MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

Festival de Hyères

2023.10.17

La 38a edizione del Festival Internazionale di moda, fotografia e accessori di Hyères si è tenuta alla Villa Noailles, sulla costa meridionale della Francia, e sostiene ogni anno dal 1986 le nuove generazioni di designer e fotografi.

Il Festival di Hyères quest’anno festeggia il centenario della Villa Noailles, la residenza modernista luogo sperimentale e centro di mecenatismo culturale. L’edizione 2023, quindi, non poteva che celebrare l’importante anniversario rinnovando con forza la missione di supporto alle nuove generazioni di creativi. Anche la giuria è composta da giovanissimi, a capo di quella fotografica c’è Luis Alberto Rodriguez, quella degli accessori è presieduta da Alan Crocetti, designer di gioielli autodidatta, e quella della moda da Charles de Vilmorin, diventato direttore creativo di Rochas da giovanissimo. Il sostegno della moda francese attorno al festival è di grande importanza, è grazie alla partecipazione di Maison come Chanel e Hermès che l’evento garantisce un alto livello di artigianalità, sostenibilità e manifattura. È infatti dal 2014 che Chanel ha rafforzato il suo legame con Villa Noailles e il suo impegno costante per la creatività e l’avanguardia, diventando Major Partner del Festival. Nel 2015, Chanel è stata ospite d’onore della 30a edizione: Karl Lagerfeld in qualità di direttore artistico e Virginie Viard – al tempo Head of Design – hanno presieduto la giuria di moda del festival, premiando da allora ogni anno i vincitori, essendo patrono Maggiore del Centenario di Villa Noailles. Per tutto il 2023 con questa importante occasione sono stati organizzati numerosi eventi nella Villa e non solo, in particolare a giugno durante la Design Parade Hyères e la Design Parade Toulon, e a ottobre durante il Festival, dove sono state installate alcune mostre visitabili fino a gennaio 2024.

Villa Noailles. Courtesy by Chanel.

“Questa edizione ha più che mai evidenziato la generosità e l’importanza dei giovani. Del resto, già Charles e Marie-Laure de Noailles avevano scommesso su Salvador Dalí e Alberto Giacometti, che allora avevano circa 20 anni.”

– Jean-Pierre Blanc, fondatore e direttore del Festival Hyères

Gabrielle Huguenot, The Snake Woman, 2023. Vincitrice contest Accessori. Courtesy of the designer.
Gabrielle Huguenot, The Snake Woman, 2023. Vincitrice contest Accessori. Courtesy of the designer.
Victor Salinier, Ma premier monture, 2023. Vincitore Premio Accessori Hermès. Courtesy of the designer.
Victor Salinier, Ma premier monture, 2023. Vincitore Premio Accessori Hermès. Courtesy of the designer.

La mostra Body Politics di Alan Crocetti è uno dei possibili spazi da visitare del Festival. L’esposizione è come se fosse anche il manifesto del designer autodidatta, a capo della giuria di Accessori; Crocetti con gli anni è riuscito a reinventare un’arte estremamente codificata con gioielli che sono in parte sculture indossabili, in parte strumenti di resistenza che scardinano e scombinano i rigidi confini dell’identità di genere. Le ispirazioni per i suoi lavori spaziano dall’architettura, fino allo studio dell’anatomia umana. Body Politics presenta i gioielli di Crocetti su busti e volti in silicone, corpi fluidi su piedistalli incastonati da spine, tra muri ricoperti da rose che sembrano uscire dalle pareti. Un’introduzione perfetta, quella del designer, prima di premiare la finalista per il contest accessori: Gabrielle Huguenot. La designer svizzera, è stata premiata per la creazione di oggetti-gioiello scintillanti e inquietanti, o come li ha definiti lei “impetuosi e vendicativi”. Il Premio Accessori Hermès è stato assegnato al francese Victor Salinier, che ha raccolto la sfida di utilizzare solo la pelle per la creazione di un copricapo molto poetico, ma premier monture (my first mount) evoca la postura di bambino seduto sulle spalle del genitore.

“La gioventù, che è essenza del Festival, guarda al futuro in maniera creativa e personale, mantenendo sempre un occhio vigile al passato.”

