MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

MONET-MITCHELL

2022.10.12

Text by Lucrezia Sgualdino

La mostra Monet-Mitchell porta in scena per la prima volta un dialogo visivo e artistico, sensibile e poetico, tra il lavoro di due artisti straordinari che hanno ispirato generazioni intere di pittori. 

L’esibizione Monet-Mitchell comprende anche  Joan Mitchell Retrospective, un viaggio composito tra percezioni uniche di uno stesso paesaggio raccontato dalla visione coinvolgente e intima dei due artisti. Nell’ultimo periodo di Monet le Ninfee sono al centro di ogni rappresentazione, motivi osservati nella sua permanenza a Giverny; per Mitchell invece il luogo di riferimento è stato Vétheuil, residenza in cui ha esplorato la trasposizione dei sentimenti nell’arte, attraverso la memoria che rende viva ogni percezione al di là di spazio e tempo. 

 

Joan Mitchell. Champs, 1990
Claude Monet. La Maison de l’artiste vue du jardin aux roses, 1922-1924.
Claude Monet. Nymphéas, 1916-1919. / Claude Monet. Saule pleureur et bassin aux nymphéas, 1916-1919. / Joan Mitchell. Quatuor II for Betsy Jolas, 1976.
Joan Mitchell. La Grande Vallée IV, 1983. / Joan Mitchell. La Grande Vallée, Passage, 1984 / Joan Mitchell. La Grande Vallée XIV (For a Little While), 1983. / Joan Mitchell. La Grande Vallée IX, 1983.

Per l’occasione la Fondation Louis Vuitton collabora con il Museo Marmottan Monet riuscendo a dedicare l’esposizione alla grande forza poetica delle opere dei due artisti. Il lavoro di Monet, nello specifico le Ninfee, diventano negli Stati Uniti degli anni ’50 le opere precorritrici per eccellenza dell’astrazione dai pittori della corrente espressionista astratta; Monet riconosce il principio del suo lavoro nell’essenza stessa dell’arte, nella sua capacità di astrazione dal quotidiano. L’avvicinamento dei due artisti avviene proprio a Vétheuil, nella residenza dove si stabilisce la Mitchell, poco distante dalla proprietà di Monet. Il paesaggio che ispira i due è lo stesso, anche se l’approccio pittorico risulta per uno legato alle “sensazioni” e per l’altra ai “sentimenti”. La natura circostante influenza il loro lavoro a partire dall’attenta sensibilità verso luce e colore. Se per Mitchell l’accostamento di questi due elementi è sempre definito in una memoria viva, per Monet avviene un lento sopravvento del solo colore sui riferimenti figurativi della prima fase del suo lavoro. Nella mostra vi sono una sessantina di opere che regalano un viaggio incantevolmente sensibile e coerente a livello visivo-tematico.

Claude Monet. L’Agapanthe, 1915-1926.
Claude Monet. La Maison de l’artiste vue du jardin aux roses, 1922-1924. / Joan Mitchell. Two Pianos, 1980.
Joan Mitchell. La Grande Vallée XIV (For a Little While), 1983. / Joan Mitchell. La Grande Vallée IX, 1983.
Joan Mitchell. Un jardin pour Audrey, 1975.

Joan Mitchell Retrospective è invece realizzata in collaborazione con il San Francisco Museum of Modern Art e il Baltimore Museum of Art e rappresenta la più importante retrospettiva dell’artista in Europa da trent’anni. Viene raccontata la singolarità della sua pittura, con un’intensa tavolozza e una ricerca continua di luce e colore attraverso il suo rapporto intimo e personale con il paesaggio. La sua vita e il suo lavoro sono il centro delle opere, una pittura che è astratta ma è anche paesaggio, dall’energia vibrante. 

 

La mostra Monet-Mitchell è presentata alla Fondation Louis Vuitton dal 5 ottobre 2022 al 27 febbraio 2023 in otto gallerie, dal piano terra a tutti i livelli superiori, nell’eco della Joan Mitchell Retrospective che permette ai visitatori di scoprire il lavoro dell’artista nella parte inferiore dell’edificio di Frank Ghery.

Joan Mitchell. South, 1989.

Per maggiori informazioni fondationlouisvuitton.fr.

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