Gigantesche foto di volti, di coppie di volti identici ma con espressioni differenti, appaiono all’ingresso della scenografica ideata da Alessandro Michele per la collezione SS23 di Gucci. La chiave dello show è la doppia identità, la gemellanza, con elementi uguali ma anche opposti. Twinsburg è il nome che il designer ha deciso per questo viaggio. La città dei gemelli. La città delle sue due madri, di Eralda e Giuliana, a cui ha dedicato il lavoro. È proprio da qui, dal loro amore duplicato ed espanso, che nasce in Alessandro una fascinazione per il doppio, per tutto ciò che sembra riflettersi nella propria unicità. In ogni elemento che richiama un’identica moltiplicazione riconosce infatti un forte sentimento familiare, personale e unico. Ciò che rende singolari i gemelli è proprio quell’impossibilità del perfettamente identico, coincidenti ma disallineati, simili ma distanti.
“Alle mie mamme gemelle, che hanno potuto accedere alla comprensione della vita solo attraverso la presenza dell’altra.”
Nella città dei gemelli i modelli sfilano ad un ritmo incalzante, con richiami a silhouettes ed estetiche anni Settanta e Ottanta, elementi vintage che sono racchiusi nella cifra stilista di Alessandro Michele. L’idea di originalità e unicità è stravolta nel momento in cui appare la copia. La passerella diventa doppia, la parete di volti centrale si alza e magicamente gli abiti si duplicano in un effetto ambiguo e straniante ma allo stesso tempo affascinante. Gli stessi vestiti, uguali nei più piccoli particolari, sono indossati da due persone all’apparenza identiche. La sintesi del concetto del doppio arriva con i modelli gocce d’acqua che si incontrano al centro della passerella, si danno la mano e procedono insieme, sostenendosi l’un l’altro, fino a lasciarsi di nuovo, poco più avanti. L’incontro sprigiona energia, e l’addio determina il legame eterno. Nei dettagli della collezione vi sono completi sartoriali dai maxi volumi, trench oversize a contrasto con abiti che fasciano i corpi, stampe e pattern sgargianti. La pelle non manca, nelle giacche e nei pantaloni cargo, così come negli accessori. Sono questi ultimi a conquistare la scena, occhiali con strass pendenti, sul naso gioielli che uniscono le orecchie, collane ricolme di perle e copricapi monochrome. Alle borse dalle linee classiche si affiancano elementi divertenti: piccoli teddybear colorati e furby dalle orecchie aliene diventano marsupi e pochette.

La gemellitudine è il concetto di reciprocità asimmetrica per eccellenza, la compresenza di soggetti diversi ma in connessione tra loro. Grazie a questo vi è un innato sporgersi verso l’altro, e una piena partecipazione. In conclusione, così come la virtù anche la vera essenza sta nel mezzo; la sintesi del noi, che ci porta ad essere opposti e diversi. L’identità viene quindi compresa solo attraverso la presenza dell’altro, in una rappresentazione che sembra un sogno poetico e profondo.