All’interno della Sala Accademie e dell’atrio della Biblioteca Ambrosiana di Milano saranno esposte una trentina di opere dell’architetto, artista e designer Gaetano Pesce, recentemente scomparso. Per la maggior parte realizzate tra il 2023 e il 2024, sono state selezionate personalmente dall’artista non solo per il loro ruolo funzionale, intrinseco della parola design, ma anche come portatrici di messaggi. Nato a La Spezia nel 1939, Pesce ha studiato Architettura all’Università di Venezia tra il 1958 e il 1963 e ha partecipato al Gruppo N, un primo collettivo che si occupava di arte programmata sul modello del Bauhaus. in tutto il suo lavoro, esprime lo stesso principio guida: il modernismo non è tanto uno stile quanto un metodo per interpretare il presente e accennare a un futuro in cui l’individualità viene preservata e celebrata.
“Quello che vogliamo trasmettere noi è ricco di significato, non solo la forma segue la funzione, ma ha un terzo elemento molto importante, ossia il significato, che può far riflettere a livello politico, socio-economico, religioso, filosofico, comportamentale e personale.”
Durante gli ultimi anni di studi, Pesce inizia a frequentare anche i corsi del Collegio di Disegno Industriale di Venezia, dove fu influenzato dai suoi docenti, tra cui Ernesto Nathan Rogers e Mario Bellini. Grazie a queste diverse fonti di ispirazione, Pesce esce dai suoi studi pronto ad abbracciare i nuovi materiali dell’epoca e le forme che era possibile creare con essi. Spaziando dai piccoli oggetti decorativi agli imponenti spazi architettonici, Pesce creò progetti che mostravano una profonda contemplazione dell’era moderna: dall’iconica sedia La Mamma (1969), che emulava la forma di una figura votiva preistorica della fertilità, all’Organic Building di Osaka, in Giappone (1993), che comprendeva uno dei più impressionanti giardini pensili dell’epoca e incorporava un sistema di idratazione monitorato da un computer, Gaetano Pesce ha costantemente rafforzato la profondità delle sue capacità progettuali contemplando il ruolo dell’arte e del design nel nostro momento moderno. Tra i suoi progetti di mobili più noti ci sono Up-7 Piede, una grande poltrona lounge in plastica a forma di piede umano (1969); la poltrona Up5 alias La Donna o La Mamma e il pouf Up6 per B&B Italia (1969); la poltrona Up1 per C&B Italia (1971); la sedia 357 Felti (1987) per Cassina; e la sedia 543 Broadway, prodotta da Pesce a Bernini, Italia (1990). Oltre alla sua prolifica carriera di designer, Pesce ha insegnato in prestigiose istituzioni di tutto il mondo, tra cui la Cooper Union for the Advancement of Science and Art di New York, città in cui si è definitivamente trasferito nel 1983, fondando la Fish Design. La monografica Nice to See You raccoglie una trentina di opere, per lo più inedite, del noto architetto, artista e designer italiano. Oggetti dal doppio significato: quello utile e quello del far pensare.
“Negli ultimi trent’anni ho cercato di restituire all’architettura la sua capacità di essere utile, attraverso la citazione di immagini figurative e riconoscibili, prese dalla strada e dalla cultura popolare, e attraverso la creazione di nuove tipologie. […] Ho cercato di comunicare sorpresa, scoperta, ottimismo, stimolo, originalità”.
Per maggiori informazioni ambrosiana.it.