MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

PRADA HUMAN NATURE

2024.01.15

Testo di Chiara Belardi

Miuccia Prada e Raf Simons si concedono il privilegio di plasmare il futuro, piantando attraverso la collezione Uomo FW 24-25 un seme. Un processo che, nella natura, genera nuove piante, con la speranza che si possa verificare lo stesso per il carattere umano.

La vita quotidiana può, delle volte, essere ambientata in un open space dove primeggiano sedie d’ufficio, e può essere allo stesso tempo caratterizzata dalla monotonia e dall’ansia per il futuro; non è un caso che questi temi dominino da anni le riflessioni della moda, ormai più vicina ad un processo creativo fatto di ripetizioni piuttosto che da grandi cambiamenti. Per la stagione Uomo autunno/inverno 2024-25, Prada trasporta gli spettatori in un viaggio emozionante che sfida le convenzioni della moda, dal nome Human Nature. OMA/AMO, la mente dietro la scenografia della sfilata, gioca con la contrapposizione tra gli interni di un ufficio e un paesaggio naturale. Questa dicotomia sorprendente diventa il terreno fertile su cui germogliano le verità fondamentali dell’umanità, esplorando i nostri istinti naturali e i bisogni emotivi che ci definiscono. Il pavimento trasparente, che diventa un tetto di cristallo per la natura sottostante, è paradossalmente un ostacolo alla nascita di qualcosa di nuovo. Forse una metafora, potentemente sovversiva, sulla continua innovazione e sulla riformulazione stagionale. Al centro di tutta la sfilata di Prada Uomo c’è infatti una dichiarazione semplice, ma profondamente umana: il bisogno essenziale di connettersi con il mondo circostante. La collezione danza al ritmo delle stagioni, evidenziando l’ordine naturale delle cose e i gesti che plasmano i capi. Ecco che l’abito diventa una risposta al contesto in cui si trova, riflettendo e reagendo agli ambienti eterogenei di interni ed esterni. La collezione affronta l’istinto emotivo innato di rimanere ancorati a qualcosa di conosciuto, ai cicli della natura, e lo fa proprio abbracciando un mondo guidato dalle stagioni climatiche, un’esperienza autentica che si discosta dalla realtà artificiale.

“L’alternarsi delle stagioni permette agli esseri umani di continuare a guardare il mondo con occhi nuovi. La ritualità della primavera ha ispirato generazioni di musicisti a reinventarsi… le stagioni sono state il tema più ricorrente in tutte le scuole di pittura… la moda aspira allo stesso effetto di rinnovamento.”

 – Miuccia Prada

Gli abiti diventano veicoli che riflettono l’atmosfera e le sfumature delle stagioni, accompagnandoci ovunque andiamo. Attraverso la proposta di Prada, emerge la sensazione dello spazio aperto, l’attualità della natura e l’espressione diretta del desiderio di esplorare il mondo circostante. Una cravatta in stile uomo d’affari del primo look preannuncia la direzione dei designer Miuccia Prada e Raf Simons, riaffermando un processo di riscoperta e rielaborazione continua dei codici della borghesia italiana. Una camicia di vivace giallo canarino, impreziosita da un colletto e polsini bianchi, accompagna un pantalone nero a gamba dritta, completato da una cravatta dal tono ruggine e da un’elegante paio di stringate laccate. Questo è l’abbigliamento essenziale per chi svolge la propria attività in un ufficio. Tuttavia, emerge una sottile rivisitazione degli elementi Prada, con l’inserimento di dettagli sorprendenti come una cintura con fibbia laterale e una cuffia rossa. Man mano che l’uomo si veste, gli elementi si materializzano e si sovrappongono: la giacca o il bomber, il cappotto o il trench, lo zaino o la borsa maxi. Una moda pratica che, tuttavia, non rinuncia all’unicità di ogni singolo capo, distinguendosi nella massa degli uomini d’affari. Le valigette decostruite completano i look in passerella, includendo dettagli giocosi come i bordi in stile cintura e una fibbia che si muove con chi la indossa. L’abbigliamento fuori dall’ufficio continua a proporsi con l’aggiunta di zaini in nylon, portati su una spalla. Le borse in vita in stile utilitaristico – un classico della Maison – sono state indossate su look con camicie e cravatte lilla, fondendo ancora una volta la praticità all’aria aperta con look più formali. I berretti, presentati in numerosi look, sono accessori accoglienti che forniscono un tocco di contrasto tra gli abiti da ufficio. Le giacche doppiopetto sono state rifinite con una costruzione a tre bottoni e sono state proposte in tessuti grigi e color sabbia, indossate con sandali aperti alla pescatora.

“L’idea del rinnovamento e del cambiamento – come la natura, i ritmi naturali, ha ispirato gli abiti di questa collezione. Le cose sono molto cambiate nel loro peso e nel linguaggio delle loro forme, adattandosi a spazi diversi e ambienti alternativi.”

 

– Raf Simons

L’imponente brutalismo del design degli uffici è apparso in contrasto con la libertà della natura, con i due mondi uniti da una passerella di vetro che mostrava la terra fertile sottostante, mentre gli ospiti si sono seduti sopra un fiume in movimento, su sedie girevoli da ufficio. Chiara ma non ridondante sulle silhouette, la riflessione sull’idea del rinnovamento e del cambiamento, influenzate e rimodellate da questa prospettiva, si trasformano in termini di peso e forma, trovando spazio in ambienti diversi. Pertanto, la collezione Human Nature sembra riflettere più il potere di adattamento della moda piuttosto che il puro rinnovamento. Nell’allestimento, come si riflette nella collezione stessa, la moda è considerata come un potere rigenerante, analogo alla terra che si apre per far nascere le piante all’inizio della primavera. Il pavimento in vetro trasparente possiede una sorgente che scorre al di sotto del pubblico: ecco che nello stesso spazio troviamo il mondo della vita quotidiana, la natura, e la moda, simbolicamente frizzata da questa sovrastante rappresentazione del mondo.

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