MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

Dara Birnbaum

2024.01.23

Testo di Francesca Fontanesi

Sfogliare la storia visiva di Dara Birnbaum. Da Mirroring (1975) a Transmission Tower: Sentinel (1992), l’esposizione presso la Marian Goodman Gallery di New York attraversa quattro decenni di esplorazioni artistiche dell’artista, partendo dagli studi in architettura e culminando in una riflessione critica sulla storia dei mass media e del ruolo che occupiamo nella loro–e nella nostra–trasformazione culturale.

Four Works: Accountability
Marian Goodman Gallery, New York
From January 12th, 2024 until February 20th, 2024

 

 

Nata a New York nel 1946, Dara Birnbaum è una pioniera della videoarte americana. Il focus della sua ricerca è rivolto verso le fenomenologie dei mass media e delle ideologie capitaliste, osservate attraverso una lente femminista atta a promuovere il tema delle lotte sociali e dei principi di autodeterminazione. I suoi primi lavori risalgono agli anni Settanta e tra questi c’è Mirroring, realizzato nel 1975: Birnbaum sembra trovarsi di fronte alla telecamera in una ripresa di medio campo, per poi lentamente avvicinarsi ad essa, fissando direttamente lo spettatore. Mentre avanza, la sua immagine sfuoca. Successivamente, in primo piano, sembra girarsi contemporaneamente verso e lontano dalla telecamera: all’improvviso è sdoppiata in due. La generazione di Birnbaum era particolarmente attratta dalle immagini e dal linguaggio hollywoodiano; tuttavia, l’artista è sempre stata affascinata dalla loro capacità di manipolazione, più che dal loro fascino, motivo per cui fin dall’inizio ha dovuto affrontare le normative degli Stati Uniti sui diritti di trasmissione per proseguire il proprio lavoro. Presso la Marian Goodman Gallery di New York, una nuova mostra indaga i codici e i gesti attraverso cui abbiamo vissuto la storia della politica mondiale: spaziando tra diversi supporti, le opere di Birnbaum includono un’installazione multi-canale, un video a canale singolo, stampe archivistiche a pigmenti e stampe UV su Duratrans.

Dara Birnbaum, Canon: Taking to the Streets, 1990. Courtesy of the artist; Electronic Arts Intermix (EAI) and Marian Goodman Gallery. Photo credit: Alex Yudzon.

Whom bomb?
We bomb them!
What do we do? Who do we bomb?
You bomb! You bomb them! 

 

La mostra riprende l’interesse di Birnbaum nei confronti della memoria storica in quanto caratteristica intrinseca dei canali video e la mutabilità delle immagini su schermo. Transmission Tower: Sentinel (1992), commissionata per la prima volta per Documenta IX a Kassel dal curatore Jan Hoet e concepita subito dopo la prima guerra del Golfo, prende d’esempio la struttura delle telecomunicazioni e mette a confronto tre diverse forme di discorso politico: divisa in due sezioni, una torre di trasmissione ROHN viene utilizzata come impalcatura dal pavimento al soffitto per otto monitor video, attraverso i quali immagini e suoni si sovrappongono l’uno sopra (o meglio, contro) l’altro, mettendo a nudo la profonda embricazione tra mass media e forze militari, intrattenimento e politica, visibilità e possibilità di protesta. La piccola torre televisiva ROHN, inventata a Peoria, Illinois, nel 1948, era allora l’infrastruttura di trasmissione chiave di tutti gli Stati Uniti e una presenza ubiqua nelle telecomunicazioni militari di tutto il mondo. Dallo schermo successivo si accende una registrazione fatta da Birnbaum del poeta Allen Ginsberg mentre legge il poema Hum Bom! alla Convenzione Nazionale degli Studenti del 1988. Nello stesso momento, si sovrappongono le riprese di alcuni protestanti che si arrampicano in cima alla torre. La passione, l’entusiasmo e il relativo caos che ne derivano  contrastano nettamente con il messaggio lucidamente studiato e preparato di altre riprese video, quelle in cui il presidente George H. W. Bush pronuncia il discorso Mille Punti di Luce per promuovere le attività di volontariato durante il suo insediamento alla Convenzione Nazionale Repubblicana dello stesso anno.

Dara Birnbaum, Transmission Tower: Sentinel, 1992. Courtesy of the artist and Marian Goodman Gallery. Photo credit: Alex Yudzon.

“Non volevo occuparmi dei media traducendoli con altri media, ma utilizzare il video nel video.”

–Dara Birnbaum

Antenna/Fist (1992) è una serie di diciassette stampe che si appropriano di immagini tratte da manifesti stradali realizzati durante il fervore del Sessantotto in Francia, quando fu la rivoluzione studentesca a piantare i semi per uno sciopero generale che coinvolse tutto lo Stato. Prodotti collettivamente e diffusi ovunque, i manifesti esposti in strada furono creati da un collettivo di artisti basato nell’allora occupata École des Beaux-Arts di Parigi. Le iconografie scelte da Birnbaum–il pugno alzato divenuto celebre durante la Guerra Civile Spagnola, la silhouette massiccia di un’antenna a punta–sono un’espressione della controcultura del periodo e portano con sé il fermento dell’idealismo sociale, della ribellione e del rifiuto dello status quo che permeava la società francese e che ha caratterizzato la seconda metà del XX secolo. Questi messaggi di protesta sono messi a confronto con il video a canale singolo Canon: Taking to the Streets (1990), composto da filmati d’archivio della manifestazione Take Back the Night del 1987 all’Università di Princeton. L’opera rappresenta in maniera astratta la marcia dal campus verso i luoghi in cui si sono compiute diverse violenze sessuali. Girato dagli studenti con una telecamera VHS di bassa qualità, l’opera ritrae simultaneamente momenti di aggressione insieme a quelli di alcuni uomini divisi in confraternite che scherniscono i manifestanti. Il pathos delle immagini popolari si cristallizza in Quiet Disaster (1999), un trittico di stampe circolari che ritrae alcune persone in pericolo e il loro sguardo di paura. Oggi, quella di Dara Birnbaum è una ricerca che da quasi cinquant’anni segue le colossali trasformazioni della tecnologia e del nostro modo di fruirla e recepirla, confermandosi ancora straordinariamente attuale.

Dara Birnbaum, Transmission Tower: Sentinel, 1992. Courtesy of the artist and Marian Goodman Gallery. Photo credit: Alex Yudzon.
Dara Birnbaum, Antenna/Fist, 1992/2018. Courtesy of the artist and Marian Goodman Gallery. Photo credit: Alex Yudzon.

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