Il personaggio principale di Julie Bullard è interpretato dalla stessa Cohen e si ispira a una babysitter della sua infanzia che le lasciò un ricordo indelebile. “La vera Julie Bullard era la mia babysitter da bambina, e forse la prima donna che abbia mai visto dal vivo con capelli naturalmente biondi e ricci,” racconta Cohen.

“È stata la mia prima introduzione al concetto di glamour, in qualsiasi forma. Ero incantata. I ricordi dei suoi vestiti, dei capelli, del trucco e della sua casa rappresentano per me l’essenza della Gran Bretagna negli anni ’90, e non avrei potuto immaginare nessun altro se non Martin per fotografare la ricostruzione frammentata di quell’ambiente caldo e affettuosamente ricordato.”


Martin Parr, fotografo prediletto da Cohen, firma le immagini con la sua inconfondibile precisione ironica. Insieme, i due hanno dato vita a un universo domestico immaginario, fatto di nasi prostetici, set vintage e scene accuratamente costruite, che rievocano l’atmosfera nostalgica degli album di famiglia d’altri tempi, come quelli scovati su eBay.

Il libro contiene 101 fotografie, tutte accompagnate nelle pagine finali da didascalie scritte dalla fittizia Julie. Sebbene le scene siano completamente inventate, il tono emotivo è sorprendentemente autentico, e c’è perfino un funerale alla fine, con la didascalia: “Si sarebbe detto che fosse morto lo stesso Mr Kipling.” Il volume è stato presentato in occasione di Photo London al Dover Street Market, dove Cohen e Parr erano presenti per firmare le copie. In perfetto stile teatrale, il lancio è stato accompagnato da una scultura a grandezza naturale che ritrae Parr mentre fotografa Cohen distesa nella sua bara aperta. L’edizione è limitata a 2.500 copie.
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