MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

Searching for America

2024.09.06

Testo di MUSE Team

L’artista francese Robin Kid esplora le moltitudini nascoste all’interno dell’identità americana attraverso la cultura pop in Searching for America alla Galerie Templon di New York.

Robin Kid: Searching for America
Templon Gallery, New York
From September 4th until October 26th, 2024

 

 

Robin Kid, alias The Kid, è un artista multidisciplinare autodidatta di origine olandese. Le sue opere si rifanno a una varietà di immagini sociali, politiche e tradizionali del passato e del presente le cui sfumature ribelli, religiose, fantastiche e talvolta offensive attingono intuitivamente dal mondo della pubblicità, da internet, dall’industria dell’intrattenimento e dai suoi ricordi d’infanzia, così da produrre narrazioni ambiziose, enigmatiche e stimolanti che mettono in discussione il mondo polarizzato del XXI secolo.

ROBIN KID, It Is New Venom (Searching For America – VI). IN THE TOP IMAGE: We Too Have A Job To Do! (Searching For America – I). © ROBIN KID for TEMPLON.

A partire dall’inizio del XXI secolo quelle che sono sempre state percepite come distinzioni tradizionali hanno lasciato spazio a confini sempre più sfumati: la propaganda si mescola con le notizie, la Chiesa con lo stato, e i brand con l’arte. La nuova mostra di Robin Kid, Searching For America, è un viaggio provocatorio e curioso attraverso una moltitudine di diverse Americhe — da quella che conforta a quella che preoccupa, da quella che crea a quella che distrugge. Attraverso il suo lavoro, l’artista si tuffa a capofitto nel vortice dell’iconografia americana come esportazione, il tipo di immagini che ha plasmato la morale, le paure e le aspettative per generazioni in tutto il mondo. Evocando sentimenti di incertezza insieme alle nostre speranze e sogni più ingenui dell’infanzia e dell’adolescenza, Robin Kid illustra come la nostra coscienza collettiva, plasmata da ricordi programmati, possa servire da allegoria per la storia nel suo complesso; affrontando questioni sociali e politiche più ampie, sia in modo diretto che astratto, evidenziando la natura fluida e talvolta fittizia della nostra comprensione del passato e delle nostre aspettative per il futuro. Affascinato dal potere del consumismo, Kid utilizza il linguaggio dei cartelloni pubblicitari — fatto di colori vivaci, slogan audaci e la promessa generale che il futuro può solo migliorare — per esprimere il disincanto percepito dalle nuove generazioni. Combinando pannelli in acciaio inox sagomati con dipinti a olio e sculture in alluminio in un modo giocoso e simile a un giocattolo, l’artista crea cartelloni idealizzati delle nostre paure e dei nostri desideri condivisi, il tutto in un particolare contesto di intenso potere e controllo. I dipinti, le sculture e le installazioni di Kid, filtrati attraverso una sensibilità europea, esplorano una cultura che è al contempo immediatamente familiare e profondamente aliena, ma la cui influenza è innegabile.

ROBIN KID, Thank You Lord For The Bounty We Are About To Receive (Searching For America- VII). © ROBIN KID for TEMPLON.

Ispirandosi a James Rosenquist, ai combines di Robert Rauschenberg e alle prime opere di Jim Dine come Lawnmower e Child’s Blue Wall, i nuovi pezzi di Robin Kid sono ibridi — né dipinti né sculture, ma entrambi insieme. Invadono lo spazio dello spettatore, richiedendo attenzione e avviando un dialogo. Queste opere, sgargianti e minacciose ma perfettamente equilibrate, agiscono come pubblicità che evocano una potente nostalgia. Ci ricordano di un tempo e di un luogo da cui siamo, e forse siamo sempre stati, esiliati.

IMAGES FROM FROM THE EXHIBITION Searching For America, TEMPLON New York, 2024.
Photo © ROBIN KID for TEMPLON.

Per maggiori informazioni templon.com.

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