La mostra The Woven Child, presenta opere tessili realizzate dall’artista durante l’ultimo capitolo della sua storica carriera negli anni 90’, in grado di esplorare ciò che viene descritto dalla stessa come, “il potere magico dell’ago… di riparare il danno” e di offrire “una richiesta di perdono”. Attraverso questi lavori Bourgeois rivela le sue paure più intime, trasformando le sue fragilità in opere provocatorie e vivificanti, affrontando tematiche prevalentemente psicologiche, tra cui l’introspezione della propria identità, sessualità, memoria e relazioni familiari. Una gamma di sculture realizzate con frammenti di tessuti domestici di abiti e biancheria, che si legano alla giovinezza dell’artista, in particolare al periodo passato a lavorare nell’atelier di famiglia. La decisione di allontanarsi da materiali scultorei tradizionali è legata all’intento di trasformare il passato in futuro, coinvolgendo azioni come tagliare, strappare, cucire ed unire, che in termini psicologici e metaforici emergono come azioni di riparazione al trauma della separazione o dell’abbandono. Bourgeois riesce a comunicare al meglio quanto prima descritto, con la realizzazione di sculture figurative prive di arti e teste, o addirittura di esseri fantastici che richiamano alla mente personaggi di fiabe inquietanti, ricollegandosi ancora una volta alla propria sfera personale.
“Oltre un decennio dopo la morte dell’artista, queste opere continuano a sfidarci con domande che sembrano più attuali e urgenti che mai”.