La collezione SS24 di Bottega Veneta è un’Odissea. Ad attraversarla è il direttore creativo Matthieu Blazy, che nel progettare la sua terza collezione per il brand si è spinto lontano, facendoci viaggiare con l’immaginazione. Si tolgono gli abiti delle stagioni precedenti, e il look business si evolve in qualcosa di piacevolmente insolito. L’incredibile lavoro artigianale raggiunge una visione globale, con una serie di influenze provenienti da tutto il mondo. L’“abito nazionale” diventa “abito internazionale”, i completi sartoriali lasciano il posto a capi primordiali, naturali, senza codici.
Il primo look è un costume da bagno intero quasi old fashioned, accompagnato da un’ampia borsa stile “paglia”, realizzata in pelle intrecciato. Le silhouette più semplici delle prime uscite introducono capi avventurosi, risultato dell’allontanamento dai codici. Tra questi si fanno notare gli abiti all’uncinetto con maxi decorazioni pompom, il poncho di pelle sovrapposto a un trench di pelle, come anche il cappotto “ispido” sale e pepe. La ricchezza di materiali, tessuti e di tecniche impiegate per creare gli abiti si ritrovano in completi strutturati, costruzioni solide, abiti da sera drappeggiati e maglieria straordinaria.
“Odissea: un viaggio libero e pieno di speranza. Una connessione con chi si era una volta, chi si vorrebbe essere e dove si vuole andare. L’Odissea è sia esterna che interna, fisica e prodotto dell’immaginazione. È un viaggio di trasformazione e di evasione”.
Colori e proporzioni si incontrano in un gioco gioioso, entusiasta, sognante. Le frange si ripetono a strati, in abbondanza, e i capi assumono vita propria, dinamici, in continuo movimento. La raffia e la corda di abiti e completi sono tutte sorprendentemente realizzate in pelli raffinate, come le sottili strisce colorate di una gonna a sbieco e di un vestito che sono l’emblema dell’incontro dei diversi mondi che si incontrano in questa collezione, come il Sud America, la Bretagna, il Sud-Est Asiatico, la Sicilia… La pelle si alterna a materiali tattili, estremamente ricercati, talvolta voluminosi e avvolgenti.
L’illusione ottica continua a stupire soprattutto attraverso gli accessori, l’apoteosi dei ninnoli da viaggio… Sandali in “foglia di banana” (in realtà realizzati in pelle), giornali in pelle da tutto il mondo che si trasformano in borse Foulard, Sardine oversize in ceramica e intrecciato che assumono un aspetto quasi inedito. Mini e maxi, questa volta gli accessori sono più che mai fantasiosi, ispirati alla natura, con un richiamo agli animali marini, come la borsa a secchiello di frangette color corallo. Una collezione che va oltre i confini, e ci fa meravigliare di nuovo, attraverso una lontana immaginazione che si esprime attraverso forme precise e concrete: abiti di cactus e conchiglie di Nautilus, fiori, fuochi d’artificio e formazioni rocciose. Il piacere personale di essere chiunque e qualsiasi cosa si voglia essere, di viaggiare nella fantasia così come nel mondo attraverso l’abbigliamento, è l’ambito frutto della ricerca.
“C’è il bisogno di riconnettersi a un mondo primordiale fatto di animali, minerali e piante. È come raccogliere conchiglie: belle, significative o insignificanti. È legato alla bellezza delle piccole meraviglie e dei tesori naturali. È abbracciare qualcosa di spontaneo: questi sono abiti senza codici”.