Alessandro Michele scongela la potenza immaginifica del mondo, recuperando una qualità dello specchio, strumento di esatta comprensione del reale, quella di costruire incanti, aberrazioni e fantasmi. Isipirato dagli specchi magici descritti nei trattati di catottrica del ‘600, il Creative Director la cui visione mai smette di sviscerare spazio e tempo, celebra la meraviglia della metamorfosi e dell’evasione, celebra la possibilità dell’abito di riflettere e reincantare la nostra presenza nel mondo. I vestiti della Collezione Exquisite Gucci sono laboratori ottici “macchine magiche capaci di proiettare nel mondo fiabe di metamorfosi e reincanto”. Il linguaggio libero di Alessandro Michele ci ha portati sin dal 2015 a riconsiderare il concetto di maschile e femminile, il tema della fluidità oggi resta centrale e vede i completi storicamente “maschili” rielaborati in passerella in molteplici forme e varianti che trascendono il genere, a partire dal doppio petto blue navy che ha aperto lo show. La qualità sartoriale, fil rogue della collezione, viene contaminata dalla collaborazione con Adidas. Tradizione che incontra i codici dello sportswear, qui declinati squisitamente su silhouette dal gusto anni ’80. Non un semplice accostamento di loghi, ma come solo Alessandro sa fare, una fusione di codici, forme, e rimandi culturali ( l’ispirazione principale è stata una foto di Madonna del 1993 con indosso un abito di Laura Whitcomb) riformulati con gusto moderno e sofisticato. Ancora una volta ci troviamo davanti all’incontenibile forza di trasformazione di cui la moda è capace, ed è Alessandro Michele a mostrarcela.
“Uso quindi la metafora dello specchio magico per accostarmi al potere fantasmagorico della moda. Un potere sacro che si irradia dalla superficie dei tessuti”.