinventare il totale linguaggio fotografico, osando come  nessuno aveva fatto prima nella fotografia commerciale.

HELMUT NEWTON, RUE AUBRIOT. YVES SAINT LAURENT, FRENCH VOGUE. PARIS, 1975.

“Bisogna essere sempre all’altezza della propria cattiva reputazione.”

– Helmut Newton

HELMUT NEWTON, AMICA. MILANO, 1982.

Nato a Berlino nel 1920 da una famiglia dell’alta borghesia ebraica, abbandona presto la Germania quando è ancora un giovane apprendista della fotografia di moda. La svolta decisiva nella sua vita la si percepisce quando si trasferisce a Parigi, dove inizia le sue collaborazioni con le più importanti riviste di moda, tra cui Vogue e Harper’s Bazaar. È nella Ville Lumière degli anni Sessanta che sviluppa il suo stile e la sua visione dinamica e innovativa: la serie di fotografie che realizza per Courrèges pubblicate sulla rivista Queen erano rivoluzionarie e, mostrando la moda dell’epoca, esploravano la società facendo riferimento a tematiche come le manifestazioni nelle metropoli europee e la radicalizzazione dei giovani borghesi. Rue Aubriot è un altro scatto entrato nella storia della fotografia: realizzato tra i vicoli parigini del quartiere Marais, prende il nome proprio dalla strada dove si trovava l’appartamento di Newton, che allo stesso tempo era anche il luogo dove le prostituite andavano in cerca di clienti. L’immagine è ambigua perché, al contrario di come si pensa, la donna raffigurata appare inaccessibile, presentandosi in modo moderno, elegante e sicura di sé. Il soggetto vestito alla moda viene collocato in un contesto che non le appartiene, creando tensione tra vita notturna e stile di vita urbano, tra la raffinatezza e la decadenza. Le sue fotografie di moda escono dagli studi fotografici, ambientandole in case private, a bordo piscina, in contesti di lusso come sulla strada, immerse nello spazio pubblico e quotidiano della città. È infatti con lui che la fotografia pubblicitaria e di moda per la prima volta apre le porte all’immaginazione e ad una dimensione aspirazionale oltre che descrittiva, dove le modelle non sono statiche, non posano per la macchina fotografica, ma recitano una vera e propria scena dove si sentono le protagoniste. Gli scatti di Helmut Newton fanno sognare l’osservatore attraverso ambientazioni da sogno, corpi perfetti, contesti di ricchezza ed eleganza, ma allo stesso tempo sono capaci di cogliere anche aspetti reali che riportano alla quotidianità. Attraverso gli scatti si coglie spesso una forte provocazione, messa in atto da donne padrone del proprio corpo, non facendo mai apparire nella foto il senso di degrado o di volgarità, ma il rovesciamento delle regole dell’erotismo. Naked and Dressed mostra le modelle raffigurate prima vestite e poi fotografate nelle stesse pose, ma senza veli, sconvolgendo il pubblico degli anni Ottanta, mentre Big Nudes cercava di sfidare i limiti della società e della morale, ridifinendoli in base alla sua visione. Negli anni Novanta sono aumentati sempre di più i suoi incarichi nel mondo della moda per la realizzazione di campagne pubblicitarie per brand come Chanel, Mugler e Yves Saint Laurent: la fotografia di moda di Helmut Newton mantiene il suo stile riconoscibile, inserendo una sottile provocazione, facendo viaggiare l’osservatore con la forza dei pensieri e dimostrando anche un’innata capacità di stuzzicare la società. 

HELMUT NEWTON, ELSA PERETTU AS A BUNNY. NEW YORK, 1975.
HELMUT NEWTON, CATHERINE DENEUVE. ESQUIRE. PARIGI, 1976.
Helmut Newton, Elle, 1967.
HELMUT NEWTON, FASHION. MELBOURNE, 1955.
HELMUT NEWTON, MANSFIELD, BRITISH VOGUE. LONDON, 1967.

“Lo scopo di Newton era scuotere il sistema e spingere il pubblico a ripensare ai ruoli, rapporti e dinamiche di potere che venivano dati per scontati.” 

– Matthias Harder

Newton attraverso i suoi scatti ha impresso un incredibile accelerazione allo spostamento di attenzione dal vestito al corpo, sintetizzato in una sola frase da Claudio Marra con la formula “dal corpo vestito al vestito corporeizzato”. Il suo lavoro visionario rispetto all’epoca in cui ha vissuto ha permesso un’evoluzione della fotografia di moda e di alcune vere e proprie rivoluzioni sessuali che sentivano il bisogno di dare una visibilità culturale al corpo. Le sue immagini sono allo stesso tempo un’occasione per cogliere molteplici riferimenti storici-culturali: il fotografo per la scelta dello spazio o la posa della modella si ispirava a opere d’arte famose di Diego Velasquez,  di Francisco Goya, o più in generale alla corrente surrealista. Nell’esposizione sono presenti 250 opere che comprendono sia le foto più iconiche e famose di Newton, sia quelle meno note, per dare la possibilità all’osservatore di esplorare e indagare il suo processo creativo, il suo carattere e la sua capacità di raccontare i cambiamenti della società. La spiccata cultura visiva si denota anche attraverso lo studio dell’immagine, la maestria della composizione e dell’ambientazione, attraverso una serie di elementi che, unendosi, delineano lo stile unico e irripetibile del genio della fotografia. Fino alla fine della sua vita ha continuato a incantare e provocare con la sua interpretazione della femminilità, dando sfogo alla voglia di esprimersi attraverso i principali temi approfonditi nel corso della sua carriera: la moda, il nudo e il ritratto. Il suo lavoro ha stravolto la storia, sfidando ogni tentativo di categorizzazione e resistendo ancora oggi come parte integrante della nostra memoria visiva collettiva. 

 

 

Per maggiori informazioni palazzorealemilano.it.

Helmut Newton, Italian Vogue. Como, 1996.

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