La collezione Louis Vuitton Uomo SS23 sfila nella Cour Carrée del Louvre trasformandola in un parco giochi di divertimenti ed emozioni. Una pista da biglie riprodotta sotto forma di imponente struttura architettonica di colore giallo simboleggia il percorso evolutivo della mente umana, dove le fantasie infantili prendono vita. Questa scenografia accoglie gli ospiti, al ritmo incessante di una banda e dei suoi sbandieratori. Il team di designer dello studio è un ecosistema di talenti creativi in continua evoluzione, e un testamento vivente della grande capacità di Virgil di riunire le persone in un parco giochi artistico dinamico e stimolante. Elementi caratteristici dello sviluppo della collezione sono l’immaginazione, la creazione, l’artigianalità e lo spettacolo, tutti fattori strettamente necessari alla narrazione di una storia universale. Per l’occasione, la comunità creativa rende omaggio alla grandiosa esperienza vissuta in collaborazione con Virgil, un viaggio fatto di estro e personalità. L’impulso che trasforma l’immaginazione in creazione inizia con gli strumenti della propria infanzia; man mano che si cresce, ci si perfeziona, e aumentano gli strumenti che danno vita alle idee. Grazie al savoir-faire che caratterizza Louis Vuitton, la collezione riflette su questa transizione in modo sia figurato che letterale.
Così entrano in scena blazer e cappotti dalle spalle strutturate, con maxi lunghezze e fit morbidi e rilassati, pantaloni ampi e rimborsati sulla gamba, gilet ripresi in vita da cinture in corda penzolanti lungo le figure, completi di pelle con toni accesi e loghi sempre in primo piano. Ancora una volta sovrapposizioni, soprabiti ricamati da cui spuntano camicie in pizzo trasparente o con gli orli non finiti, completi sartoriali coperti da lunghi grembiuli da lavoro, parka dalla vita stretta e con ampiezze esagerate, gonne a pieghe e, in conclusione, la grafica di un prato fiorito, come rappresentazione di un percorso compiuto. Torna anche l’upcycling, attraverso look creati con tre approcci differenti: materiali in eccesso, idee riciclate e reiterazioni di storie passate. Ogni particolare, fantasia e pattern proposto ribadisce un percorso di creatività coerente e ben definito. I colori sono in ascesa, una prima serie di tonalità pastello passano a cromie audaci, fino a raggiungere grafiche giocose. L’infanzia ritorna nei dettagli, tra charm colorati su cinture e gioielli, orli a zig zag, automobili giocattolo, aeroplanini e barchette di carta, e origami. Tra gli accessori vi sono sneakers e boots dai maxi volumi, introdotte in varianti di pelle, tessuto e gomma; accompagnati da borse iconiche della maison in sfumature coordinate ai look, e accostamenti innovativi a tutti quegli aspetti ludici e giocosi della Gen Z e degli anni 2000. La collezione è formata da “pezzi che creano look”, e come pezzi di un puzzle risuonano anche le strofe di Kendrick Lamar, che si è esibito live in omaggio al direttore creativo scomparso. Una rappresentazione di ciò che la figura visionaria di Abloh ha lasciato alla Maison. Un vero e proprio paese dei balocchi che ha voluto ricordare il passato, con lo sguardo aperto al futuro.
