MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

Chanel in Venice

2024.09.02

Il legame indissolubile tra Chanel e Venezia, iniziato nel 1920 con Gabrielle Chanel e proseguito fino a oggi, si rinnova ogni anno alla Mostra del Cinema.

Chanel e il cinema rappresentano una storia d’amore devota e duratura. Fin dall’inizio della sua carriera, Gabrielle Chanel ha creato un legame indissolubile con questa forma d’arte, nata all’incirca nello stesso periodo. Vicino al suo vocabolario di moda e sinonimo di modernità, il cinema, più di qualsiasi altra forma d’arte, evocava energia, movimento, audacia, sogni. Nel 1931, la couturière si recò a Hollywood su invito del produttore americano Samuel Goldwyn per vestire Gloria Swanson e altre attrici. Capì rapidamente come la moda potesse utilizzare il cinema per raggiungere le donne di tutto il mondo. Amica e mecenate di grandi registi come Jean Cocteau, Luchino Visconti, Louis Malle e Alain Resnais, vestì attrici come Romy Schneider, Jeanne Moreau e Delphine Seyrig, sia sullo schermo che fuori.

Era invece il 1920 quando Gabrielle Chanel scoprì per la prima volta Venezia, accompagnata dai suoi grandi amici, la coppia di artisti José-Maria e Misia Sert: la città ebbe un effetto talmente profondo sulla stilista che divenne una delle sue più grandi fonti di ispirazione. Continuando il sostegno alla creazione cinematografica iniziato da Gabrielle Chanel nel XX secolo, la Maison è presente ogni anno a questo evento internazionale, accompagnando le sue ambasciatrici e i suoi amici sul tappeto rosso durante tutto il festival: quest’anno a supporto dell’anteprima del cortometraggio Allégorie Citadine, un racconto scritto e diretto da Alice Rohrwacher e JR, ispirato al mito della caverna di Platone e che incorpora elementi dello spettacolo Chiroptera – presentato da JR lo scorso autunno sulla facciata del Palais Garnier a Parigi. Chanel ha sostenuto la creazione del film, motivo della dimensione cinematografica all’evento, e che ha coinvolto l’expertise delle équipe dell’Opéra di Parigi, così come dei Métiers d’art presso le19M e Chanel, Grande Mecenate dell’Opéra di Parigi. Sotto l’impulso di Karl Lagerfeld e Virginie Viard, la Maison ha portato questo impegno per il settimo arte ancora più in là, dedicandosi con cura agli artisti con cui lavora, accompagnandoli lungo tutta la loro carriera, e coltivando un’importante relazione con attori e registi, dai grandi nomi del cinema internazionale alla nuova generazione. Con il massimo rispetto per la pratica artistica di ognuno, Chanel non interferisce mai con la libertà e la singolarità di ogni progetto e dei registi, che si tratti della creazione di costumi, del sostegno alla produzione o dell’assistenza al lancio di un film. Questo impegno di lunga data assume molte forme, dal sostegno a festival, istituzioni e cerimonie emblematiche, al restauro di capolavori che garantiscono che la storia del cinema venga tramandata.

SOFIA COPPOLA IN CHANEL AT THE 81ST VENICE FILM FESTIVAL. IN THE TOP IMAGE: TAYLOR RUSSELL IN CHANEL AT THE 81ST VENICE FILM FESTIVAL.
The creation process of the Haute Couture dress made for
Sigourney Weaver on the occasion of receiving the Golden Lion for
Lifetime Achievement.
A transparent hand painted and pearls and sequins embroidered plastic corseted dress with an embroidered crinoline overskirt and a white mermaid silk chiffon underskirt, a replica of look 76 from the CHANEL Haute Couture Spring-Summer 1993.

NEWS

KAWS: HOLIDAY

2024.11.25

Esplorare il dialogo creativo e i significati culturali di KAWS e Audemars Piguet.

NIKKI MALOOF

AROUND THE CLOCK

2024.11.22

La bellezza nella vita quotidiana

 

Il mondano, l’orrore e tutto ciò che sta in mezzo: Maloof cattura il quotidiano nelle sue opere d’arte massimaliste.

THE SEER, THE SEEN

2024.11.21

Confrontandosi con la sua doppia educazione culturale, Sang Woo Kim ci invita a fermarci, a guardare e a mettere in discussione non solo ciò che vediamo, ma anche come e perché lo vediamo.

THE 80S: PHOTOGRAPHING BRITAIN

2024.11.20

Registrare una Gran Bretagna in trasformazione e catturare i cambiamenti sociali. La Tate Britain esplora il mezzo fotografico e il modo in cui è diventato uno strumento di rappresentazione sociale, di celebrazione culturale e di espressione artistica durante gli anni ’80.

art

MARIO MERZ

2024.11.12

Qualcosa che toglie il peso che mantiene l’assurdità e la leggerezza della favola

 

La Fondazione Merz ci invita a entrare in uno spazio in cui il peso della realtà si dissolve, lasciando solo la cruda essenza del mondo.