MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

Rome meets London in FENDI

2024.02.22

Testo di Chiara Belardi

La nonchalance londinese incontra la libertà romana nella collezione FW 24 FENDI, dove l’utilità diventa una dichiarazione di intenti. Abiti moderni e confortevoli si ispirano alla cultura british per una ricerca teatrale visiva e tessile.

Utile e stravagante. Semplice e teatrale. Salone e strada. Città e campagna.

 

È la combinazione di tutti questi elementi a dare vita alla collezione Autunno-Inverno 2024 di FENDI. Una ricerca sofisticata e moderna che si costruisce lì dove la tradizione incontra la sovversione nello stile britannico blasé, che lo accomuna alla sua controparte romana. L’ispirazione della collezione FW 24-25 di Fendi si chiarifica di look in look, gli anni ’80 e la cultura British influenza le silhouette in maniera graduale. È lo stesso Kim Jones che ha raccontato il suo processo creativo di questa creazione, nata dall’archivio della Maison, dal quale ha ricostruito l’anno 1984. Un momento in cui l’immaginario visivo e culturale era dominato dai Blitz Kids, i New Romantics, l’adozione dell’abbigliamento da lavoro, lo stile aristocratico, e dallo stile giapponese che si stava facendo strada. Così, dagli schizzi degli archivi del marchio ai club di Covent Garden, Kim Jones insieme a Silvia Venturini Fendi e Delfina Delettrez Fendi regalano il ritorno del decennio 1980 in una collezione che mixa street style e formalità dove protagonista sono le silhouette invase da un attento rigore sartoriale e da una sensibilità femminile che abbraccia l’austerità di linee sinuose in tagli più arrotondati, utilizzando la precisione grafica di lane ricche e compatte.

“Ricordo che quando ho incontrato per la prima volta Silvia Venturini Fendi, indossava un abito utilitario molto chic, quasi un abito Safari. Questo ha dato una forma fondamentale alla mia visione di ciò che è FENDI: è il modo in cui si veste una donna che ha qualcosa di sostanziale da fare. E che può divertirsi mentre lo fa.”

– Kim Jones

Le parole di Kim Jones sono effettivamente la proiezione di quello che poi ha realizzato all’interno del mondo FENDI, anche questa FW 24 è un tassello in più nell’intento di costruire una visione per il guardaroba femminile della donna italiana, cioè a comunicare quel gusto per la concreta e rassicurante semplicità del quotidiano. Negli atelier di Fendi dove tutto assume il significato del savoir faire, si percepisce una profonda riflessione su cosa significhi mantenere un’attitudine prestigiosa e allo stesso tempo assumere un linguaggio contemporaneo senza dimenticare il passato. Caratteristica che rende automaticamente le figure femminili che indossano questi abiti, soggettività caratterizzate da una certa facilità del vestire in cui la nonchalance londinese incontra la libertà romana e l’utilità diventa una dichiarazione di intenti. Qui il lusso si trova nel sontuoso comfort e nella stridente fiducia che gli abiti e gli accessori danno a chi li indossa per esprimere se stesso. Pratica e giocosa al tempo stesso, la passerella pare un loop di palcoscenici di teatro: drappo dopo l’altro si mette in scena completi dalla sartorialità austera.

In vista del centenario del 2025, il passato di FENDI è reso presente da codici e motivi ricorrenti che risalgono agli inizi della sua storia: il filo conduttore della Selleria si ritrova nella collezione sia come motivo di abbigliamento che di pelletteria. Dalla sua ispirazione iniziale e dalla sua creazione da parte dei maestri sellai romani, la Selleria trova forma questa stagione forse in modo più sorprendente negli stivali da equitazione in pelle che dominano la collezione, nel porta-lecca-lecca Chupa Chups® – che Salvador Dalí ha disegnato ed ora unito all’involucro FF – e nei disegni di Delfina Delettrez Fendi, Direttore Artistico della Gioielleria. Qui, il filo metallico è cucito attraverso bracciali in pelle, mentre il suo significato riecheggia nelle catene giganti in pelle e metallo. La collezione Fall 2024 Ready to Wear è un tripudio di dettagli da notare, total look di pelle, capi con stampe, abiti di veli, guanti touch of color e body liberi e liberatori, che danno respiro e un senso d’irregolarità. Ciò che è sempre stato nascosto adesso è reso visibile, facendosi beffa della loro caratteristica dominante, attraverso l’asimmetria. Sottintendo di fatto un messaggio sostenibile, “non serve strafare, basta rivalutare ciò che si ha.” Protagonisti molti cappotti di lana a strati legati e cinturati con disinvoltura, prendendo in prestito il linguaggio delle vestaglie, capo che in questa Fashion Week sembra al centro dell’attenzione.

“Il 1984 è stato un momento in cui le sottoculture e gli stili britannici sono diventati globali e hanno assorbito influenze da tutto il mondo. Ma sempre con un’eleganza britannica nella disinvoltura e nel non curarsi di ciò che pensano gli altri, cosa che si accorda con lo stile romano.”

– Kim Jones

Roma incontra Londra anche nella maglieria, una seconda pelle elegante e stratificata in costine di seta o come “interventi” quasi casalinghi, che utilizzano stili tradizionali britannici come Aran e Guernsey. E poi, gli abiti utilitari che assumono una sensibilità più “sartoriale”, pratica ed elegante al tempo stesso, con un atteggiamento duro e contrastato da trasparenze di tulle e organza, stampate con statue romane o ricamate con punti dirompenti. Mentre i montoni e le pelli si fanno notare mostrando l’abilità artigianale di FENDI e sovvertendo le aspettative della tradizione, vediamo in passerella la nuova Simply FENDI, una morbida cartella che si accompagna alla Roll bag, una nuova borsa arrotondata in pelle. Nelle borse di Silvia Venturini Fendi, Direttore Artistico Accessori e Uomo, gli stili del passato vengono decostruiti e rivitalizzati, le costruzioni ammorbidite e riconfigurate. Rifuggendo dagli abbellimenti e abbracciando la tattilità e l’utilità, le sontuose pelli in colori ricchi e naturali dominano le nuove versioni delle borse Peekaboo, Baguette e By The Way.

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