Il filo narrativo della mostra percorrerà i sessanta anni di innovazione della designer: dall’apertura della prima boutique a Parigi nel 1910 fino all’incredibile ultima collezione presentata nel 1971.
Basata sulla mostra Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto organizzata dal Palais Galliera, Museo della Moda di Parigi, la mostra sarà rielaborata dal V&A presentando pezzi raramente visti nella collezione del museo, insieme a look provenienti dal Palais Galliera e dal Patrimoine de CHANEL – collezioni del patrimonio della Casa di moda parigina.
Tra i pezzi più importanti ci saranno uno dei primi capi Chanel del 1916, i costumi originali disegnati per la produzione del Ballets Russes Le Train Bleu del 1924, gli abiti creati per le star hollywoodiane Lauren Bacall e Marlene Dietrich e un primo esempio degli innovativi pantaloni da sera di Chanel.
“Gabrielle Chanel è stata una leggenda nella sua vita. Questa mostra analizzerà il suo contributo alla moda e la sua visione radicale di uno stile che creava modernità e rifletteva le aspirazioni delle donne e l’evoluzione del loro posto nella società.”
Da quel negozio di cappelli in 21 rue Cambon, Chanel passerà alla prima boutique in Deauville, la Couture House a Biarritz, e ancora dopo La Pausa villa a Roquebrune che ospitò lo storico fashion show del 1954, suggellando il ritorno ufficiale sulla scena parigina della Couture House dove ebbero luce la borsa 2.55, i tailleur in tweed e le ballerine pumps dalla punta nera. Gabrielle Chanel ha riscritto il mondo della moda, trasformando quel negozio di cappelli, e il suo nome, in una delle Maison più importanti di sempre.
Così tra gli spazi del museo si snoderà una narrazione divisa in dieci capitoli nonché sale, ognuno del quale si focalizzerà su un determinato periodo storico della vita di Coco Chanel e sui cambiamenti apportati al mondo della moda. “Luxury and Line”, per esempio, racconterà il primo défilé di abiti da sera e Bijoux de Diamants, l’unica collezione firmata Chanel di alta gioielleria commissionata dall’International Diamond Corporation of London nel 1932. Non mancheranno sale interamente dedicate ai mostri sacri della Maison, come “The Suit” che svelerà i segreti dell’iconico tailleur di Chanel – e del rivoluzionario tweed, tessuto scoperto dalla fondatrice durante un viaggio in Scozia nel 1924 con il Duca di Westminster; “The Invisible Accessory” invece tratterà il debutto e il successo del profumo Chanel N°5. Il capitolo conclusivo “A Timeless Allure”, sarà dedicato alla sulla ultima collezione, la Primavera Estate 1971.
Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto vuole offrire uno spaccato inedito sulla vita e l’arte della stilista parigina, forse più legata alla Gran Bretagna di quanto si creda. Se quindi da un lato l’impegno del V&A di far luce su una personalità talmente iconica e rilevante come Coco Chanel appare vano, dall’altro lato vi è la necessità di esplorare ancora una volta la ricerca della designer. Questa denota il vastissimo immaginario creativo che Chanel ha donato e continua a donare alla storia della moda.