Il Direttore Creativo Kim Jones, per celebrare il settantacinquesimo anniversario della Maison, sceglie di continuare la conversazione immaginaria con il suo fondatore, Christian Dior. Per l’occasione, Jones collega elementi del passato con il presente e il futuro. Il suo viaggio parte infatti dai luoghi d’origine, dal porto di Granville, dove nasce e cresce Monsieur Dior, e da Charleston, nel Sussex inglese, che nel ventesimo secolo era il luogo di incontro dei grandi artisti radicali, tra cui scrittori e pensatori. Anche la scenografia pensata e realizzata per lo show rappresenta un ambiente rurale, con un vero prato fiorito e la ricostruzione della villa di Christian Dior insieme alla fattoria britannica, casa studio del pittore Duncan Grant. L’ammirazione verso questi due grandi personaggi che hanno fatto la storia caratterizza l’intera adolescenza di Jones, periodo nel quale si avvicina al loro lavoro artistico e ne rimane particolarmente affascinato. Da qui si evolve un pensiero continuo attraverso la ricerca di aspetti comuni, di similitudini tra i due, che si riassume nel défilé presentato a Parigi.
“Ho pensato che fosse interessante avere una conversazione tra due uomini che hanno avuto un grande impatto sulla mia vita e che non ho mai incontrato.”
Nell’ambientazione rurale dall’ispirazione bohémien spiccano elementi che fondono l’eleganza della couture con aspetti moderni e contemporanei. In ogni look vi sono spunti che rimandano al giardinaggio e alla grande passione del designer per il viaggio, l’esplorazione e l’outdoor in generale. L’iconica Bar Jacket è presentata in organza di seta semi trasparente, con dettagli di costruzione in vista che esaltano la sapiente mano artigiana. Il classico abito sartoriale è rivisitato con elementi tecnici, dai materiali scelti a grembiuli con fibbie in metallo; sovrapposizioni che sembrano fuoriuscire da ogni silhouette, doppi shorts con colore e tessuto a contrasto; e felpe tecniche con stampe e pattern ispirate all’arte di Grant. Tra gli accessori presi in prestito dal mondo dell’outerwear spiccano cappelli e berretti, zaini e marsupi, e stivali di gomma alle caviglie con calze alte sulla gamba. Un abbigliamento vicino alle divise da lavoro riproposto in chiave chic e sofisticata. La palette nasce da timide colorazioni di rosa e grigio, tra dolci sfumature pastello, simbolo di un tempo passato che scorre lento, che cambia, e che regala luci diverse. La continuità creativa e artistica della Maison comprende l’intera eredità del lavoro svolto. Nonostante la ricerca sia sempre rivolta al futuro, l’attenzione alle radici della propria esistenza permette di arrivare ad un raconto autentico e sincero. Seguendo l’ottica di un ospite attento e visionario, Jones porta in scena una cosciente rivisitazione delle proprie radici.
“C’è un’idea del passaggio del tempo, del tempo che cambia e della luce delle stagioni, nonché della continuità, delle comunità artistiche e dell’eredità della Maison Dior.”