MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

JORDAN KRISTINE SEAMÓN

2021.05.31

Photography BRUCE BENNETT
Fashion RONALD BURTON III
Interview MADDALENA IODICE

L’attrice, cantautrice e cantante americana racconta a Muse del suo nuovo canale YouTube e del suo progetto personale Identity Crisis.

MI Hey Jordan, prima di tutto grazie per il tuo tempo. È bello connettersi in occasione del numero MUSE IT’S YOU. Come stai? Raccontami quel che hai fatto ultimamente…
JKS Ciao! Tutto bene. Negli ultimi tempi ho ultimato il mio album Identity Crisis che dovrebbe uscire il 14 Febbraio sul mio canale YouTube. Ho anche lavorato ad alcune nuove tracce e collaborazioni. Di recente ho scritto, con un fantastico gruppo di amici, un nuovo progetto televisivo di cui vi parleremo presto e, ovviamente, sto lavorando ad alcuni nuovi progetti di recitazione che sono in fase di lavorazione, ma non posso ancora anticiparvi nulla.
MI Parlami un poʼ di quello che sta dietro a Identity Crisis.
JKS Ogni volta che affronto unʼintervista, indipendentemente dal fatto che le domande riguardino il mio film o la mia carriera musicale, gli intervistatori chiedono sempre quale sia il mio processo. Ma dato che sono più per il visivo, ho pensato che avesse più senso per me mostrare il mio processo piuttosto che continuare a cercare di spiegarlo. Nel mio documentario mostro gli alti e bassi di cosa sia scrivere la mia musica e il processo di realizzazione del mio primo album. Non ho tralasciato i momenti brutti o le parti vulnerabili perché credo che diano un’idea delle difficoltà e del lavoro dietro la creazione di un album. Così come ci sono momenti brutti, questo documentario mostra anche la grande soddisfazione che si ottiene una volta raggiunto lʼobiettivo. Ho anche pensato che questo processo potesse essere dʼaiuto agli altri aspiranti artisti come me, sul come possono sviluppare e immedesimarsi nel processo, per esempio.

throughout the story full looks MIU MIU.

MI Ascoltando le tracce, mi sono fatta particolarmente colpire dal testo dell’intro:
Time to let it out (Tempo di farlo uscire)
On this album (In questo album)
This hurt, this pain (Questo male, questo dolore)
So listen, watch and enjoy (Quindi ascolta, guarda e gioisci)
Watch me… (Guardami)
Watch me as I go insane (Guardami mentre impazzisco)
Qual è il dolore a cui ti riferisci e quali sono le ragioni dietro il nome del disco?
JKS Ho scritto le canzoni di questo album in un anno e mezzo, e durante quel periodo sono cresciuta e maturata molto, sia emotivamente che mentalmente. Mi sembrava di essere cambiata tanto come persona… ma per quanto sano possa essere il cambiamento, a volte può essere anche spaventoso e doloroso. Volevo davvero catturare ogni aspetto degli eventi e i sentimenti che stavo vivendo in quei momenti nel miglior modo possibile, attraverso queste canzoni del mio album. Riguardo al titolo, Identity Crisis, stavo imparando a conoscere me stessa e a sviluppare la mia identità. Non ero sicura di chi sarei stata alla fine di questa “metamorfosi”. Era come se vivessi una sorta di crisi dʼidentità, non essendo del tutto consapevole di chi fossi o di che persona sarei diventata.
MI Hai sempre voluto intrattenere gli altri fin dalla tenera età… ci sono artisti che ti hanno particolarmente ispirato in modo creativo e musicale?
JKS Quando ero piccola, non ho mai seguito nessun grande artista in particolare. Dico sempre che mi rendo conto di essere stata più ispirata dagli attori che vedevo in televisione o semplicemente dagli incontri che ho avuto con le persone da bambina. Penso che lʼevento che mi ha davvero fatto credere che avrei potuto avere un potenziale futuro nellʼindustria dellʼintrattenimento sia stato quando avevo circa 6 anni e stavo cantando in macchina con mia madre e la mia “Nana”, Christine Lewis-Dukes (mia nonna), la straordinaria cantante della famiglia. Mia nonna mi ha detto che avevo una bellissima voce per cantare. Detto da lei, significava tutto per me e sapevo che era seria nel dirlo. Penso che sia stata lʼesperienza più influente nel farmi credere che la musica fosse qualcosa che avrei potuto perseguire con successo.

