MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

TINA BARNEY

2020.07.07

Photography TINA BARNEY

Come ha creato, attraverso le sue fotografie, quel senso di perdizione che abbiamo vissuto durante la Pandemia.

Drowning.
The Boat House.
The drive-in.

Queste fotografie parlano di una situazione in cui siamo stati messi al di là della nostra immaginazione. La reclusione, la separazione dai propri cari, l’ignoto, ha creato un senso di assenza di tempo e di spostamento. Fortunatamente, ci ha anche costretto a ripensare a ogni centimetro che abbiamo dato per scontato e ci ha fatto apprezzare la sostanza della nostra vita come mai fatto prima.

 

 

– Tina Barney

FROM THE MAGAZINE

KUDZANAI-VIOLET HWAMI

2024.02.19

La pratica artistica di Kudzanai-Violet Hwami si configura come un’indagine intima sull’identità, sulla memoria e sul sottile intreccio tra passato e presente. Le sue opere esprimono un’intrigante ambiguità, in una costante ricerca sui confini delle rappresentazioni visive e delle influenze culturali nell’espressione dell’identità; si sviluppano attraverso una complessa rete di esperienze personali, influenze culturali, viaggi e adattamenti.

MUSE TALK

KYLE STAVER

2024.02.19

Kyle Staver racconta a Bill Powers di come intraprende la sua pratica artistica, intrisa di significati profondi presi in prestito dal mondo fantastico della mitologia. Perseveranza e umorismo caratterizzano in maniera dettagliata il suo lavoro.

TALK

CAMILLE COTTIN

2024.02.19

Il suo sorriso è arrivato sul set prima ancora di lei, ed è subito piaciuta a tutti. Camille è energia trascinante, potente e senza filtri, quasi fanciullesca. I ruoli che sceglie di ricoprire sono spesso caratterizzati da un dualismo. Interpreta donne responsabili, che affrontano con determinazione crisi e dolori, ma con un tocco di ironia e un’anima leggera.

CARSTEN HÖLLER

Ever Höller, Höller Ever

2024.02.19

Carsten Höller ha dato spazio alla creatività facendosi ritrarre a Stoccolma, all’interno degli spazi del suo provocatorio ristorante Brutalisten, e raccontando il suo enorme approccio all’arte della sperimentazione e la sua pratica fantastica evolutasi nel corso dell’esperienza.

BARBARA KRUGER

A Visual Statement

2024.02.19

Barbara Kruger ha sviluppato un linguaggio visivo iconico che spesso attinge dalle tecniche e dall’estetica della pubblicità e di altri media. Sin dagli anni ’70, le sue opere d’arte hanno continuamente esplorato complessi intrecci di potere, genere, classe, consumismo e capitale.  La sua prima mostra personale istituzionale a Londra è in mostra alla Serpentine; per l’occasione MUSE ne esplora i complessi meccanismi artistici.