La retrospettiva intitolata Norman Foster racconta la carriera, insieme allo sviluppo artistico e pratico dell’architetto di fama mondiale. Ne analizza tutti i periodi attraversati nella sua vita professionale, riflettendo su sette diverse tematiche e circa 130 progetti. Gli aspetti affrontati nella mostra spaziano da categorie così denominate: Natura e Urbano in cui l’albero diventa una reale fonte d’ispirazione e metafora di un edificio ideale, che respira e risponde al succedere delle stagioni e del tempo; Pelle e Ossa racconta invece il rapporto tra sistemi differenti e separati di struttura, tra servizi ambientali e rivestimenti esterni; Città Verticale si identifica nell’immagine del grattacielo, emblema della città moderna e ricordo della sua stessa invenzione come più grande creazione della civiltà; Storia e Tradizione ricorda come per poter guardare al futuro è necessario saper prima osservare il tempo addietro; Pianificazione e Luoghi è invece una riflessione sugli spazi urbani e sul collante che lega le singole strutture e determina l‘identità e il DNA dell’intera città; Reti e Mobilità indaga l’aspetto pratico delle infrastrutture fisiche necessarie per la mobilità di persone, beni, merci e anche informazioni; Prospettive future ha un’ottica proiettata avanti nel tempo e nello spazio, regala un anticipazione del mondo del futuro, più autonomo, in cui le fonti di energia pulita sono disponibili in abbondanza e accessibili alla comunità intera.
“Fare schizzi e disegnare è il mio modo di vivere da sempre. […] Potrebbe sembrare un lampo d’ispirazione, ma è molto probabilmente frutto di una totale immersione in numerose questioni.”
All’interno dell’exhibition viene presentata una galleria di disegni che mostra una raccolta di oggetti mai esposti prima, da disegni e bozzetti, a quaderni di schizzi, fino ad alcune fotografie scattate direttamente dall’architetto. Opere che introducono all’ispirazione di ogni lavoro, così come allo sviluppo progettuale e produttivo in senso generale. Norman Foster ha infatti per tutta la sua carriera conservato un’identità ben precisa, legata in maniera specifica alla ricerca e alla tecnologia, e capace di integrare nei progetti dimensioni tecniche, economiche, sociali ed ambientali. Il concetto di ambiente include la natura e l’intera biosfera: questa visione più ampia diventa una preoccupazione centrale nel suo lavoro. A partire dagli anni Sessanta e Settanta, momento in cui la società industriale si trova per la prima volta di fronte alle sfide ambientali, l’architetto partecipa direttamente alla nascita e allo sviluppo del movimento ecologico nel corso di progetti che riescono sempre più a rappresentare il mondo moderno e le sfide contemporanee.
“Portando la natura nelle nostre città e nei nostri edifici, possiamo umanizzare gli spazi con il verde, con la vista, con l’aria fresca e la luce naturale – in modo più sano, gioioso e consumando meno energia.”
A partire dal 10 maggio fino al 7 agosto 2023 Centre Pompidou ospita la mostra Norman Foster.
Per maggiori informazioni centrepompidou.fr.