La mostra riunisce sette artiste internazionali che affrontano e reimmaginano le aspettative della società nei confronti del corpo e svelano espressioni crude di trasformazione, resilienza e desiderio indomito.

Confrontandosi con la sua doppia educazione culturale, Sang Woo Kim ci invita a fermarci, a guardare e a mettere in discussione non solo ciò che vediamo, ma anche come e perché lo vediamo.

Registrare una Gran Bretagna in trasformazione e catturare i cambiamenti sociali. La Tate Britain esplora il mezzo fotografico e il modo in cui è diventato uno strumento di rappresentazione sociale, di celebrazione culturale e di espressione artistica durante gli anni ’80.

La bellezza nella vita quotidiana

Il mondano, l’orrore e tutto ciò che sta in mezzo: Maloof cattura il quotidiano nelle sue opere d’arte massimaliste.

Qualcosa che toglie il peso che mantiene l’assurdità e la leggerezza della favola

La Fondazione Merz ci invita a entrare in uno spazio in cui il peso della realtà si dissolve, lasciando solo la cruda essenza del mondo.

Il Paris Photo torna al Grand Palais e mette in mostra le principali gallerie internazionali e francesi e una serie di artisti emergenti.

Le dimensioni creative di Elio Fiorucci diventano esplorazione della mostra, il modo in cui ha rivoluzionato il costume e la moda, tra eclettiche proposte creative e performance contemporanee.

In occasione del numero di settembre, MUSE Issue 64, Hari Nef è stata scattata da Tina Barney e styled da Elly McGaw per raccontare la collezione FW24 di Fendi.

Un percorso retrospettivo nell’opera di Salvo, dal suo approccio all’Arte Concettuale e all’Arte Povera fino ad arrivare alla pittura. Ripetizioni, riflessioni, ruoli e rapporti ne determinano la traiettoria indipendente.

Un progetto espositivo multisensoriale pensato da Fondazione Prada per raccontare lo studio inventivo e coinvolgente di Meriem Bennani, e mettere in discussione il mondo contemporaneo.

“Il termine cinematografia crea un terreno in cui il tableau e il cinematografico possono interagire. Questi due concetti creano una sorta di spazio sospeso o rarefatto in cui la finzione, il documento, l’artificiale, lo spontaneo, il calcolato, l’accidentale, iniziano a interagire in modi complessi. Preparo meticolosamente ciò che può essere preparato meticolosamente”. – Jeff Wall

George Condo e Andrea Goffo conversano sulla pratica dell’artista americano in occasione della nuova mostra The Mad and The Lonely ospitata dalla DESTE Foundation, tra le mura dell’antico macello dell’isola di Hydra, in Grecia.

Devon Lee Carlson interpreta con spensieratezza la collezione di Gucci per il prossimo autunno inverno. L’ambientazione di Los Angeles intorno a lei è autentica e reale, così come la fotografia di Alyssa Kazew.

“Per me, il tratto più interessante di un’attrice è quello che sembra essere come una mustang, sfrenata ma incredibilmente forte, pur rimanendo vulnerabile al mondo e disposta a mostrare quella vulnerabilità sullo schermo”. –Abbey Lee

Il meglio della stagione Autunno Inverno 2024 è stato scattato per le strade di Parigi tra dettagli moderni e scelte sofisticate da Louis De Roffignac con lo styling di Louise Mithieux.

La visione di MUSE dei pezzi migliori della stagione è interpretata qui dalla lente di Sante Bozzo e dallo styling di Michela D’Angelo. One Off racconta proprio di pezzi moderni attraverso un’energia raffinata.

Una selezione di capi e accessori che rappresentano per MUSE l’essenza della stagione. La Fall Winter 24 è raccontata tra le vie milanesi, in una cornice minimale e sofisticata.

La collezione Cruise di Virginie Viard prende la forma sul tetto de la Cité Radieuse di Le Corbusier, luogo in cui disegni architettonici si mescolano ai tropi marini. La città di Marsiglia porta con sé anche un forte senso di libertà, un luogo che permette di scoprire o riscoprire l’energia creativa.

Una stagione all’insegna dell’esplorazione e del contrasto, in cui le forme morbide e organiche delle onde incontrano le linee nitide e strutturate delle righe, e in cui la fluidità del tessuto si contrappone alla solidità della forma. Una collezione che sembra allo stesso tempo eterea e radicata.