É un viaggio all’insegna della scoperta quello presentato nel défilé della Cuise 2023 di Maison Dior andato in scena a Siviglia. Lo sfondo della suggestiva location ha accolto gli ospiti attraverso un’atmosfera calda, rievocando la storia della Maison e la cultura ispanica. Dior celebra da sempre la ricchezza della tradizione spagnola, come ad esempio nella collezione haute couture del 1956, con la creazione del Bal à Séville dress, e anche in questa occasione i riferimenti sono chiari: dai chiaroscuro di Francisco Goya alle parole del poeta Federico García Lorca. Il processo creativo che contraddistingue l’arte in ogni sua forma fonde fascino, tributo, interpretazione e infine restituisce agli occhi di chi osserva tutti questi elementi, in un lavoro attento e personale. La direttrice creativa Maria Grazia Chiuri si lascia ispirare tra mondi metaforici e luoghi fisici, reali, concentrandosi principalmente sui codici che hanno ispirato la moda. La figura iconica della collezione è La Capitana, il nome d’arte di Carmen Amaya, la prima danzatrice di Flamenco ad indossare abiti da uomo. Con la sua leggiadria e libertà ha rappresentato la vera essenza del ballo tradizionale, affermandosi come figura in grado di combinare potenza e fragilità mediante la propria arte, ancora oggi simbolo di coscienza per l’intero mondo femminile.
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“Credo che la cosa più importante di questi ballerini sia che usano il loro corpo come uno strumento musicale; quando ho fatto il fitting con loro, è stato incredibile.”
Altri riferimenti a personaggi leggendari della Spagna d’ogni tempo permettono di rivisitare i core values della Maison in chiave iconica. Alternanza di giacche corte abbellite da chiusure alla Brandeburgo; pantaloni da uomo a vita alta; gilè rivestiti di seta; camicie bianche. A completare ogni look dettagli di lavorazione impeccabili, come i ricami sui bolero e i tradizionali scialli Manila, gli intagli sulla pelle di pantaloni e accessori, pizzi e merletti applicati su giacche e abiti. Tra gli accessori vi sono cappelli a tesa larga portati sul lato destro del capo, stivali alla cavallerizza o basse scarpe gioiello alternate a mocassini maschili, iconiche borse della Maison riproposte con dettagli unici di lavorazioni a mano, così come i gioielli. Anch’essi interamente lavorati a mano seguendo delle tradizionali tecniche riprese da decorazioni di oggetti sacri che hanno accompagnato la storia delle cerimonie religiose del regno spagnolo. Le silhouettes sono slanciate dalle maxi lunghezze, i punti vita alti e segnati mettono in evidenza i volumi delle gonne che si muovono accompagnate dal ritmo delle note in sottofondo. Nella palette proposta spiccano quattro colori fondamentali attraverso cui ruota l’intera collezione: bianco, nero, rosso e sabbia/ocra. L’atmosfera dell’orchestra che suona live note leggere ma decise, accompagnata da una coreografia di flamenco, sospende il cammino delle muse a una visione iconica e terrestre e i riferimenti ad una ritualità nascosta di forte sottofondo culturale fanno emergere l’artigianalità e l’ineccepibile savoir-faire. Ancora una volta l’heritage della Maison Dior viene esaltato attraverso collaborazioni straordinarie.
“Siviglia era un porto dove si incontravano tutte le culture. Questa è la bellezza del luogo, le persone stanno diventando più nazionaliste, abbiamo bisogno di costruire ponti attraverso la moda. E in qualche modo, tutto questo è nella storia dell’artigianato”