Il percorso di ricerca di Fondazione Prada, attraverso il quale si vuole ampliare la conoscenza d’importanti collezioni provenienti da musei ospiti, prosegue con la più recente mostra intitolata Cere anatomiche, un progetto in collaborazione con La Specola, parte del Museo di Storia Naturale e del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze, e il regista David Cronenberg. La nuova exhibition, aperta dal 24 marzo al 17 luglio a Milano, offre diverse interpretazioni e visioni del patrimonio culturale contribuendo allo sviluppo di un dialogo continuo tra le collezioni storiche e un’istituzione contemporanea. La mostra si articola in due parti, la prima dedicata alle tredici ceroplastiche del XVIII secolo provenienti dalla raccolta del museo fiorentino, concentrando l’attenzione sull’aspetto scientifico del progetto, il quale mostra i diversi modelli anatomici femminili e il modo in cui è stato rappresentato il corpo delle donne per scopi didattici. La seconda parte vede protagonista un inedito cortometraggio realizzato da Cronenberg: Four Unloved Women, Adrift on a Purposeless Sea, Experience the Ecstasy of Dissection (Quattro donne mai amate, alla deriva su un mare senza scopo, sperimentano l’estasi della dissezione) introduce le opere esposte in una dimensione alternativa, facendo uso delle tecniche più avanzate di montaggio digitale. Il regista attraverso il video esplora il fascino per il corpo umano e le infine possibilità di mutazioni e contaminazioni.
“Il museo e l’artista propongono al pubblico visioni complementari. Il risultato è nello stesso tempo una mostra d’arte, una lezione di anatomia e un video sul desiderio.”
Cere anatomiche indaga ed esplora la narrazione scientifica attraverso un occhio artistico e contemporaneo, dove prendono forma due allestimenti ben distinti, entrambi realizzati dall’agenzia creativa Random Studio: al primo piano sono esposte le cere di La Specola con ordine e rigore richiamando il classico approccio museale, mentre al piano terra le stesse cere permettono di approfondire l’argomento inserendosi nell’immaginario creato dal regista. Le opere sono state create a scopo prettamente didattico, per consentire di scoprire la composizione del corpo umano a chi non aveva la possibilità di accedere alle lezioni di anatomia. Gli scultori non volevano realizzare delle figure sofferenti, tristi o che mostrassero un senso di agonia attraverso l’espressione del volto, quindi diedero vita a dei personaggi che sembrano essere travolti dall’estasi. É proprio questo aspetto che ha suscitato un grande interesse in David Cronenberg, “E se fosse stata la dissezione stessa a indurre quella tensione, quel rapimento quasi religioso?”. Il risultato ottenuto con l’exhibition è una mostra d’arte e allo stesso tempo una lezione di anatomia, un video sul desiderio e un’operazione di sperimentazione didattica. Miuccia Prada afferma che sente il bisogno di raccontare il valore di una collezione storica promuovendo allo stesso tempo la curiosità per gli studi scientifici. Fondazione Prada già in passato ha esplorato questo mondo attraverso il progetto Human Brains, dedicato alle basi e ai nuovi sviluppo delle neuroscienze, e Useless Bodies?, la mostra di Elmgreen & Dragest che ha indagato il ruolo del corpo nella società odierna.
La mostra è il secondo progetto in cui Fondazione Prada utilizza i proprio spazi per la presentazione di opere provenienti da un altra istituzione per rendere contemporaneo il significato di museo e ampliare il suo ruolo nella società, permettendo di aumentare la consapevolezza del passato e instaurare un crescente dialogo interdisciplinare. Presenta quattro figure femminili distese, tre dalla sezione del sistema linfatico e una dalla sezione di ostetricia; nove cere dettagliate che mostrano la gestazione e settantadue illustrazioni anatomiche. L’opera Venere, esposta ora a Fondazione Prada, è una delle più significative della collezione del Museo La Specola di Firenze: si tratta di un raro modello, che, come suggerisce il nome, è conosciuto per la sua bellezza e per la sua forma composta da sette strati scomponibili sotto i quali si nasconde un feto. Le figure suscitano nel pubblico emozioni forti che oscillano tra l’ammirazione e una vera e propria repulsione, scatenando sentimenti contrastanti. Il cortometraggio di David Cronenberg presenta uno sguardo alternativo su questi quattro personaggi in cera, mostrando il lato più visionario e contemporaneo della collezione e costituendo un punto di vista alternativo a quello istituzionale: enfatizza ulteriormente l’attenzione sul corpo femminile e il modo in cui è stato rappresentato, indaga gli aspetti legati all’immagine della donna, alla sessualità e al piacere, generando nuove riflessioni, suggestioni intellettuali e forti reazioni emotive.
Cere anatomiche rappresenta un’ulteriore opportunità per Fondazione Prada di investigare la conoscenza scientifica inserendola in una cornice culturale ancora più ampia.
In occasione del progetto, Fondazione Prada pubblica un volume includendo differenti contribuiti, tra cui quello di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, che esplorano la straordinaria eredità della collezione del Museo La Specola. La mostra sottolinea l’importanza della ricerca scientifica e la connessione di quest’ultima con la pratica artistica e creativa, rivestendo allo stesso tempo un ruolo fondamentale anche per il museo di Firenze, amplia la conoscenza dell’istituzione storica nella città di Milano e in un contesto internazionale che contraddistingue la Fondazione. David Cronenberg prende parte al progetto rendendo l’argomento scientifico ulteriormente stimolante, trasportando il pubblico all’interno di una nuova dimensione che promuove l’attenzione ai corpi femminili, sviluppandone una visione contemporanea e una forte connessione con la pratica creativa.
Per maggiori informazioni fondazioneprada.org.