Per la collezione FW22, The Next era è il titolo dell’installazione artistica che fa da sfondo alla sfilata, opera dell’artista femminista italiana Mariella Bettineschi, che propone una galleria dei più grandi ritratti femminili della storia della pittura e ripensa all’oggettificazione delle donne, che fa ancora parte della realtà di oggi.
La sfilata si apre con un body nero dal contorno verde fluo, un dettaglio estetico che ha anche la funzione di mantenere costante la temperatura corporea: è uno dei risultati della collaborazione con D-Air Lab, un’azienda Italiana specializzata, che realizza abbigliamento tecnico e funzionale per il mondo dello sport, l’industria e altri utilizzi non legati alla moda.
La giacca Bar, come è evidente nel secondo look, viene nuovamente rivisitata sotto una visione moderna e funzionale, diventando anch’essa un altro regolatore climatico.
The Next Era è anche un cortocircuito temporale, dove gli stivali alti da cavallerizza coesistono insieme alle iconiche scarpe Dior disegnate da Roger Vivier, qui rielaborate attraverso ricami e ‘protettivi’ cinturini alla caviglia.
La palette colori si amplifica, il sobrio grigio Dior e il nero sono ravvivati da accenni di colori fluorescenti, come nei lunghi calzettoni e in una varietà di altri dettagli.
I rigorosi e precisi completi sartoriali anni ’50, gli abiti velati in chiffon e i cerchietti romantici che richiamano le opere d’arte circostanti,
trovano il perfetto equilibrio con le giacche da motociclista convenzionalmente mascoline e le spalline imbottite.
Parte del DNA del marchio, i corsetti regolabili e le gonne, in una serie di tessuti e lunghezze, sono pensati per consentire un nuovo codice di vestizione, in una collezione metamorfica dove texture come il cashmere e il nylon si spingono oltre con delicati ricami.
Questa volta più che mai, l’artigianato incontra e si evolve nella tecnologia, soprattutto nella maglieria, realizzata con macchine computerizzate, e per i guanti couture lunghi fino alle ascelle, pezzi tecnici di altissima qualità come quelli da biker.
La collezione esprime la complessità delle istanze che attraversano la moda contemporanea come pratica itinerante e progressiva:
un percorso che compone l’artefatto di un mondo altro, non più ricevuto, ma fabbricato.
” Siamo soliti utilizzare la tecnologia per la comunicazione, e pensiamo meno a come può aiutarci per vivere meglio. Siamo abituati a riconoscerla in oggetti molto funzionali, ma non ancora abbastanza nella moda. “