– Jean-Pierre Blanc, fondatore e direttore del Festival Hyères

Sul podio della sezione moda tre premi – il Grand Prix Première Vision, il 19M Métiers d’Art e il Public Prize – sono andati a Igor Dieryck, 24enne stilista belga basato a Parigi, diplomato alla Royal Academy of Fine Arts di Anversa e attualmente junior designer menswear da Hermès. Il lavoro di Dieryck ha stupito per l’idea di abito come come protezione, come arma per difendersi o per costruire la propria identità rompendo gli schemi imposti dalla società. La sua collezione, intitolata Yessir, è nata partendo dall’esperienza come receptionist in un albergo, dove aveva lavorato per pagarsi gli studi. Igor ha stravolto i canoni legati al concetto di uniforme, interpretando in modo originale capi come la giacca da fattorino, che si tinge di rosa e viene abbinata ai pantaloni dalla vita molto alta, oppure quella in denim “millefoglie”, che rilegge in chiave innovativa un materiale associato al workwear. La svedese Petra Anastasia Fagerstrom, con la collezione Grand-Mère Volante ispirata al mondo del paracadutismo rivisto in chiave femminile, si è aggiudicata l’Atelier des Matières Prize e il Mercedes-Benz Sustainability Prize, grazie a modelli ispirati alla nonna, paracadutista nell’ex Unione Sovietica, fatti con materiali riciclati e provenienti dagli scarti di magazzino. Viste insieme, le opere di questi giovani designer mostrano come il Festival di Hyères sia un osservatorio privilegiato per capire dove si trova oggi la moda ma, soprattutto, dove sarà domani, un luogo fertile di creatività che da spazio in modo inclusivo ai giovani e alle loro differenze

Igor Dieryck, Yessir, 2023. Atelier des Matieres FIMPAH 38 Hyères, France, Friday 13th October, 2023.
Igor Dieryck, Yessir, 2023. Courtesy of the designer.
Petra Anastasia Fagerstrom, Grand-Mère Volante, 2023.
Igor Dieryck, Yessir, 2023. Courtesy of the designer.
Petra Anastasia Fagerstrom, Atelier des Matieres FIMPAH 38 Hyères, France, Friday 13th October 2023.
Petra Anastasia Fagerstrom, Grand-Mère Volante, 2023.

I mondi, le geografie e le estetiche diverse sono state presentate anche nell’ambito fotografico. Il senegalese Souleymane Bachir Diaw ha vinto l’American Vintage Prize, mentre il premio del pubblico People’s Choice Prize, è stato assegnato all’immaginario delicato e etereo di Kin Chan Coedel con il progetto Dyal Thak: una serie di foto che cattura la resilienza dei nomadi tibetani mentre navigano nei cambiamenti economici e sociali. Coedel riesce ad illuminare la bellezza e l’armonia uniche delle comunità tibetane, con particolare attenzione a Ritoma, pluripremiato film documentario di Ruby Yang, dove le artigiane preservano la produzione tessile tradizionale abbracciando la sostenibilità. Hong Kong è invece il luogo che viene raccontato dalla tensione delle fotografie dello svizzero Thaddé Comar; Il fotografo vince il 7L Photography Grand Prize, assegnato da Luis Alberto Rodriguez, che ha apprezzato la qualità del progetto in quanto documenta le proteste politiche sintetizzando il conflitto con una serie di ritratti seriali e mostra i diversi dispositivi usati dai manifestanti per impedire di essere vittima del riconoscimento facciale.

 

 

Per maggiori informazioni villanoailles.com

KIN COEDEL - WINNER PUBLIC PRIZE - CITY OF HYÈRES.
KIN COEDEL - WINNER PUBLIC PRIZE - CITY OF HYÈRES.
KIN COEDEL - WINNER PUBLIC PRIZE - CITY OF HYÈRES.
Thaddé Comar, 7L Photography Grand Prize, CITY OF HYÈRES.
Thaddé Comar, 7L Photography Grand Prize, CITY OF HYÈRES.
Villa Noailles, Courtesy by Chanel.

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