MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

TESTAMENT TO YOUTH

2024.04.29

Testo di MUSE Team

Dopo aver studiato presso l’Accademia degli Antwerp Six, Willy Vanderperre intraprende la carriera di fotografo. Da Raf Simons e Dior fino a Jil Sander e Prada, il fotografo belga ha costruito da una rigida educazione religiosa e della solitudine adolescenziale il motore della propria sfera creativa.

Willy Vanderperre: Prints, Films, a Rave and More
MoMu – Fashion Museum Antwerp
From 27 April through 4 August 2024

 

 

 

La nuova exhibition ospitata dal MoMu – Museo della Moda di Anversa esplora l’opera del fotografo belga Willy Vanderperre. La mostra evidenzia come la fascinazione di Vanderperre per la gioventù e le sottoculture sia stata in realtà una vera e propria forza motivazionale per quasi tre decenni di carriera del fotografo: in continuo dialogo con le sue fotografie, Vanderperre ha selezionato diverse opere d’arte che sono state un’importante fonte di ispirazione nello sviluppo continuo del suo universo personale. La panoramica della sua pratica fotografica esplora l’evoluzione del suo linguaggio visivo, nonché gli anni di collaborazione con Olivier Rizzo e Raf Simons.

“Sono cresciuto in Belgio come un New Waver, motivo per cui la moda è sempre stata importante per me”.

Nato nelle Fiandre, in Belgio, nel 1971, Willy Vanderperre studia moda all’Accademia Reale di Belle Arti di Anversa, prima di cambiare corso e dedicarsi alla fotografia. All’Accademia, resa famosa dai Sei di Anversa – o meglio, gli Antwerp Six: Walter Van Beirendonck, Ann Demeulemeester, Dries Van Noten, Dirk Van Saene, Dirk Bikkembergs e Marina Yee –, Vandeperre incontra per la prima volta gli amici che sarebbero diventati i suoi più stretti collaboratori: Raf Simons, Olivier Rizzo e Peter Philips. Il cuore rurale da cui Vanderperre proviene è molto lontano dall’universo della moda ed è proprio questo il punto focale della sua sfera creativa: l’eco di una rigida educazione religiosa e un forte legame con l’arte fiamminga antica si trasformano, nel suo lavoro, in una tagliente essenzialità. Impara da adolescente la sensazione data dalla solitudine, quella del sentirsi un outsider, un’esperienza poi ri-esplorata nel suo debutto alla regia con Naked Heartland nel 2016, un film in cui tre adolescenti solitari abitano spazi intrisi di cattolicesimo e conservazionismo. Oggi, tra le campagne più importanti firmate dal fotografo belga compaiono quelle di Raf Simons, Christian Dior, Dior Homme, Jil Sander e Prada. Il lavoro di Vanderperre è un concentrato di fotogrammi attuali e allo stesso tempo nostalgici, che evidenziano le riflessioni di Vanderperre nei confronti delle sottoculture giovanili, dell’isolamento e del potere di redenzione della cultura pop; un ritornello che riecheggia in tutta la sua carriera.

“Sarebbe al limite del pretenzioso dire che capisco la gioventù. Ho 53 anni e ne sono pienamente consapevole. È impossibile capire la gioventù al giorno d’oggi. Posso solo dare un’interpretazione di ciò che penso sia la gioventù, attraverso i miei occhi”.

– Willy Vanderperre

Per maggiori informazioni momu.be.

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