Ho scritto le canzoni di questo album in un anno e mezzo, e durante quel periodo sono cresciuta e maturata molto, sia emotivamente che mentalmente. Mi sembrava di essere cambiata tanto come persona… ma per quanto sano possa essere il cambiamento, a volte può essere anche spaventoso e doloroso. Volevo davvero catturare ogni aspetto degli eventi e i sentimenti che stavo vivendo in quei momenti nel miglior modo possibile, attraverso queste canzoni del mio album.

– Jordan Kristine Seamón

MI Il tuo grande debutto come attrice ti ha visto interpretare Caitlin nella serie di Luca Guadagnino We are Who We are. Il personaggio naviga in un processo di esplorazione di genere e considera la transizione ad un certo punto. Per incarnare quel tipo di sentimento, quanto hai scavato nella tua esperienza e quanto è stato cruciale approfondire quella degli altri?
JKS Quando si trattava di rappresentare tutto ciò che Caitlin stava vivendo durante la serie, inizialmente ho condotto alcune ricerche sul suo personaggio, quali fossero le sue ispirazioni e persino i luoghi a lei vicini, al fine di ritrarre Caitlin nel miglior modo possibile. Ho parlato con alcuni amici che hanno condiviso alcune esperienze di Caitlin e fatto ricerca sui giovani militari e sul vivere allʼestero… ma nulla sembrava autentico quando si trattava di capire Caitlin nel profondo. Alla fine tutto ciò che Caitlin stava attraversando è arrivato quasi naturalmente, perché allʼepoca stavo sperimentando alcune delle stesse esperienze e sentimenti. Quindi, non ho scavato nella mia esperienza nel tentativo di rappresentarla perché stavo essenzialmente vivendo attraverso Caitlin.
MI Come è stato lavorare con Guadagnino e qual è la lezione più importante che hai imparato sul set?
JKS Avere Luca come regista è stata unʼesperienza straordinaria. Dato che è stato il mio primo grande ruolo di successo, averlo come primo regista mi ha davvero insegnato molto su cosa significa essere un volto nuovo nellʼindustria cinematografica, e sulle enormi aspettative di questo sistema. Ammiro così tanto Luca per la sua visione. È stato davvero in grado di catturare e tirare fuori moltissimo da tutti noi, anche nel dettaglio. La lezione più importante che ho imparato sul set è senzʼaltro quella di essere aperti a provare nuovi modi di esprimersi, sfidando se stessi nel vivere nuove esperienze. A volte son dovuta uscire dalla mia comfort zone; ma quel che ho capito è che bisogna almeno tentare, altrimenti si rimane bloccati nella paura di fare qualcosa di diverso… e questo potrebbe influenzare il ruolo di personaggio che stai interpretando o la tua stessa vita.

MI Nella tua bio di Instagram hai scritto i pronomi She/They (Lei/Loro). Tale scelta evoca un processo molto personale ed intimo, ma scriverlo pubblicamente si distingue anche come una sorta di dichiarazione. Perché hai deciso di condividere questa scelta sui social media?
JKS Penso che sia importante rivolgersi alle persone come preferiscono essere appellate. Nella nostra società in continua evoluzione, ora abbiamo così tanto accesso alle informazioni per imparare molto di più lʼuno sullʼaltro e su noi stessi di quanto non abbiamo mai avuto prima. Per molti di noi, questo è molto potente e liberatorio. Dal momento che ora mi è stata offerta lʼopportunità di essere qualcuno agli occhi dell’opinione pubblica, e di poter quindi influire su questa, ho deciso di usare la mia posizione per garantire che tutti siano trattati nello stesso modo, che siano a proprio agio e che non si sentano soli in qualsiasi cosa scoprano di loro stessi. Ho inserito la specifica dei miei pronomi (Lei/Loro) nella mia biografia perché è così che preferisco essere chiamata. Incoraggio gli altri a mettere i loro pronomi nella loro biografia se lo desiderano, cosicché nessuna persona si senta a disagio nell’usare pronomi che potrebbero essere diversi da quelli assegnati alla nascita.
MI Lo scorso anno ha visto il mondo cambiare e ci ha visti tutti affrontare questioni sociali, politiche e climatiche essenziali. Ci sono temi che ti sono particolarmente vicini? Pensi che la tua generazione sia abbastanza partecipe al cambiamento?

