Figura essenziale del cinema europeo degli anni ’70, Romy Schneider ha sempre espresso la sua gratitudine verso Gabrielle Chanel attribuendo alla designer il merito di averla aiutata a lasciarsi alle spalle il ruolo di Sissi, una trilogia di film che ebbero molto successo degli anni ’50, che però avevano iniziato a soffocare l’attrice che non riusciva a concedersi una propria identità, perché ormai vista da tutti come l’eterna principessa Sissi. Gabrielle Chanel incontrò l’attrice austriaca attraverso il regista Luchino Visconti, che chiese alla stilista di vestirla per il suo short film “Il Lavoro”, terza delle quattro parti del film collettivo “Boccaccio 70”. Così grazie all’aiuto del famoso marchio francese, Sissi scompare, lasciando spazio alla nascita di Romy Schneider: una nuova silhouette, un nuovo linguaggio, un nuovo destino, una donna elegante, forte e indipendente. Coco Chanel insegnò a Romy Schneider il senso dell’eleganza e le trasmise l’estetica e l’attitude di Chanel. Per sottolineare questo suo legame e l’importanza che l’attrice attribuiva alla designer di Chanel, Romy Schneider diceva spesso che tre persone hanno avuto un ruolo decisivo nella sua vita e nel suo lavoro di attrice: Alain Delon, Luchino Visconti e Gabrielle Chanel. Da allora, l’attrice ha indossato Chanel, sia sullo schermo che fuori.
Per la mostra Romy Schneider, Chanel presta un abito in tweed screziato della collezione Haute Couture Autunno-Inverno 1961/62, simile a quello indossato da Romy Schneider nel film di Visconti, oltre a cinque stampe fotografiche scattate tra il 1961 e il 1965 da Shahrokh Hatami e George Michalke.
Eterna amica della Maison, Romy Schneider sarà per sempre l’incarnazione ispiratrice dell’allure CHANEL.
“Chanel mi ha insegnato tutto senza mai darmi consigli. Chanel non è uno stilista come gli altri… Perché è un insieme coerente, logico, ‘ordinato’: come l’ordine dorico o l’ordine corinzio, c’è un ‘ordine Chanel’, con le sue ragioni, le sue regole, i suoi rigori. È un’eleganza che soddisfa la mente ancor più degli occhi.”