MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

KIM JONES

2021.09.22

Interview PAMELA GOLBIN
Images MALICK BODIAN

Fendi WW Creative Director Kim Jones in conversazione con Pamela Golbin, tra Roma e Londra.

Calmo, cauto e composto, questo è come Kim Jones, il nuovo virtuoso del made-in-Britain del mondo della Moda, mi saluta al telefono da Londra. Jones ha una stravagante ma versatile visione che va ben oltre la differenziazione di genere preesistente, portando un lusso più accessibile e innovativo per tutti.  Un viaggiatore di mondo, Jones è conosciuto come un esperto dello street-style, costantemente ispirato dalle sub culture della strada e dalla loro energia musicale, che fa emergere in abiti sartoriali, ricreando un guardaroba completamente nuovo. Kim Jones, a soli 47 anni, possiede due titoli di Direttore Creativo senza precedenti, seguendo le collezioni di Dior Men a Parigi e la collezione donna di Fendi a Roma.

[PG]  Per descrivere la tua prima collezione di Fendi Couture presentata a Gennaio, hai usato questa bellissima citazione di Virgina Woolf: “Cambiano il nostro punto di vista che abbiamo sul mondo e il punto di vista che ha il mondo su di noi”. Ad oggi, quale è il tuo punto di vista?
[KJ] È abbastanza complesso, credo. Sto facendo viaggi molto intensi in Europa, poi torno a Londra perché bisogna fare la quarantena lì. Direi che è un momento un po’ strano.
[PG]  Tra un paio di giorni presenterai una nuova collezione.
[KJ]  Sì, sono piuttosto eccitato per lo show di Fendi Couture di giovedì.
[PG] Sembri molto impassibile…

Ritratto di Kim Jones by Casper Sejersen.

[KJ] Beh, sto lavorando molto attualmente, ma mi piace moltissimo e mi piace rendere felici le persone dopo un periodo così difficile. Mi sento ottimista nei confronti del futuro e nel ritorno alla socializzazione. Ho pensato fosse il momento giusto per condividerlo.

[PG] Cosa pensi che guardino le persone nei vestiti oggi?
[KJ] In qualche modo le persone stanno cercando un senso di realtà, e questo rende la Couture ancora più ultraterrena. Affronto la Couture e il Ready-to-Wear in maniera differente, ma in entrambi i casi, ascolto molto le donne che conosco e con cui lavoro. Sono costantemente impegnato nel soddisfare i bisogni della loro vita, cercando di renderle ancora più indipendenti nei loro diversi ruoli. Il movimento e la libertà sono temi ai quali sono particolarmente legato.

[PG] Nella sfilata Autunno-Inverno 2021, celebri i valori dell’eredità di Fendi e tutte le donne che ne fanno parte. Qual è la prima cosa che ti ha colpito?
[KJ] Con la mia prima presentazione Couture mi sono spostato dall’Inghilterra a Roma, mentre con questa collezione Ready-to-Wear, racconto l’Inghilterra a Roma, da dove tutto ha avuto inizio. Quello che mi ha colpito da subito è l’importanza che Fendi dedica all’artigianalità, e questo è stato il punto di partenza per la mia ispirazione. Volevo davvero creare una collezione intorno alle qualità della Maison. Sono stato affascinato anche dall’interesse delle donne Fendi per la sartorialità, dai tagli perfetti delle giacche di Delfina (Delettrez) all’uniforme di Silvia (Venturini Fendi). Le maniche a campana sono in visone, così come la fodera delle camicie. Le giacche sono estremamente leggere e strutturate con monogrammi Karligraphy tagliati a laser nel camoscio. Volevo celebrare le donne della potente dinastia Fendi. Silvia e sua figlia Delfina sono state due muse oltre che collaboratrici creative. Entrambe svolgono un lavoro brillante e sono state un’importante fonte di ispirazione.

 

Continua a leggere nella September Issue 58.

Full look Fendi Fall Winter 2021.

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