MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

ARCHIVAL RENAISSANCE

2024.06.22

Testo di Francesca Fontanesi

La nuova collezione a cura di Kim Jones è un’affascinante ode al savoir-faire. Volumi arrotondati, maglieria scultorea e accessori fanciulleschi ridefiniscono il menswear.

La nuova collezione Dior Uomo SS25 è un’affascinante ode all’eccellenza del savoir-faire che combina utilità, longevità, inventiva e patrimonio. Le linee sono nette, secche; la palette è poetica e sensibile. Ispirato dai motivi e dal monumentalismo della pratica dell’artista sudafricano Hylton Nel, Kim Jones questa volta intreccia diversi dialoghi creativi, fermandosi a un crocevia tra artigianato e couture. All’Haute Couture d’archivio viene data nuova vita quando applicata al mondo di questa stagione, forse ancora più sorprendentemente nell’apparizione in passerella di un disegno mai realizzato di Yves Saint Laurent per un cappotto della stagione autunno/inverno 1958: nella collezione si presenta realizzato per la prima volta, precorrendo ulteriori look sartoriali. Il motivo del collo a sciarpa che fa da filo conduttore per tutta la sfilata è tratto da un altro pezzo di Yves Saint Laurent, Negatif, dell’autunno-inverno 1960, qui realizzato sulle basi di una struttura di ceramica. Nella sartoria e nei coprispalla predominano i volumi arrotondati, conferendo una finitura finemente sensuale alla collezione. Nel frattempo, la maglieria riecheggia le forme scultoree, comprendendo simultaneamente motivi giocosi, stampe e chiusure artistiche, tutti tratti dal mondo di Hylton. Nel workwear, che comprende giacche e gilet con tasche rivettate e alcuni capi in lino e cotone, la luminosità dei toni e dei disegni contraddice la ruvidezza di quei paradigmi da cui sono stati ri-adattati. Dior for my real friends, la frase scritta da Nel su uno dei maglioni – basato sul motivo di un piatto una volta regalato dall’artista a Kim Jones – è un riferimento al film Love Is The Devil diretto nel 1998 da John Maybury, dedicato alla relazione tormentata tra Francis Bacon e George Dyer.

“In questa collezione, volevo concentrarmi sul savoir-faire degli atelier e degli artigiani che lavorano per la maison: l’anima di Dior”.

– Kim Jones

Diversi look rendono omaggio ai disegni d’archivio del womenswear Dior: i pantaloni con plissè si trasformano in chiusure avvolgenti e trasferiscono un tocco femmineo. Le calzature si concentrano su una delle scarpe da lavoro più tradizionali di sempre: lo zoccolo. Scansando la sua immagine stereotipata e abbracciando la forma più tradizionale di scarpa chiusa o stivale, gli zoccoli della collezione sono tutti fatti a mano, realizzati in materiali di pregio come il legno di faggio e la pelle di vitello. Trasformandosi in scarpe derby e stivali da motociclista, la suola di legno è sostituita da quella in gomma per maggiore comfort e facilità. L’influenza delle decorazioni borchiate sugli zoccoli, un’ulteriore delineazione dei sigilli di Hylton Nel, ha anche ispirato il ricamo borchiato presente nella linea d’abbigliamento e sulle borse. Gli accessori sono al contempo giocosi e pratici, realizzati con la consueta precisione ed elevato slancio. Icona della Maison Dior da venticinque anni, la Saddle è il soggetto principale della collezione: a tratti durante la sfilata la sua costruzione è ammorbidita e i suoi contorni curvilinei seguono altre silhouette, mentre i materiali nobili trovano espressione simultaneamente nelle altre borse, dove la tela resistente è contrastata da rafia o pelle. I cappelli a cloche sparsi ovunque – e progettati da Stephen Jones in collaborazione con Earth Age, un’azienda sudafricana con sede a Città del Capo – sono il frutto del lavoro di artigiani locali incaricati di lavorare ogni cappello all’uncinetto. Le perle di ceramica, applicate in loco a Parigi, donano insieme a tutto il resto un senso di unione ad opera di diversi atelier uniti nel nome di Dior senza gerarchia: il domestico e l’occasionale, il globale e il locale.

“Questa nuova linea maschile è una celebrazione del compimento di una persona attraverso la sua opera, il suo patrimonio e la sua impronta nel tempo: Hylton Nel e io stesso per Maison Dior, due percorsi paralleli con storie diverse; l’incontro di una vita consacrata alla ceramica e alla pittura con un’altra dedicata alla creazione e alla moda”.

– Kim Jones

LOUIS VUITTON SS25

UN OSSIMORO AFFASCINANTE

2024.10.02

Nicolas Ghesquière rende omaggio alla lunga tradizione artigiana di Maison Louis Vuitton, facendo sfilare una femminilità risoluta. La delicatezza della collezione Primavera-Estate 2025 cammina sulle importanti fondamenta del brand. 

MIU MIU SS25

SALT LOOKS LIKE SUGAR

2024.10.02

La filata Miu Miu Primavera/Estate 2025 disegnata da Miuccia Prada è un punto di partenza che raccoglie le idee di passato e futuro. È un racconto in cui il presente sembra essere troppo stretto, una raccolta di gesti spontanei che alterano radicalmente i capi classici.

CHANEL SS25

AN ERRATIC VOYAGE

2024.10.01

Lo Studio di Creazione di Maison Chanel presenta oggi una storia legata al concetto di libertà, un racconto di un viaggio che prende il volo, che volteggia nel cielo limpido di Parigi, e va a posarsi sui vetri del Grand Palais. 

HERMÈS SS25

IL TATTILE E IL SENSORIALE

2024.09.29

L’atelier è il punto di partenza della nuova collezione primavera/estate 2025 di Hermès. L’eredità della Maison si intreccia tra la lavorazione della pelle e la prospettiva di futuro che cambia in forme e funzioni, che si lascia tracciare da una mano leggera e si perde nelle linee di un disegno.

ISSEY MIYAKE SS25

THE BEAUTY OF PAPER

2024.09.28

Cos’ha la carta che ci fa sentire così a nostro agio? La Spring/Summer 2025 di Issey Miyake si focalizza sulla storia e l’artigianalità della carta. Elemento attorno al quale ruota tutta la sperimentazione della prossima collezione estiva. La natura si fa tramite del racconto di una moda pura ed autentica, poetica e in parte anche primitiva.