JKS Penso che ci siano così tanti temi a me affini! Credo che ce ne siano troppi per elencarli tutti, ma alcuni dei più importanti includono la giustizia sociale, lʼequità razziale, il movimento Black Lives Matter, le questioni climatiche e la parità dei diritti umani garantita per tutti. Penso che la mia generazione sia molto coinvolta e lavori insieme a tutte le altre. Siamo in un nuovo inizio di cambiamenti più duraturi. Continueranno ad esserci tempi difficili che dovremo affrontare; ma credo che avremo il coraggio di trasformare il nostro mondo in un futuro più luminoso per il nostro pianeta e per tutte le persone.
MI Da dove dovrebbe partire il cambiamento?
JKS Penso che questa particolare domanda non sia di facile risposta. Chiaramente non so come cambiare
il mondo, ma so che il cambiamento debba partire da dentro di noi. La denuncia, lʼeducazione e una mente aperta sono i primi passi verso un cambiamento positivo, insieme alla volontà di attuarlo. Nessun altro può prendere questa decisione al posto tuo. Se ognuno di noi si guardasse bene dentro e fosse d’accordo sul fatto che ogni persona meriti davvero queste condizioni di parità, allora potremmo creare un mondo straordinario in grado di sostenere e iniziare ad essere un modello da imitare.
MI Lʼobiettivo è quello di ricalibrare la nostra attenzione. Lasciarsi alle spalle le cose futili e concentrarsi su noi stessi. Il nostro corpo e la nostra mente sono templi di cui non dovremmo mai dimenticare di prenderci cura. Cosa ti piacerebbe coltivare di più di te stessa?

Avere Luca come primo regista mi ha davvero insegnato molto su cosa significa essere un volto nuovo nellʼindustria cinematografica, e sulle enormi aspettative di questo sistema.

– Jordan Kristine

JKS Penso che stia imparando ad amarmi un po’ di più ogni giorno ed è qualcosa che devo tenere a mente. So che a volte dimentico di darmi la stessa quantità di incoraggiamento, amore, rispetto e attenzione che riservo agli altri, a volte dandola anche ad alcuni che non la meritano necessariamente. È qualcosa su cui sto lavorando e che richiede sicuramente del tempo. Ho ricominciato a fare boxe, ho scelto di mangiare vegano dalla pandemia e sto solo cercando di fare la mia parte per rendere il mondo un posto migliore. Sto pazientemente crescendo giorno per giorno.
MI E qual è il tuo piano per il futuro?
JKS Ad essere sincera, non lo so ancora. Sto prendendo il mio tempo, scegliendo di intraprendere strade che mi permettano di creare nuova musica, far avanzare la mia carriera di attrice, dedicarmi alla scrittura e alla regia. Voglio anche supportare gli aspiranti artisti condividendo ciò che abbiamo imparato in questo tempo e spero che il mio piano continui a rimanere flessibile, positivo, riflettendo amore e luce sorprendenti per quante più persone io possa influenzare prima di lasciare questa Terra.

MUSE TALK

STELLA

2022.02.24

” Mi è piaciuto molto studiare arte, ed è bello poter esprimere il mio spirito creativo, sia nel lavoro di modella che attraverso il mio senso dello stile. ”

– STELLA

MUSE TALK

KIKO

2022.02.17

” La vita è una sola, e credo che vivere facendo ciò che voglio davvero, sia il meglio che possa desiderare. ”

– KIKO

A TRIBUTE TO FAMILY

KIM JONES

2021.09.22

Fendi WW Creative Director Kim Jones in conversazione con Pamela Golbin, tra Roma e Londra.

MUSE Talk

ALICE PAGANI

2021.05.25

Protagonista della serie Netflix Baby e ora protagonista dell’horror romantico Non Mi Uccidere di Andrea De Sica.