MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

FRAGMENTS OF DRESSES

2023.09.22

Text by Lucrezia Sgualdino

La collezione Prada Primavera/Estate 2024 racconta una varietà eccentrica incredibile, attraversando l’evoluzione di disegni, tecniche e materiali distintivi. 

L’artigianato e la tecnica vengono riprodotti e reinterpretati dal lavoro unico e armonioso di Miuccia Prada e Raf Simons. La ricerca stilistica portata in scena per questa prossima stagione estiva racconta di abbinamenti formali ma fluidi, della priorità che gli abiti devono essere in grado di acquisire sul racconto degli stessi, e dell’apparente sproporzionata interpretazione di archetipi del brand. La volontà primaria è quella di tornare all’origine, all’essenza, eliminando ogni qualsivoglia sovrastruttura e snocciolando il vero messaggio della moda, e di Prada. Le geometrie sono austere e severe, un chiaro rimando agli anni ’40, con un alto punto vita, spalle spigolose e linee affusolate. Ogni riferimento alla storia, e a caratteristiche riprese dal guardaroba di decenni trascorsi, trova una nuova vita. Diventa attuale, moderno e sofisticato, un abbigliamento contemporaneo e borghese, concreto, fisico e reale.

“Mi sono stancata di parlare di idee — parliamo di vestiti.”

– Miuccia Prada

Le silhouette sembrano essere create su misura, le spalle sono larghe, le lunghezze sono affilate e sottili, la vita è alta e le maniche molto lunghe. Accostate a linee semplici e pulite abbiamo anche caratteri voluminosi, come i completi in pelle ricomposta, o i grossi bomber oversize. La sofisticatezza si riconosce nei completi maschili portati come jumpsuit, con la giacca nel pantalone, nelle mantelle stampate in chiffon trasparente dalle spalle rigide, nelle gonne a tubo con la vita in tessuto di lana, nelle camicie sfrangiate e nei maglioni con ricami preziosi. La tecnica della sfrangiatura appare incredibile tra le uscite, vi sono frange stampate su camicie floreali, ma anche matasse preziose, realizzate in metallo e sovrapposte al look, che diventano un accessorio gioiello. Gli abiti smanicati in raso di seta e veli di organza raccontano l’immagine di una donna sincera ed eterea, che sembra fluttuare in uno spazio solo apparentemente fisico; la linea del tubino riprende i classici riferimenti che vanno dagli anni ’60 ai ’90, così come le nuance scelte per queste otto proposte, tenui e polverose, discrete e contemporanee.

“L’artigianato non è qualcosa di cui si parla molto da Prada, almeno non quanto in altre case. Volevamo mostrare cosa siamo in grado di fare.”

– Raf Simons

“Tutti i ricami sono fatti a mano e la collezione racchiude in sé idee e tecniche studiate e sviluppate a lungo. Questo lavoro è sempre parte di ciò che facciamo e che abbiamo sempre fatto. Volevamo renderlo riconoscibile.”

– Raf Simons

La palette colore, con l’alternarsi di bianco, nero e grigio, appare semplice. Gli accenni di toni audaci sono pochi, e si ritrovano nel punto focale della collezione: le calzature, tra queste risaltano infatti i colori accesi delle slip mules. Le linee ricordano quelle delle pantofole da camera del secolo scorso, con i kitten heels che ne diventano il dettaglio più caratteristico. Un tacco sottile, dalla forma triangolare, che riporta la scritta del logo. Insieme sfilano anche décolleté stiletto e stringate nere dal taglio maschile. Gli accessori completano la vita di questi look, le eleganti cinture in pelle nera conferiscono uno styling moderno anche ai look più sartoriali. La borsa ripensata per l’occasione è quella realizzata nel 1913 da Mario Prada, conservata negli archivi del brand meneghino, riprodotta e reinterpretata per quest’ultima collezione. Il modello, pensato per la sera, prevede una chiusura a telaio ed è composto da un elemento intagliato a mano che rappresenta una figura mitologica riflettendo l’entusiasmo contemporaneo per estetiche e stili artistici orientali. Originariamente realizzata in seta moiré, viene qui ricreata in nappa e re-nylon. Il particolare dettaglio di chiusura viene anche impiegato su tote bag dal taglio oversize, continuando ad esprimere la curiosità intrinseca nel lavoro del marchio. 

“Non volevamo filosofeggiare o raccontare storie sull’abbigliamento. Per questa collezione, volevamo concentrarci sul lavoro – sui metodi, sulle tecniche e sul valore. C’è un rispetto per il nostro mestiere come stilisti e per l’atto di creare vestiti. Gli abiti parlano da sé.”

– Miuccia Prada

Anche nello spazio di Fondazione Prada, all’interno del quale si svolge lo show, si ritorna all’essenza, a quella pulizia minimale di cui solo Prada è capace. Pochi elementi, semplici, chiari e diretti. Pochi colori, pochi materiali, ma tutto perfettamente unico. L’allestimento è ancora una volta visionario, la passerella metallica è fredda, realizzata in acciaio, e si alterna al caldo colore pesca. Lo slime, così come per l’ultima collezione Uomo, continua a gocciolare trasparente tra le muse che sfilano, rendendo un’effetto ottico dinamico e movimentato alla vista degli ospiti. Il défilé cattura e ipnotizza, raccontando una proposta audace ma inconfondibile di vestiti unici, da osservare, indossare, assemblare e comporre. Miuccia Prada e Raf Simons tornano a dimostrare la loro genialità nel raccontare un punto di vista uniforme volto all’attenzione al quotidiano più puro.

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