Presso il Deposito di Fondazione Prada, il set della sfilata, realizzato in collaborazione con AMO, è avvolto da carta artigianale nera, e nei muri vi sono tagli dai quali si possono scorgere frammenti dei cortometraggi diretti dal regista Nicolas Winding Refn, con il quale i due designer stanno sviluppando uno stimolante discorso creativo. NWR esplora la vita delle donne e la femminilità fluida moderna, un tema che da sempre affascina la maison.

Per la collezione Primavera/Estate 2023, Prada e Simons portano in scena una femminilità cruda ma allo stesso tempo fragile. In un rimando alla scenografia dello spazio sfilata, un panopticon in carta nera, una sublimazione della sfera domestica, un tessuto a base di carta è utilizzato in una serie di abiti strappati e aderenti al corpo che appaiono intimi e impulsivi, i cui profili bianchi delle scollature e gli orli gli conferiscono una qualità incompiuta, da work in progress. Tra la sfera di questo non lavorato e del sensuale, tra la delicatezza e la ruvidezza, si crea un’emulsione di contrasti. La collezione attraversa visioni e realtà differenti, gioca costantemente con la dissimilitudine e il paradosso. La squadrata sartoria minimale si alterna a camicie da notte femminili, con il triangolo del logo ricamato sulla scollatura di tulle. Tutto ruota attorno al concetto di semplicità, senza alcuna complicazione.
“C’è un aspetto della vita delle donne. La vita e l’umanità creano abiti, non abbellimenti superficiali, ma tracce di vita che lasciano segni. Questa idea di abiti modellati dall’umanità ci emoziona”.
Le camicie da notte e gli abiti in duchesse di seta riprendono gli iconici archivi del marchio; le sottili spalline degli abiti lingerie e le delicate trasparenze richiamano la fragilità femminile, incontrandosi con giacche a sacchetto, stirature sbagliate e orli cuciti male; le gonne incomplete mostrano tagli lacerati sul fronte, e gli abiti presentano spacchi strappati, suggerendo quel tocco di crudezza, che evoca una fragilità. I capi da giorno e da sera si contaminano tra loro, i rispettivi segni e significanti si trasformano: i cappotti eleganti si fondono con le giacche di pelle, la sartoria prende in prestito strascichi di tessuto. I capi per vivere l’intimità della casa in delicati toni pastello si fondono con i capi per l’esterno, mescolando realtà distinte. Gli accessori vengono proposti in nappa antica con superfici patinate, pressate e stropicciate, utilizzate per reinterpretare le silhouette archetipiche e classiche delle borse Prada. Le superfici sono animate da gesti umani in cui tracce di vita modellano le forme dei capi, mentre il disegno delle linee e delle pieghe ne cattura la spontaneità, come ricordi di bellezza incastonati nel tessuto. Un senso di accidentalità, sinonimo di libertà creativa, infonde energia ai gesti più raffinati rendendoli atti di liberazione.
“…più di ogni altra collezione, questa è ricca di punti di vista diversi… di corpi di lavoro diversi, all’interno di un unico corpo di lavoro, che si muovono tra linguaggi formali disparati”.
Anche questa volta il duo creativo ha espresso la sua visione radicale; quando gli altri designers creano abiti larghi e vaporosi, Prada propone invece un’uniforme diversa, tornando alla minimale tuta intera skinny, senza fronzoli. Proprio come nella vita reale, la collezione osserva e abbraccia dicotomie impreviste, esplorando l’antitesi fra minimalismo e decorazione, fra l’occasione e il quotidiano.