Il concetto di temporalità è il punto di partenza per la ricerca alla base della nuova collezione Winter 23 di Anthony Vaccarello per Saint Laurent. Il momento attuale è per il Direttore Creativo un aspetto di grande ispirazione, affiancato in maniera unica all’estetica del brand e ad aspetti che contraddistinguono il suo estro creativo. La precisione si nota dalle strutture stesse degli abiti, austere e taglienti. Sono invece i tessuti fluidi di grandi fiocchi presentati al collo delle blouse e lunghi strascichi di stole dall’aspetto reale a donare alle silhouette un movimento femminile e sofisticato.
“Forse l’eleganza è qualcosa di cui oggi non abbiamo la percezione. Forse non ci interessa. Forse ha un altro significato, o forse non ne ha affatto. Ma io voglio davvero portare quell’idea di vestirsi.”
Il concetto di emozione traspare allo stesso tempo nella pratica di dissoluzione di categorizzazioni relative al genere. Classici elementi del guardaroba maschile degli anni 80 diventano simbolo di sensualità, lunghi blazer sono presentati affiancati a voluminosi bomber in pelle, in netto contrasto con abiti trasparenti e top dalle spalle fini, gessati sui toni del grigio e tartan dall’aspetto retrò. Ogni dettaglio appare perfettamente in armonia con un guardaroba femminile senza tempo. La reticenza si legge nei materiali leggeri oppure spessi e opachi, che vengono interrotti da elementi in chiffon, crepe-de-chine e mussola; un’illusione di strati e trasparenze che permette alla donna Saint Laurent di giocare con il proprio corpo in maniera severa, ma allo stesso tempo attraente e provocatoria. La silhouette cardine del défilé è caratterizzata da ampi blazer e gonne dritte al ginocchio. Un look che diventa ultra moderno grazie ad accessori inconfondibili, grandi occhiali dalle lenti scure, gioielli e dettagli dorati indossati con un’innata e moderna facilità.
Il gigante logo all’ingresso della passerella è un chiaro rimando al passato, alla storia del brand. Il vecchio monogramma di Yves Saint Laurent infatti richiama quel senso di opulenza caratteristico delle sfilate di Haute Couture del brand tra il 1975 e il 2001, così come l’allestimento, che si rifa alla sala da ballo dell’Intercontinental Hotel in cui sono state presentate per decenni le collezioni. Questa reference al passato viene abilmente trasformata in chiave moderna, candelabri dalle tonalità bronzee illuminano la passerella di un caldo giallo, che sembra fermo agli anni passati ma sa essere estremamente sofisticato. Lo spazio nero che avvolge l’atmosfera, insieme al sublime défilé presentato da Vaccarello, ricrea ancora una volta un’atmosfera unica, ispirata al passato ma straordinariamente volta al futuro.
“Mi piace l’idea di evocare Yves Saint Laurent senza fare riferimento a un determinato pezzo. È più un’evocazione. Mi piace giocare con la fantasia che abbiamo all’interno della Maison senza creare abiti del passato.”