MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

IL CODICE GIVENCHY

2024.03.01

Testo di Francesca Fontanesi

Dai completi sartoriali agli abiti da sera, ogni pezzo è arricchito da dettagli che richiamano l’eredità della Maison. Una sinfonia cromatica cinematografica, dal nero al blu navy, conferisce alla collezione la tipica audacia Givenchy mentre scollature grafiche e formalità sartoriale plasmano una silhouette distintiva.

La sfilata di Givenchy si apre con un abito da cocktail ricamato di perline argentate, seguito da una collezione raccolta ma audace di completi sartoriali. I completi, caratterizzati dai bottoncini rivestiti di tessuto e dagli anelli da mignolo infilati nelle asole, precedono gli abiti da sera, quasi sempre adornati da una fascia di tessuto appoggiata sul collo o sulla schiena, un dettaglio sottile ma intrigante ispirato dagli archivi della Maison. In altri abiti, la vita – drappeggiata e raddoppiata – evoca una silhouette con baschina, altro segno distintivo di Hubert. Anche i cappotti seguono lo stesso schema: un trench a doppio petto con retro a scarabeo trasforma questi elementi spesso associati all’abbigliamento da sera  in capi di abbigliamento quotidiano. Tutto ciò attraverso un cromatismo cinematografico che rispecchia un gusto deliziosamente parisienne, spalmato su una tavolozza di colori che va dal nero al blu navy, dall’azzurro carta da zucchero al rosso cardinale fino allo zaffiro. In questa FW24 firmata Givenchy, scollature grafiche e pure diventano di conseguenza i punti focali degli abiti da giorno, costruiti con colletti in vetro tagliato, abiti corsetto con scollature a forma di rondine, bustier e abiti in pelle e velluto con décolleté legate da fiocchi rigidi a forma di petalo, un tema che permea tutta la collezione. In contrasto con le scollature, drappeggi scenografici definiscono le linee sartoriali che si manifestano anche nelle maglie oversize, così come nei mini abiti neri a bustino e gonne dal forte taglio architettonico. C’era un che di anni Ottanta nei cappotti di pelliccia oversize e nelle giacche dalle spalle rigide e dritte. L’alta sartoria è particolarmente evidente nei lunghi cappotti a spina di pesce in lana o in jacquard, e negli ampi pantaloni abbinati ai gilet.

Nelle creazioni di Hubert de Givenchy, il contesto che si nascondeva dietro i suoi sofisticati esterni è spesso suggerito dai dettagli del taglio: scollature seducenti, drappeggi audaci, volumi eccentrici.

Il linguaggio delle forme ritorna nei soprabiti e nei caban sagomati con volumi a trapezio, così come nei cappotti a taglio rotondo e nelle stole in pelliccia sintetica. Le forme evocano l’Haute Couture, ugualmente sperimentata nelle giacche e nei blazer strutturati con tasche a vista, nei cappotti da smoking, nelle pellicce in alpaca e con frac. I pantaloni riprendono le linee della collezione grazie alle forme voluminose, gli orli tagliati manualmente sembrano quasi infilati nelle scarpe e nei jodhpurs con profili alla caviglia e spacco posteriore. Una sensibilità evocativa si manifesta nella tattilità delle trame e nelle decorazioni dei tessuti.

Riemergono i motivi d’archivio rivisitati in occasione della Fall/Winter 2024 Menswear: il Monogram 72 a diamante è ripreso su un abito sartoriale; la grafica a lampadario si trasferisce in un abito laminato in pizzo con gocce di perle metalliche; e il motivo iconico a pelo di gatto viene riproposto in jacquard con particolari in lurex su abiti sartoriali e bustier. Le paillettes sono applicate nella versione in velluto su un peacoat piumato e in formato lucido. Ispirati dall’heritage della Maison, le collane e i bracciali di grandi dimensioni sono realizzati in cristallo e smalto. Pendenti a forma di felino abbelliscono i collier, insieme agli orecchini, i bracciali e gli anelli in metallo. Il motivo del fiocco, ricorrente nelle sfilate di questa stagione, si concretizza nei fermacapelli. Lo ritroviamo anche nei guanti in pelle, diventando poi il dettaglio distintivo delle calzature: il fiocco abbellisce le décolleté sling-back a punta e le ballerine con lacci a punta quadrata. Lo stivale Shark Lock riappare in scena in una nuova versione in satin che arriva sopra il ginocchio. Ornati da cristalli sulla montatura, gli  occhiali da sole Giv Cut rivelano una reinterpretazione contemporanea della montatura. Si passa alle borse: riprendendo le linee sinuose dell’intera collezione, la gamma Voyou è accompagnata dalla P’tit Voyou, una borsa a tracolla dalla forma allungata con cinghie minimal in morbida pelle di agnello e vernice. Il classico Voyou si riduce a una dimensione Nano, realizzata in vitello, oltre alle versioni con chiusura a fiocco in velluto e satin. Fedele al proprio passato, la Pumpkin viene reimmaginata in morbido vitello screziato e come borsetta da sera in velluto, con catenelle e anelli sovradimensionati. L’Antigona cambia forma tra modelli cubici e amplificati, in pelle goffrata o graffiata.

ANOTHER PIECE
OF ME

2024.05.14

Nella nuova Gucci Cruise 25 artigianato e moda diventano strumenti di unione. Collane di perle finissime sposano le creepers dei nightclub di Soho e King’s Cross, travalicano la cultura e creano un vocabolario umano condiviso.

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ARMANI MARE

2024.05.09

La nuova collezione Armani Mare trasporta la linea estiva in alcune delle più rinomate località balneari del mondo; un’esperienza immersiva nelle atmosfere estive attraverso i colori turchesi e i tessuti in lino firmati Giorgio Armani.

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ESTETICA E SIGNIFICATO

2024.05.09

La scintilla creativa della capsule tra Oratio e Piero Piazzi nasce dai principi più radicati del Made in Italy. Immaginata secondo una qualità maniacale e con il culto del saper fare, è stata presentata negli spazi di Via Santo Spirito 22, a Milano, per celebrare la sottile arte del saper vestire.

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Reawakening Fashion

2024.05.08

Il Costume Institute del MET presenta la mostra Sleeping Beauties: Reawakening Fashion. Negli spazi espositivi di Leong Leong, più di duecento capi provenienti da quattro secoli diversi fungono da metafora per la fragilità dell’universo creativo.

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Chanel Radieuse

2024.05.03

Immersi nell’abisso Chanel, la collezione Cruise di Virginie Viard prende la forma di un un sogno subacqueo. Sul tetto de la Cité Radieuse di Le Corbusier, disegni architettonici si mescolano ai tropi marini.