MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

BENEDETTA PORCAROLI

2021.05.25

Photography FERRY VAN DER NAT
Fashion FRANCESCA CEFIS
Interview MADDALENA IODICE

She talks with Muse about changes, cinema and its extreme expression of freedom, and what young people would do for a better future.

MI  Ciao Benedetta, come stai? Siamo entusiasti di collaborare con te a questo progetto nel quale interpreti i capi della collezione DIY di Gucci. Sono incredibili e ricchi di preziosi dettagli che richiamano sottilmente l’Haute Couture…

BP Ciao Maddalena! Sono molto felice di poter partecipare a questo bellissimo progetto indossando questa collezione di pezzi unici. Devo dire mi sento a casa, visto il legame con Gucci…Io sto bene, attualmente sono in vacanza, ma sono tornata a lavorare e si sta piano piano muovendo qualcosa di nuovo, e di questo sono molto felice. Anche se devo dire, per una attimo, la sospensione della quarantena mi ha fatto bene. Ci ha davvero insegnato a fermarci e resettare le nostre vite, forse con un occhio un pò più lucido sotto alcuni punti di vista.
MI A breve uscirà su Netflix la terza stagione di Baby! Come ti senti?
BP Sono felicissima, non vedo l’ora! Questa serie è un pezzo fondamentale del mio percorso. Ho un legame nei confronti delle persone con cui ho lavorato e del progetto in sé, forse fuori dal comune, ma la mia vita è effettivamente cambiata dopo aver fatto questa serie. In un certo modo sono contenta che questo percorso si sia concluso, la vita è fatta di fasi ed il personaggio di Chiara ha fatto il suo corso, abbiamo raccontato quello che era giusto raccontare. Certo, lascio un personaggio al quale sono molto legata, e non vedere con la stessa frequenza tutte le persone con cui ho lavorato in questi anni sarà doloroso… ma fa anche parte del ritmo di questo lavoro. [ride]
MI Hai definito in una recente intervista quello di Baby come un “duro ritratto generazionale”… dove immagino che a tratti anche tu abbia potuto rispecchiarti.
Cosa ti auguri per la tua generazione?

throughout the story full looks Gucci.

È bello vedere che ci sono tanti ragazzi giovani che si espongono e lottano per quello in cui credono. Mi auguro che il mondo da adesso in poi vada in una direzione migliore. Certo, sarebbe bello se movimenti come #BlackLivesMatter non fossero proprio necessari, ma perlomeno adesso quel silenzio assordante che incombe su problemi sociali così enormi è stato rotto. Perché si possa andare incontro ad un vero sviluppo culturale, ognuno deve metterci il suo.

