L’esposizione è composta da una serie di opere pop moderne e surrealiste che evidenziano la tecnica unica e incisiva dell’artista, che trae ispirazione da differenti movimenti della storia: dal periodo Rinascimentale, con la tradizione della pittura Italiana di Massaccio e Piero Della Francesca, all’arte concettuale di De Chirico, Severini e Campigli. La mostra, concepita da Germano Celant, riunisce più di 100 opere realizzate dall’artista dal 1949 al 1969. Contribuisce alla mostra anche una sezione cronologica e documentaria con materiali storici e fotografie che ricostruire il percorso biografico e artistico di Domenico Gnoli (Roma, 1933 – New York, 1970).

“Mi servo sempre di elementi semplici, non voglio aggiungere o sottrarre nulla. Non ho neppure avuto mai voglia di deformare: io isolo e rappresento. I miei temi derivano dall’attualità, dalle situazioni familiari della vita quotidiana; dal momento che non intervengo mai attivamente contro l’oggetto, posso avvertire la magia della sua presenza”.

L’esperienza dell’esposizione si muta in un vero e proprio viaggio retrospettivo, che l’artista comunica attraverso scene di vita privata del suo tempo, con una visione artistica futurista. La nuova ricerca artistica di Gnoli abolisce quindi il contesto e si concentra sul particolare di un corpo umano o di un oggetto, sottolineando la potenziale sensualità e carica energetica, di soggetti apparentemente austeri agli occhi di tutti. Questa pittura precisa e materica che valorizza le superfici, i colori e i materiali propri di elementi inanimati, è caratterizzata anche da un rigoroso taglio fotografico. Si crea così un’ ulteriore connessione mentale con lo spettatore, che immagina cosa può esserci nel resto della scena.
Una combinazione di realtà e inventiva che mette al centro la sensualità dell’opera.
La mostra è aperta al pubblico dal 28 Ottobre 2021 fino al 22 Febbraio 2022 in Fondazione Prada, Milano.