HELMUT LANG: YOBWOC

2023.02.14

Helmut Lang in occasione della collezione Autunno Inverno 23 realizza un’exhibition focalizzata sulla parola “cowboy”, invitando sette artisti a esplorare in profondità il significato della stessa estetica per creare un’immagine più ampia e consapevole della figura del cowboy.

Per la collezione Autunno-Inverno 2023, Helmut Lang esplora l’abbigliamento proveniente dal mondo del lavoro: shearling, lana, micropaillettes, tulle e pelle strappata sono ricoperti di piccoli dettagli sotto forma di punte di metallo, rivetti, maniche articolate e frange. La rivisitazione delle uniformi da lavoro in tutte le sue possibilità è alimentata dalla comprensione di “UTILITY. CIVILITY. DEVIANCE”: tre principi fondamentali per il brand, evidenti nell’identità e nel modo in cui comunica. Utilità, civiltà e devianza sono pilastri che vivono insieme, creando un gioco di equilibri, tensione e eccitazione tipica di Helmut Lang. Il designer attinge dal suo archivio riportando sulla passerella l’iconica parola “COWBOY”, vista per la prima volta stampata al contrario su una t-shirt bianca di cotone nella primavera del 2004. Il termine è stato sovvertito, mostrato al rovescio e la maglia è stata abbinata a un tradizionale abito sartoriale. Il tema era presente in tutta la collezione attraverso capi sartoriali ornati da dettagli chaps, scarpe di pelle appuntite che ricordavano i classici stivali e cinture con fibbie oversize. La famosa maglietta è il punto di partenza della collezione invernale, ma anche dell’exhibition realizzata per l’occasione e curata da Antwaun Sargent. Quest’ultimo esplora la complessità dell’icona americana, invitando sette artisti a considerare il concetto del cowboy con un significato d’identità più ampio, valutando diversi punti di vista e nuove consapevolezze culturali. Gli artisti, tra cui Turiya Adkins, American Artist, Awol Erizku, Devi B. Johnson, Justen Leroy, Daniel Obasi and Quay Quinn Wolf, dopo vent’anni dalla prima apparizione della famosa scritta al contrario, mostrano le loro idee e le loro considerazioni attraverso l’utilizzo del suono, della scultura, della pittura e della fotografia. 

Helmut Lang FW23.

“Non posso pensare al mondo COWBOY senza pensare alle nozioni sociali di mascolinità, ma penso anche alla comunità.”

– Quay Quinn Wolf

Helmut Lang FW23.

Come specifica Sargent, lo scopo della mostra non è quello di rappresentare l’idea di cowboy, ma di analizzarla ed esplorarla all’interno di un contesto più consapevole e complesso, considerando il valore storico e contemporaneo di una vera icona culturale. L’exhibition, che prende il nome di “youwoc”, cowboy al contrario, evidenzia differenti temi: le realtà materiali e la bellezza, l’ampliamento della consapevolezza verso l’espansione dell’occidente e la migrazione, l’immaginazione di forze spirituali e narrative che circondano la figura del cowboy e la decostruzione delle retoriche di mascolinità, comunità e desiderio. Turiya Adkins realizza dei dipinti astratti focalizzati sul significato delle figure dei cowboy del West America coinvolti nelle migrazioni, creando dei pattern che l’aiutano a immaginare come potrebbe essere stata la Grande Migrazione. Quay Quinn Wolf invece riflettendo sulla parola, pensa al corpo e allo sforzo, al sudore e alla sporcizia che si imprime nella sella: l’artista non riesce a scindere la figura del cowboy dall’immagine comune dell’uomo mascolino a cavallo, ma si sforza ad immaginarlo all’interno di una comunità. Con la sua scultura intreccia e cuce insieme strisce di pelle nera per creare una trapunta minimale, riprendendo alcune tecniche che sono in primo piano nella collezione della prossima stagione. Daniel Obasi mostra la sua interpretazione attraverso la fotografia, mentre Justen Leroy utilizza la musica per esplorare in profondità la sua visione. Helmut Lang grazie all’exhibition sottolinea come pensando al cowboy tutti arrivino a pensare ad una stessa immagine, non considerando il concetto nella sua totalità: al contrario di come si crede, ci sono ancora molte comunità che continuano a vivere al giorno d’oggi in città come New York o Philadelphia. La mostra scopre a 360 gradi le nuove prospettive e punti di vista contemporanei che permettono allo spettatore di riflettere sul significato della parola in un vasto contesto artistico. Quando leggi la parola “cowboy”, cosa pensi? 

Awol Erizku t-shirt design.
MOMENTS OF YOUTH BY DANIEL OBASI.
Awol Erizku t-shirt design.
Justen Leroy installation.
Turiya Adkins installation.
FOLK SONGS

2025.11.07

La nuova mostra di Richard Prince, Folk Songs, sembra un disco suonato al contrario, una colonna sonora visiva del suo stesso mito. L’artista abbandona la sua ironia elettrica per qualcosa di più intimo, acustico, umano. Bill Powers dà voce a questo capitolo recente, tracciandone il profilo come un ritratto e una playlist di un immaginario inquieto.

JEWELRY

Art Deco Revival

2025.11.06

Van Cleef & Arpels celebra l’eleganza senza tempo in un museo che è esso stesso protagonista. Un viaggio tra epoche e culture, dove l’Art Deco prende vita nel dialogo tra architettura e maestria orafa.

Friedrich Kunath

Aimless Love

2025.11.05

Friedrich Kunath si incontra con Bill Powers in una conversazione che sfuma il confine tra arte e confessione. Il loro scambio diventa un’esperienza nostalgica attraverso ricordi, humor e malinconia, tracciando il terreno emotivo della mostra più personale di Kunath fino ad oggi, Aimless Love.

DANIEL ARNOLD

You Are What You Do

2025.11.04

Con il libro You Are What You Do, nel teatro incessante delle strade di Manhattan, Daniel Arnold dà forma a un racconto di ironia e compassione, dove ogni gesto, ogni volto e ogni ombra contribuiscono a un mosaico che restituisce la città non com’è, ma come si sente.

ISSEY MIYAKE

TYPE-XIII Eugene Studio project

2025.10.27

A Parigi, la collaborazione fra A-POC ABLE ISSEY MIYAKE ed Eugene Kangawa apre una finestra sensoriale tra sperimentazione tessile, installazione e arte della luce, la mostra invita il pubblico ad attraversare superfici che raccontano la memoria e il tempo.