– Benedetta Porcaroli

BP Sicuramente la generazione raccontata in Baby è una realtà e una materia che conosco da vicino essendo cresciuta a Roma proprio negli stessi anni e frequentando le stesse zone. Quindi tante dinamiche non mi erano assolutamente nuove, motivo per cui ho avuto un’attrazione speciale nel voler interpretare il personaggio di Chiara a tutti i costi. È senz’altro il ritratto di una generazione sola, senza punti di riferimento, senza fiducia e rispetto verso se stessi.
Quello che vorrei per la mia generazione è qualcosa che muova questi ragazzi da dentro, un mondo interiore da tirare fuori, qualcosa a cui aggrapparsi nel momento del bisogno, una passione, la vicinanza di un’amico, di un fidanzato… qualcosa che li smuova perché spesso sembrano vagare senza direzione, cercando di sopravvivere a questo incredibile senso di vuoto.
MI In questi mesi si è parlato tanto di temi come la sostenibilità, il movimento #BlackLives Matter e quello che ognuno di noi può fare per creare un contesto socio-culturale sano e consapevole. Credi siano temi che i giovani affrontano con la giusta consapevolezza? Ci sono aspetti verso i quali tu sei più sensibile?
BP Sono temi tanto complessi, ma sono fiduciosa che si stia andando verso un cambiamento. Trovo la mia generazione sicuramente più sensibile, se paragonata a quella dei miei genitori… forse più consapevole riguardo il rispetto dell’ambiente e del prossimo. È bello vedere che ci sono tanti ragazzi giovani che si espongono e lottano per quello in cui credono. Mi auguro che il mondo da adesso in poi vada in una direzione migliore. Certo, sarebbe bello se movimenti come #BlackLivesMatter non fossero proprio necessari, ma perlomeno adesso quel silenzio assordante che incombe su problemi sociali così enormi è stato rotto. Perché si possa andare incontro ad un vero sviluppo culturale, ognuno deve metterci il suo.
MI Tornando a te…spesso quando si osserva la vita dei giovani talenti, ci si sofferma solo sulla parte più patinata della vostra vita, ma c’è sempre un grande percorso dietro. Avendo iniziato presto, com’e stato il passaggio dalla scuola ad un mondo professionalmente più adulto?
BP È stato un passaggio strano, perché io non avevo mai pensato di fare l’attrice. Ho fatto un provino per caso, pur non avendo mai studiato e un mese dopo mi sono ritrovata sul set con degli attori bravissimi e un contratto di quattro anni per una serie italiana di successo. Non sapevo a cosa stavo andando incontro e all’inizio per orientarmi ho fatto tanta fatica, ho cambiato scuola nel tentativo di gestire la mole di lavoro. Ero molto confusa, avevo 15 anni e nessuno aveva avuto il tempo di prepararmi. Lentamente mi sono ambientata, ho imparato ad osservare, ho capito quante persone e quanto lavoro c’e dietro questo mondo. Sul set devi essere presente e concentrata ed il lavoro che devi fare a casa è altrettanto intimo e particolare. Trovare un equilibrio è stato complicato, ma oggi ho gli amici del mondo del lavoro, dove ho incontrato persone meravigliose, e i miei amici di scuola con i quali ci conosciamo da sempre.

MI Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ci piacerebbe vederti nel cinema internazionale… come ti senti all’idea di recitare in un’altra lingua?
BP I miei prossimi progetti spero di poterveli comunicare a breve, al momento ancora non posso rivelare nulla. Mi piacerebbe moltissimo recitare in un’altra lingua, lavorare a qualcosa in un altro luogo, con un’altra cultura. Sarebbe meraviglioso! Diciamo che ci sto lavorando.
MI In questi mesi abbiamo riflettuto molto sull’impatto del nostro modo di vivere sul presente e ci siamo chiesti come vogliamo che sia il futuro. Questo numero è infatti dedicato al tema A Better Future. Tu come immagini il futuro? In cosa speri?
BP Spero davvero in un mondo dove non ci sia questo giudizio opprimente che costantemente incombe su di noi. Spero in un mondo senza disparità. Un mondo in cui si possa vivere serenamente senza doversi vergognare o giustificare, senza dover subire le costanti ingiustizie di cui oggi, ancora leggiamo quotidianamente sui giornali. Credo di essere parte di una generazione responsabile, intelligente e con voglia di cambiamento. Sono fiera di farne parte e spero nel mio piccolo di poter dare un contributo.

MUSE TALK

STELLA

2022.02.24

” Mi è piaciuto molto studiare arte, ed è bello poter esprimere il mio spirito creativo, sia nel lavoro di modella che attraverso il mio senso dello stile. ”

– STELLA

MUSE TALK

KIKO

2022.02.17

” La vita è una sola, e credo che vivere facendo ciò che voglio davvero, sia il meglio che possa desiderare. ”

– KIKO

A TRIBUTE TO FAMILY

KIM JONES

2021.09.22

Fendi WW Creative Director Kim Jones in conversazione con Pamela Golbin, tra Roma e Londra.

JORDAN KRISTINE SEAMÓN

2021.05.31

L’attrice, cantautrice e cantante americana racconta a Muse del suo nuovo canale YouTube e del suo progetto personale Identity Crisis.

MUSE Talk

ALICE PAGANI

2021.05.25

Protagonista della serie Netflix Baby e ora protagonista dell’horror romantico Non Mi Uccidere di Andrea De Sica.